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bilancio di missione 2018

  • PARTE PRIMA

  • PARTE SECONDA

  • PARTE TERZA

  • PARTE QUARTA

  • PRECEDENTI EDIZIONI

    HOMEPAGE BILANCI

  • L’Attività Istituzionale 2018

    La Fondazione ha rafforzato il proprio sostegno al processo di infrastrutturazione sociale nelle regioni del Mezzogiorno, sia promuovendo nuove iniziative in linea con i Documenti Programmatici approvati, che consolidando il sostegno alle linee di intervento già avviate precedentemente. 

    Le risorse messe a disposizione per il 2018, oltre alle risorse che residuano da esercizi precedenti ammontano a 17,5 milioni di euro. In relazione alle linee di intervento previste nel Documento Programmatico Annuale per il 2018, la Fondazione ha pubblicato il Bando Ambiente volto a sostenere interventi di prevenzione e riduzione dei rischi ambientali all’interno dei Parchi e delle Aree naturali protette meridionali. Nell’ambito del Bando sono stati sostenuti 21 progetti.

    In relazione al tema del capitale umano, la Fondazione ha pubblicato il Bando Brains to South per attrarre talenti nei centri e nelle università meridionali. A fine anno il processo di selezione delle proposte era ancora in corso.

    Rispetto ai Bandi Innovativi, la Fondazione ha pubblicato l’Iniziativa Housing sociale per contrastare la povertà abitativa nelle regioni meridionali, nell’ambito della quale sono stati finanziati 10 progetti. È stato completato, inoltre, il processo di selezione relativamente all’Iniziativa Terre Colte – pubblicata nel 2017 con l’obiettivo di valorizzare i terreni agricoli incolti, abbandonati o non adeguatamente utilizzati – che ha portato al sostegno di 9 progetti.

    Il Bando Storico-artistico e Culturale pubblicato lo scorso anno e volto a recuperare e valorizzare i beni culturali inutilizzati al Sud, ha visto la presentazione di 18 proposte – sui 13 beni selezionati durante la prima fase – la cui valutazione a fine anno era ancora in corso. 

    Nel corso dell’anno la Fondazione ha pubblicato il Bando Artigianato, promosso in collaborazione con l’Osservatorio dei Mestieri d’Arte di Firenze (OMA) nell’ambito dei partenariati istituzionali, volto a sostenere alcune eccellenze della tradizione artigiana meridionale che stanno scomparendo. In risposta al bando sono pervenute 43 proposte la cui valutazione era ancora in corso a fine anno.

    È proseguita nel 2018 la sperimentazione delle Iniziative in Cofinanziamento in collaborazione con altri enti erogatori, tese a produrre un effetto “leva” e a determinare un maggior afflusso di risorse per progetti di infrastrutturazione sociale al Sud. Nell’ambito di questa linea di intervento sono state finanziate 12 iniziative.

    Nel corso dell’anno la Fondazione ha proseguito la realizzazione di partnership istituzionali, ovvero collaborazioni con soggetti che operano sia a livello nazionale che internazionale in ambiti di azione comuni. Rientrano in questa linea di intervento le iniziative, finanziate nel 2018, Funder 35, Never Alone (Minori Stranieri Non Accompagnati), ed Emergenza migranti – Soccorsi in mare/prima accoglienza. Nel corso dell’anno è stata, inoltre, sostenuta in collaborazione con altre Fondazioni un’iniziativa volta a sperimentare esperienze di teatro in carcere.

    In collaborazione con altri enti finanziatori sono state inoltre sostenute 4 progettualità a valere sul bando B circular, fight climate change! 2018 promosso dalla Fondazione punto.sud e 3 interventi a valere  sul bando OSO-Ogni Sport Oltre 2018 promosso dalla Fondazione Vodafone Italia.

    Infine è stato deliberato un contributo per sostenere una collaborazione con il Ministero per i beni culturali finalizzata alla realizzazione di un bando per la valorizzazione di biblioteche pubbliche.

    Nel corso dell’anno sono proseguite le iniziative di Sviluppo Locale nell’area di Guspini ed Arbus, in Sardegna, ed è stato assegnato un ulteriore contributo per supportare le attività di animazione territoriale e attivazione del terzo settore locale.

    È stato rinnovato l’intervento di Formazione dei Quadri del Terzo Settore. 

    La Fondazione ha continuato l’accompagnamento alle cinque Fondazioni di Comunità avviate negli anni precedenti ed ha sostenuto la nascita di una nuova Fondazione di Comunità in Sicilia: la Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani. 

    Nell’ambito delle Iniziative di comunicazione, sono stati assegnati due nuovi contributi e si è concluso il processo di selezione delle proposte presentate a valere sul Bando Social Film Fund Con il Sud, in collaborazione con Fondazione Apulia Film Commission (avviato nel 2017).

    La Fondazione ha concesso contributi ad altre 18 iniziative, prevalentemente a supporto di attività del terzo settore e per interventi su tematiche direttamente collegate alle proprie iniziative istituzionali.

    Oltre a sostenere la fase di avvio dei nuovi progetti approvati nel corso del 2018, la Fondazione ha continuato ad offrire il proprio sostegno e accompagnamento a tutti i progetti, ai programmi di volontariato e alle iniziative finanziate attivate negli anni precedenti e in corso di svolgimento. 

    Nel corso dell’anno è, infine, proseguita l’azione di supporto finanzirio alle organizzazioni del terzo settore che vantano crediti verso la pubblica amministrazione mediante il Fondo di garanzia gestito da Cooperfidi Italia.

    L’insieme delle attività svolte nel corso del 2018 e dei relativi contributi assegnati è di seguito dettagliato:

    *All’iniziativa sono state destinate risorse aggiuntive per un importo complessivo pari ad euro 1.000.000 messe a disposizione da parte di Enel Cuore: l’importo complessivo erogato è stato quindi pari ad euro 3.000.000.

    Nel corso del 2018 sono state, dunque, finanziate 98 iniziative per risorse complessive pari a €20,344 milioni. 

    Le organizzazioni complessivamente coinvolte nelle diverse iniziative sono oltre 400 tra associazioni, cooperative sociali, fondazioni, imprese sociali, enti ecclesiastici, enti pubblici e soggetti privati. L’attivazione di partenariati ha innescato un interessante processo di aggregazione, favorendo la messa in rete di esperienze, competenze e culture differenti. 

    3.1.1 I Progetti Esemplari 

    Bando Ambiente

    Nel Mezzogiorno d’Italia sono presenti oltre 200 fra parchi, riserve e altre aree naturali protette. Si tratta di luoghi dal grande valore naturalistico e paesaggistico, ma anche culturale ed economico, unici e preziosi, da proteggere, preservandoli da numerosi rischi e minacce, e da valorizzare, attraverso percorsi di sviluppo locale sostenibile. Questo enorme patrimonio di biodiversità, di ecosistemi e di tessuto forestale sta diminuendo e deteriorandosi, come conseguenza diretta o indiretta delle attività umane. Ciò rimanda alla necessità di mettere in atto azioni concrete di conservazione ambientale per ottenere un sensibile miglioramento in termini di prevenzione e di riduzione dei rischi di natura idrogeologica, geologica, di perdita di superficie boschiva e di biodiversità. 

    La Fondazione intende affrontare il tema della tutela e valorizzazione ambientale partendo dalle comunità, immaginando la cura del bene comune come un’opportunità concreta di sviluppo locale, oltre che come un dovere nei confronti delle future generazioni.

    Risorse: 5 milioni di euro

    Modalità: il Bando è rivolto alle organizzazioni del volontariato e del terzo settore che sono state invitate a sviluppare progetti finalizzati a raggiungere, in modo sostenibile e costante, una concreta e misurabile prevenzione o riduzione dei rischi individuati all’interno delle aree naturali protette presenti nelle 6 regioni del Sud. Le aree naturali protette oggetto di intervento sono quelle individuate nella Legge quadro 394/91 ed iscritte nell’Elenco Ufficiale delle Aree Protette (EUAP).

    Gli interventi devono essere proposti da partnership costituite da almeno tre organizzazioni: oltre al terzo settore e al volontariato possono essere coinvolte le istituzioni, le università, la ricerca e il mondo economico. All’interno del partenariato è previsto il coinvolgimento e l’impegno dell’Organismo di Gestione delle aree di riferimento al fine di realizzare interventi integrati e strutturati, nonché di accompagnare e sostenere attivamente le azioni avviate per garantirne la piena realizzazione e l’effettiva continuità nel tempo. 

    Stato dellarte: in risposta al Bando sono pervenute 72 proposte, di cui 59 ammissibili ed ammesse alla fase di valutazione.

    • 21 progetti finanziati, per un importo complessivo pari a € 5.000.000 (media di 238 mila euro a iniziativa).
    • 5 progetti in Basilicata, 8 in Campania, 1 in Puglia, 1 in Sardegna, 6 in Sicilia e 1 a carattere multiregionale (Basilicata e Calabria).
    • Le iniziative insistono su 9 parchi – di cui 4 nazionali – 2 aree marine protette e 11 riserve, di cui 10 regionali. 
    • Coinvolti complessivamente 161 organizzazioni tra cui associazioni, cooperative o consorzi, organizzazioni di volontariato, imprese sociali, organismi di gestione, fondazioni, enti locali e università.
    • Circa 300 mila ettari di aree naturali verranno monitorati al fine di ridurre gli incendi (9 progetti), la perdita di biodiversità (5), i dissesti idrogeologici (4) e linquinamento (3). 
    • Sono previsti interventi di ingegneria naturalistica, di presidio del territorio attraverso limpegno di volontari e cittadini, lo sviluppo di sistemi tecnologici di sorveglianza, attività di monitoraggio e catalogazione delle specie di flora e fauna presenti sul territorio.
    • Particolare attenzione sarà riservata alla sensibilizzazione e al coinvolgimento della comunità nella manutenzione delle aree interessate: interventi di educazione e divulgazione, visite guidate, lezioni di birdwatching, laboratori volti a insegnare comportamenti virtuosi di rispetto e difesa dellambiente. Studenti, imprese, associazioni, istituzioni e in generale i cittadini diventeranno delle sentinelle ecologiche, informate, responsabili e impegnate nella salvaguardia del proprio territorio.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti. 

    Segue una breve descrizione dei progetti raggruppati per regione di intervento.

    BASILICATA

    Il progetto Lultima foresta incantata mira a ridurre i rischi di perdita di biodiversità delle specie igrofile all’interno della Riserva Bosco Pantano in provincia di Matera. Si prevede di realizzare un monitoraggio delle aree con presenza di specie igrofile minacciate (in particolare la farnia), degli interventi di rinaturalizzazione nelle aree con presenza di specie esotiche, un vivaio per 10 specie a rischio di estinzione. Verranno realizzate, inoltre, attività di sensibilizzazione ed educazione ambientale, azioni volte a migliorare la fruibilità turistica dell’area e stage per 12 giovani e soggetti svantaggiati, 3 dei quali saranno assunti stabilmente. 

    L’obiettivo principale del progetto SPRINt – Strategie integrate per la PRevenzione e il monitoraggio del rischio INcendi e la sensibilizzazione delle comunità è prevenire il rischio incendi attraverso un monitoraggio attivo di alcune aree campione del Parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagoenegrese Si prevede di definire una metodologia integrata e sostenibile che utilizzi i dati gratuiti da satellite per individuare rapidamente le aree percorse dall’incendio e quantifichi la reale severità del danno attraverso la messa a punto di alcuni indici di vegetazione e la calibrazione del dato telerilevato con i dati osservati sul campo. Verranno, inoltre, definite linee guida per l’aggiornamento dei piani antincendi boschivi e attivata una App per l’avvistamento di incendi.

    CAMPANIA

    Nell’area marina Punta Campanella in provincia di Napoli, il progetto Sirene e Campanella: i richiami del golfo intende realizzare un campo ormeggio a Marina di Puolo per la tutela delle praterie di Posidonia Oceanica e attività di salvaguardia e tutela delle specie ittiche a rischio, coinvolgendo pescatori e diportisti. Sono previsti inoltre interventi di valorizzazione della filiera agro-alimentare e di consumo sostenibile e eventi di sensibilizzazione e animazione territoriale.

    Il progetto Volo libero intende intervenire nella Riserva naturale Foce Volturno-Costa Licola, in provincia di Caserta, realizzando nell’area umida “Soglitelle” un presidio di vigilanza permanente per la salvaguardia dell’avifauna migratrice, nonché per il contrasto di fenomeni di degrado ambientale e di perdita della biodiversità. Si prevede di coinvolgere nelle attività di vigilanza oltre 500 persone fra volontari, cittadini, studenti e operatori della Forestale.

    Il progetto CuriAMO, ViviAMO, PartecipiAMO il Sarno mira a rafforzare le attività di vigilanza e di monitoraggio del Parco regionale del Fiume Sarno al fine di ridurre i rischi ambientali legati all’inquinamento, agli incendi e alla perdita di biodiversità (funghi, sottobosco e 15 specie di uccelli). Verranno realizzati anche interventi di riqualificazione degli argini di un tratto del fiume e momenti di sensibilizzazione ed educazione ambientale.

    Nella provincia di Benevento, il progetto Sve(g)liamo la Dormiente mira a ridurre il rischio di perdita di biodiversità nel Parco regionale del Taburno – Camposauro attraverso attività di monitoraggio della flora e della fauna (18 specie). Verranno posizionate ‘bat-box’ e casette nido per il monitoraggio di chirotteri e gliridi, e realizzati 4 stagni per la riproduzione di popolazioni di anfibi. Inoltre si prevede di formare 70 guardie ambientali e di migliorare la fruizione turistica dei 75 km di sentieri presenti nel Parco.

    L’iniziativa Abcd – Astroni Bosco da Conoscere per Difendere propone un intervento di contrasto al rischio di incendi boschivi dovuti alla forte urbanizzazione delle aree limitrofe alla Riserva statale Cratere degli Astroni nella provincia di Napoli. Si prevede di avviare un sistema di prevenzione integrato e condiviso con le comunità territoriali, l’attivazione di un sistema di videosorveglianza e di un’app per inviare segnalazioni rispetto a illeciti e potenziali fonti di innesco.  

    Il progetto Baia daMare intende ridurre l’erosione dei fondali e la perdita di biodiversità (posidonia e mitili) nella riserva marina ‘Castello di Baia’. che si estende nel cuore del Golfo di Pozzuoli, posizionando in mare delle boe dotate di sensori di monitoraggio. Si intende, inoltre, avviare un CEA all’interno di una masseria, e formare 20 giovani neet per diventare operatori del centro.

    Il progetto Firewall. Sistema Territoriale Integrato di Gestione del Rischio Incendi (STIGRI) intende implementare un sistema capace di prevenire, monitorare e gestire il rischio incendi e le relative conseguenze in un’area pilota – Comune di Vallo della Lucania (SA) –  del Parco del Cilento. Gli strumenti tecnologici utilizzati consentiranno di raccogliere i dati sugli eventi incendiari in un’unica banca dati, migliorando l’integrazione tra dati spaziali statici e dinamici. Si prevede, inoltre, di promuovere protocolli informatizzati per la gestione delle emergenze e l’applicazione delle sanzioni.

    Il progetto SalviAmo Nettuno intende lavorare nell’area marina protetta Regno di Nettuno (isole di Ischia, Procida e Vivara) per conservare lo stato di biodiversità e prevenire l’inquinamento degli arenili provocato dai rifiuti prodotti e dal loro sversamento in mare e/o in spiaggia. Verranno realizzate attività di prelievo dei rifiuti dalle imbarcazioni da diporto, di pulizia delle spiagge e delle acque mediante un battello spazzamare e di sensibilizzazione verso la comunità locale.

    CALABRIA 

    La proposta Pollino Future mira a ridurre gli incendi all’interno del Parco nazionale del Pollino – versante calabrese e lucano –  determinati sia da condizioni meteorologiche avverse sia da comportamenti umani non corretti o fraudolenti. La strategia prevede la realizzazione e sperimentazione di un innovativo sistema tecnologico di previsione degli incendi e di intervento coordinato delle associazioni di volontariato per garantire l’efficienza del sistema di prevenzione e spegnimento. Sono previsti anche percorsi di formazione e sensibilizzazione nelle scuole e la realizzazione di una App per la segnalazione degli incendi.

    PUGLIA

    Il progetto Tra Laghi e Gravine: tutela integrata della biodiversità mira a mantenere lo stato naturale e la biodiversità della Riserva regionale dei Laghi di Conversano e della Gravina, attraverso interventi di monitoraggio e riqualificazione ambientale: approvvigionamento, con tubazioni removibili, dell’acqua necessaria ad evitare il prosciugamento dei laghi nei mesi estivi, censimento e pulizia delle discariche abusive, attivazione numero per segnalazioni, tutela dei chirotteri. Verrebbero inoltre realizzate interventi volti a migliorare la fruibilità della riserva ed azioni di educazione e divulgazione a favore della comunità.

    SARDEGNA

    Il progetto, Acqua e fuoco. Dalle cicatrici del passato la mappa per un futuro al riparo dai rischi nel Parco di Tepilora, che insiste in provincia di Nuoro nell’area del Parco naturale regionale di Tepilora, propone di intervenire sulle tematiche del dissesto idrogeologico e, in particolare, sui fenomeni di esondazione ed erosione del territorio causati dall’abbandono colturale e dalla riduzione della capacità di gestione selvicolturale.  

    È previsto il coinvolgimento attivo delle comunità attraverso presidi, workshop, campi di volontariato, escursioni, eventi e manifestazioni a favore di oltre 1.000 cittadini.

    SICILIA

    L’iniziativa Halykos – Prevenzione Ambientale e Valorizzazione della Foce del Fiume Platani intende prevenire e ridurre l’inquinamento, soprattutto da plastica, all’interno della Riserva naturale orientata Foce Fiume Platani in provincia di Agrigento, attivando un sistema di blocco rifiuti in prossimità della foce. Sono previsti anche interventi volti alla valorizzazione e fruizione della riserva: miglioramento sentieristica, vivaio, info point di accoglienza e l’offerta di nuovi servizi (bike, canoe e macchine elettriche).

    All’interno della Riserva La Timpa di Acireale, il progetto M.I.P.A.T. Mitigazione Idrogeologica Paesaggio Ambiente Territorio intende promuovere interventi di ingegneria naturalistica e di ripristino degli ecosistemi esistenti a partire da un’area pilota della riserva.  In particolare, si prevede la realizzazione di terrazzamenti, il reinserimento di vegetazione arbustiva autoctona. Per la prevenzione degli incendi e la tutela della biodiversità verranno realizzate, invece, postazioni di videosorveglianza e ‘foto-trappole per ambito faunistico’. 

    Il progetto PANT-AID – Gestione e prevenzione dei rischi ambientali del PN di Pantelleria mira alla riduzione dei rischi legati agli incendi e alla perdita di biodiversità all’interno del Parco nazionale isola di Pantelleria, attraverso la costituzione e la formazione di un gruppo di intervento e gestione composto da 20 cittadini volontari. Il gruppo verrebbe affiancato nell’attività di monitoraggio da almeno 160 giovani partecipanti a campi di volontariato. Prevista, inoltre, la realizzazione di 2 giardini di flora tipica locale a scopo didattico, 5 infopoint e una campagna di adozione a distanza per raccogliere risorse per la manutenzione del territorio. 

    Il progetto Riserva saline mira a ridurre i rischi di inquinamento, incendi e perdita di biodiversità nella Riserva naturale orientata Saline di Trapani e Paceco, principalmente attraverso interventi strutturali e di riqualificazione ambientale volti a delimitare e controllare le zone ad elevato valore ambientale. Verranno attivati anche dei presidi – grazie all’impegno di 60 volontari e alla partecipazione di 4 minori/giovani dell’area penale trapanese – e realizzati degli eventi di sensibilizzazione.  

    Nella Riserva regionale Foce del Fiume Belice e dune limitrofe agirà il progetto Start-up Belice: innovazione ambientale e inclusione sociale nella RNO foce del Belice e dune limitrofe al fine di migliorare i sistemi di smaltimento della Posidonia oceanica. Una impresa di 5 giovani ricercatori realizzerà interventi sperimentali di bioedilizia, riutilizzando la Posidonia per la realizzazione ecosostenibile di passerelle pedonali anche per disabili, di nuova segnaletica e di biostuoie protettive delle dune di sabbia. Una neo impresa sociale si occuperà della gestione di servizi di promozione turistica e accompagnamento per turisti normodotati e con disabilità.

    Il progetto SI.V.A.N.N. – Sistema di Vigilanza delle Aree Naturali Nissene, che insiste in due aree protette della provincia di Caltanissetta – Riserva Lago Soprano e Riserva geologica Contrada Scaleri – mira a ridurre il rischio incendi e la diffusione del bracconaggio e degli illeciti ambientali, attraverso l’avvio di un servizio di vigilanza ambientale. Un’unità mobile attrezzata, consentirà, infatti, a 10 volontari ed operatori qualificati – opportunamente formati –  di controllare e sorvegliare il territorio di intervento.

    Iniziativa Housing sociale

    Obiettivo: generare soluzioni abitative temporanee, idonee e accoglienti, capaci di contrastare la povertà abitativa e l’esclusione sociale e di bilanciare la necessità di privacy con la disponibilità di spazi per l’incontro e la socializzazione.

    La povertà è un fenomeno complesso e multidimensionale, legato non solo alla mera mancanza di reddito, ma anche alle limitate possibilità di partecipazione alla vita economica e sociale del Paese. La disponibilità di un alloggio di qualità rappresenta uno dei pilastri su cui costruire la qualità della vita dell’individuo e la sua inclusione nella società. Povertà economica e povertà abitativa risultano quindi profondamente connesse. 

    In Italia, sono 1,7 milioni le famiglie a rischio di povertà abitativa e sono in aumento le richieste di alloggi a canone ridotto, con liste di attesa municipali che contano circa 650 mila persone. Mentre lo sviluppo economico favorisce alcuni gruppi sociali, altri, che non sono in grado di reperire sul mercato una soluzione abitativa soddisfacente a prezzi accessibili, vengono penalizzati e l’area della povertà abitativa si estende.

    L’iniziativa intende sostenere interventi volti a favorire l’accesso di soggetti in condizioni di vulnerabilità ad un alloggio adeguato, prevedendo l’acquisizione anche graduale, da parte dei destinatari, di condizioni di autonomia socio-economica.

    Risorse: 4 milioni di euro

    Modalità: l’iniziativa prevede l’incremento, con soluzioni abitative adeguate, di alloggi sociali di natura temporanea, prevedendo che le unità immobiliari, su cui insistono i progetti, siano identificate e in possesso di uno degli enti del partenariato proponente. Le partnership di progetto devono essere composte da almeno tre soggetti, di cui almeno due di terzo settore. Possono inoltre essere coinvolti il mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca. Gli interventi devono, inoltre, attivare percorsi di accompagnamento e di sostegno all’autonomia socio-economica delle persone accolte; garantire, alla fine di un percorso di presa in carico ed entro il termine del progetto, l’individuazione di un alloggio stabile per i destinatari, anche attraverso la promozione di meccanismi di intermediazione immobiliare sociale.

    Stato dellarte: in risposta all’iniziativa sono pervenute 50 proposte, di cui 32 ammissibili ed ammesse alla fase di valutazione.

    • 10 progetti finanziati, per un importo complessivo pari a € 4.000.000 (una media di 400 mila euro a iniziativa).
    • 1 progetto in Basilicata, 2 in Calabria, 2 in Campania, 2 in Puglia e 3 in Sicilia.
    • Coinvolti complessivamente 65 organizzazioni tra cui associazioni, cooperative o consorzi, organizzazioni di volontariato, comuni, regioni, provincie, un istituto penitenziario, scuole e enti religiosi.
    • Grazie agli interventi proposti si prevede di riqualificare 11 immobili per laccoglienza temporanea di 331 persone in difficoltà abitativa e di garantire unoccupazione per 67 persone allinterno di realtà già costituite o attraverso lavvio di esperienze di autoimpiego.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti. 

    Segue una breve descrizione dei progetti raggruppati per regione di intervento.

    BASILICATA

    A Potenza, in un appartamento di proprietà del soggetto proponente, situato nel centro storico della città, si vuole avviare la prima iniziativa di housing sociale: Housing sociale a Potenza. Nell’arco del progetto saranno accolte persone che vivono in condizioni di vulnerabilità socio economica a cui verrà offerto anche un servizio di accompagnamento al reinserimento sociale e lavorativo, attraverso, oltre che attività di reinserimento sociale, anche attività di tirocinio presso aziende del territorio.

    CALABRIA

    Nella provincia di Cosenza, con il progetto A.R.C.A. Azioni di Recupero Comunitario del disagio Abitativo, si prevede di ristrutturare un immobile in cui creare 4 mini appartamenti in cui accogliere 4 nuclei familiari. L’iniziativa prevede, inoltre, l’avvio di una fattoria sociale gestita dai destinatari dell’intervento, che usufruiranno direttamente del raccolto, che diventerà pertanto per loro una fonte di sostentamento.

    Con il progetto HAUSILIO, a Crotone, si intende creare una casa accoglienza per donne con bambini, in situazioni economiche disagiate o provenienti da situazioni di violenza familiare. Saranno svolte attività di inserimento lavorativo grazie alla realizzazione di laboratori e corsi di formazione professionalizzante nei seguenti ambiti: asilo/scuola (aperto al pian terreno della casa accoglienza), servizio di baby sitting, gestione dei servizi di lavanderia/stireria e sartoria a domicilio, laboratorio di panificazione, di event planning e ceramica.

    CAMPANIA

    Il progetto Ri-Vivere insieme recupererà un immobile, nella provincia di Salerno (Aiello), per rispondere al bisogno abitativo di padri separati in difficoltà economica. Inoltre, sarà implementato un servizio di ascolto e di accoglienza, offerti percorsi di sostegno psicologico e di mediazione familiare, orientamento socio-lavorativo e 2 borse lavoro, oltre ad un’attività di formazione per gli operatori di progetto (volontari e non).

    Ad Avellino sarà avviato il progetto Home In: finalmente CASA! che favorisce l’integrazione di donne in uscita da percorsi di recupero da dipendenze e alcol (tra cui ex-detenute) o da percorsi di violenza e di separazione. Inoltre, saranno realizzati, per tutte le donne prese in carico, due corsi di formazione professionalizzante: corso OSS, riconosciuto a livello nazionale, e una formazione operatore free-flow nella ristorazione. 

    PUGLIA  

    Il progetto Abitare le relazioni potenzia un sistema di housing sociale già avviato in forma sperimentale da parte del soggetto responsabile nell’ambito delle masserie, di sua proprietà, nel comune di Foggia. Durante l’accoglienza verranno elaborati progetti personalizzati e implementati due corsi di formazione professionale in ambito agricolo e culinario.

    In un appartamento e una villa siti nella città di Bari il progetto Baan Suay accoglie singoli individui e famiglie in condizione di deprivazione sociale e materiale. Sono previste attività di formazione ed inserimento lavorativo nell’ambito della sartoria, falegnameria, ristorazione e cura del verde.

    SICILIA

    Nel quartiere San Berillo a Catania, il progetto SottoSopra: abitare collaborativo si propone il recupero di un immobile per l’accoglienza di persone o nuclei familiari in condizione di fragilità e vulnerabilità economico sociale. Inoltre, verrà realizzata una caffetteria al pian terreno dell’edificio, per l’inserimento lavorativo degli utenti presi in carico.

    In due immobili, situati a Gela, si realizzerà il progetto Open Housing che, oltre agli alloggi destinati all’accoglienza di soggetti svantaggiati, realizzerà anche spazi destinati ad attività ricreative (bar, arena cinematografica, ludoteca/spazio eventi). Sarà implementata una cucina di comunità, un’impresa sociale di catering e lo spazio di formazione e “counseling”. Infini, si avvierà l’agenzia sociale per la casa, che comprenderà un ambulatorio sociale (già attivo), una sartoria sociale, una banca del tempo ed un servizio di portierato sociale.

    A Palermo, il progetto Circolo Virtuoso accoglierà in un immobile, di proprietà del soggetto responsabile, persone senza fissa dimora favorendone il loro reinserimento sociale ed economico attraverso attività formative e verrà costituita, inoltre, una cooperativa sociale nei settori di cucina, vivaismo, orto e dog sitting. 

    Iniziativa Terre Colte

    Obiettivo: valorizzare i terreni agricoli incolti, abbandonati o non adeguatamente utilizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, rivitalizzando la tradizione legata all’agricoltura e all’allevamento in queste regioni, anche attraverso l’inclusione sociale e lavorativa di persone in condizione di disagio, offrendo nuove opportunità per i giovani e favorendo l’introduzione di innovazioni tecnologiche e colturali.

    L’agricoltura ha rappresentato per lungo tempo la principale fonte di reddito degli italiani, in particolare nel Mezzogiorno. Nonostante le tante problematiche, di natura climatica e globale oppure legate ai locali processi di cementificazione scriteriata, alcune componenti dell’agricoltura meridionale hanno saputo rilanciarsi, grazie ad un attento lavoro di qualità sui prodotti, alla capacità di connettersi con i mercati nazionali ed esteri e allo sviluppo di nuovi modelli, con particolare riferimento alle esperienze di agricoltura sociale. La terra e il lavoro agricolo, e insieme con essi l’ambiente e il paesaggio che da questi si originano, sono dunque una grande opportunità soprattutto per i giovani, non solo per garantire reddito e occupazione, ma anche per favorire il consolidamento di percorsi di coesione sociale che hanno caratterizzato per secoli la vita umana nel Mezzogiorno.

    In questa fase si registra una crescita del settore agricolo e un forte interesse delle nuove generazioni. Una recente indagine della Coldiretti ha dimostrato che l’Italia, con i suoi 50 mila agricoltori under35, è leader in Europa nel numero di giovani in agricoltura. Ma per le nuove leve, nel 50% dei casi, l’accesso alla terra resta il principale ostacolo.

    Risorse: 3 milioni di euro, in collaborazione con Enel Cuore Onlus.

    Modalità: l’iniziativa prevede la concessione, da parte dei proprietari, di uno o più terreni a uno o più organizzazioni del partenariato che propone il progetto, per una durata minima di 10 anni di cui i primi 5 a titolo gratuito o simbolicamente oneroso. Le partnership di progetto devono essere composte da almeno tre soggetti, di cui almeno due di Terzo settore. Possono inoltre essere coinvolti il mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca.

    Le proposte possono prevedere, oltre alle attività di coltivazione e di allevamento, iniziative di tipo artigianale, commerciale, sociale, turistico-ricettivo, etc., purché strettamente connesse e accessorie a quelle di carattere agricolo.

    Stato dellarte: in risposta all’iniziativa sono pervenute 57 proposte, di cui 39 ammissibili ed ammesse alla fase di valutazione.

    • 9 progetti finanziati, per un importo complessivo pari a € 3.000.000, di cui €1.000.000 messo a disposizione da Enel Cuore (una media di 333 mila euro a iniziativa).
    • 1 progetto in Basilicata, 1 in Campania, 2 in Puglia, 1 in Sardegna e 4 in Sicilia.
    • coinvolti complessivamente 73 organizzazioni tra cui associazioni, cooperative o consorzi, organizzazioni di volontariato, aziende agricole, comuni, università, uffici per lesecuzione delle pene esterne al carcere, scuole e enti religiosi.
    • Circa 100 ettari di terre incolte o abbandonate nel Mezzogiorno torneranno a produrre grani antichi, fave, mandorle, origano, zafferano e bacche di Goji e a servire per lallevamento di bufale, capre e asine da latte. 
    • Il lavoro nei campi, nei pascoli, nelle fattorie didattiche e nella filiera di trasformazione e vendita dei prodotti comporterà linserimento occupazionale di circa 180 persone (40 assunte stabilmente) in condizione di disagio e bisognose di riscatto e fiducia, come chi presenta disabilità fisiche o mentali, ex detenuti, ex tossicodipendenti, donne vittime di violenza, giovani disoccupati e migranti.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti. 

    BASILICATA

    A Valsinni, in provincia di Matera, il progetto Fattoria degli Enotri mira al ripristino di un fondo incolto di 8 ettari, attraverso una gestione integrata profit/non profit. Un’impresa sociale si occuperà del processo di coltivazione, raccolta e vendita di prodotti agricoli quali olive, mandorle, peperoni, funghi. Nell’arco del progetto sarà anche avviato un centro di educazione ambientale all’interno di un immobile ristrutturato presente nel fondo. Si prevede di coinvolgere 4 giovani del territorio, attraverso l’attivazione di stage, e 4 detenuti in esecuzione penale esterna.

    CAMPANIA

    Il progetto CO.META  prevede la valorizzazione di 5,5 ettari di terre incolte del comune di Piaggine (Sa), nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, attraverso la coltivazione di lavanda, ortaggi e l’allevamento di 10 asine da latte. Si intende attivare percorsi formativi e assumere stabilmente 5 soggetti svantaggiati all’interno di una nuova cooperativa. Verranno realizzati, inoltre, percorsi naturalistici, enogastronomici, culturali e laboratori di sensibilizzazione su tematiche legate all’interculturalità e alla memoria storica.

    PUGLIA  

    A Lecce, il progetto Utilità marginale ripristinerà 5 fondi, di 4 ettari totali, situati nella fascia periurbana del comune. Verrà sviluppato un modello sostenibile di filiera produttiva agricolo sociale attraverso la coltivazione e la commercializzazione di colture tradizionali marginali del Salento (legumi, fava cicerchia, cece nero e zafferano), colture innovative (micro-ortaggi all’interno di una serra) e piante spontanee (topinambur). Si prevede l’inserimento socio lavorativo di 10 giovani con disabilità mentale.

    Il progetto Luna laboratorio rurale intende rimettere a coltura 2 terreni di 1,5 ettari situati nei comuni di Galatone e Nociglia, attraverso l’impianto di alberi di albicocca (varietà di Galatone già presidio Slow Food), fico, mandorla e noci. Contestualmente si intende potenziare la produzione di miele e zafferano per rilanciare la filiera locale della ristorazione e della coltivazione comunitaria. Si prevede, infine, il coinvolgimento di 8 persone – fra giovani disoccupati, richiedenti asilo e disabili – attraverso l’attivazione di tirocini ed esperienze di autoimpiego.

    SICILIA

    In provincia di Palermo, l’iniziativa Talenti prevede il recupero e la messa a coltura di 3 fondi (48 ettari) siti nei comuni di Collesano, Geraci Siculo e Termini Imerese, attraverso la coltivazione biologica di vigneti, frutteti, pomodori, lenticchie e l’allevamento di bufale, bovini e capre. I prodotti saranno commercializzati sia in loco, che in un nuovo punto vendita a Cefalù. Attraverso un percorso formativo e l’ospitalità in gruppi appartamento, verrà favorito il reinserimento sociale e lavorativo di 15 persone svantaggiate, 5 delle quali verranno assunte stabilmente.

    Il progetto TERRE AL T.O.P.P. (Terre Origine di Prodotti e Pensiero) intende allestire a Trabia, in provincia di Palermo, una “Fattoria Didattica Sociale” in un terreno di 9,5 ettari, per la coltivazione di grani antichi con metodi produttivi tradizionali. È previsto, inoltre, l’allevamento di ovini, l’avvio di laboratori – per la trasformazione del latte e per la produzione del miele di ape nera sicula – l’apertura della fattoria a scuole locali e l’inserimento lavorativo stabile di 10 persone con fragilità (tossicodipendenti, infortunati INAIL e disabili). 

    A Centuripe in provincia di Enna, l’iniziativa Restart! prevede il ripristino e la messa a coltura di un fondo di 11 ettari, attraverso la semina di canapa ad uso industriale, la coltivazione di essenze della macchia mediterranea (timo, salvia rosmarino, origano, ecc.) e l’allevamento di asine. Verrà, inoltre, recuperato un immobile – che diventerà una struttura accreditata per l’assistenza e il reinserimento sociale di 14 donne vittime di violenza o in altre situazioni di svantaggio – e avviato un laboratorio per la trasformazione, il confezionamento e l’etichettatura di prodotti coltivati in loco o da altri agricoltori che aderiranno ad un contratto di rete. 

    L’iniziativa RI-coltiviAMO prevede la valorizzazione di 2 fondi sottoutilizzati (13 ettari) siti a Partinico e Calatafimi attraverso attività di agricoltura sociale. Cinquanta disabili psichici saranno coinvolti nella coltivazione di ortaggi, piante officinali e grani antichi e 6 verranno inseriti in una nuova cooperativa. Prevista, inoltre, la trasformazione dei prodotti coltivati in conserve e in pasta da destinare a persone “gluten sensitivity” e la successiva vendita sulla base di un modello di filiera corta e su un sito di e-commerce. 

    SARDEGNA

    Il progetto Tutti in Campo intende recuperare e valorizzare 1 ettaro incolto nel Comune di Monastir con l’avvio di un’attività agricola innovativa – la coltivazione di “Lycium barbarum”, conosciuto anche come “bacche di goji” – il coinvolgimento della comunità locale e l’inserimento socio-lavorativo di 15 persone svantaggiate, di cui 3 assunte stabilmente. Il raccolto verrà periodicamente venduto alla rete Lykion, che si occuperà della distribuzione e promozione del prodotto.

    Bando Capitale Umano

    Obiettivo: attrarre giovani eccellenze nei centri di ricerca del Sud nell’ottica di sviluppare e potenziare carriere indipendenti e rafforzare le relazioni scientifiche internazionali.

    Risorse: 3,5 milioni di euro

    Modalità: dal 2015 il bando si rivolge direttamente ai ricercatori che svolgono la propria attività all’estero o in Italia (al di fuori delle regioni di intervento della Fondazione), ai quali è stata data la possibilità di elaborare la proposta di ricerca indipendete e di individuare un centro di ricerca del Meridione presso cui realizzarla.

    La Fondazione sostiene progetti di ricerca scientifica applicata, dalla forte valenza innovativa, capaci di individuare soluzioni concrete in campo tecnologico, energetico, nanotecnologico, ICT, agroalimentare, biomedico, farmaceutico, diagnostico e nello studio e conservazione dei beni culturali o ambientali. Con l’obiettivo di apportare competenze specifiche e generare un arricchimento delle relazioni scientifiche internazionali del Mezzogiorno, è stato considerato positivamente il coinvolgimento di altri enti di ricerca, inclusi parchi tecnologici e scientifici, distretti tecnologici e università ed enti di terzo settore.

    Stato dellarte: al 31 dicembre 2018 era in corso la valutazione delle proposte pervenute.

    Bando Storico-artistico e Culturale

    Obiettivo: recuperare e valorizzare i beni culturali inutilizzati al Sud.

    I ‘beni comuni’ rappresentano una straordinaria opportunità di sviluppo sociale ed economico per i territori del Mezzogiorno. La Fondazione, fin dalla sua nascita, ha inteso valorizzare e rafforzare la ‘vocazione’ del terzo settore al loro utilizzo condiviso, a farne uno strumento di partecipazione delle persone alla vita di comunità, una opportunità di inclusione sociale dei soggetti deboli e un momento di crescita della dimensione economico-imprenditoriale degli enti non profit.

    Il Bando, giunto alla quarta edizione, è finalizzato alla valorizzazione dei beni di pregio storico, artistico e culturale e al loro utilizzo come momento di coinvolgimento delle comunità del Mezzogiorno nelle scelte che incidono sul proprio futuro.

    Risorse: 4 milioni di euro.

    Modalità: la quarta edizione del Bando Storico – Artistico e Culturale “Il Bene Torna Comune” sviluppa la formula sperimentata nella precedente edizione: chiede ai proprietari di immobili inutilizzati di metterli a disposizione della comunità locale, mediante sottoscrizione di regolare contratto di affitto, per un periodo di almeno 10 anni e, successivamente, si rivolge alle organizzazioni non profit per proposte di valorizzazione dei beni in chiave comunitaria.

    Nel corso della prima fase, amministratori e proprietari dei beni (persone fisiche e giuridiche, enti pubblici e privati) potranno inviare alla Fondazione una manifestazione di interesse con cui si impegnano, tra l’altro, a riservarle l’onere e il diritto di individuare il miglior intervento di valorizzazione del bene e, di conseguenza, di selezionare l’ente del Terzo settore a cui concederanno l’utilizzo del bene per almeno 10 anni. Nel candidare il bene, il proprietario dovrà indicare il canone annuale che l’organizzazione eventualmente assegnataria dovrà corrispondere.

    Potranno essere candidati immobili o porzioni di immobili che non siano già utilizzati o affidati e che siano idonei ad ospitare attività socio-culturali. Potranno essere prese in considerazione le aree archeologiche solo se adattabili allo svolgimento di questo tipo di attività e le chiese, solo se non più adibite al culto.

    Sono esclusi ruderi, giardini, parchi, cave, piazze, cimiteri, sorgenti, terreni o altri beni ritenuti non idonei alle attività previste. Per la selezione dei beni, oltre all’effettiva rilevanza storica, artistica e culturale dell’immobile, costituiscono elementi di valutazione anche altri aspetti come le condizioni generali, le potenzialità di utilizzo, la posizione del bene e il contesto in cui è inserito, l’accessibilità e fruibilità, l’entità dell’eventuale canone richiesto.

    La Fondazione valuterà man mano gli immobili: di quelli ritenuti idonei sarà pubblicata una scheda sul sito www.ilbenetornacomune.it, dando la possibilità alla comunità di condividere idee e commenti.

    Nella seconda fase, gli enti del Terzo settore potranno presentare progetti di valorizzazione relativi ai beni selezionati, in un’ottica di uso comune e di restituzione alla collettività degli immobili. Le proposte progettuali potranno essere presentate da partnership composte da almeno tre organizzazioni, di cui due di Terzo settore, oltre a istituzioni, università, mondo economico e della ricerca. I proprietari dei beni selezionati non potranno aderire a partenariati che presentino proposte di riqualificazione e rivalutazione dell’immobile di cui detengono la proprietà. Le proposte dovranno prevedere interventi capaci di generare concreti effetti positivi, in termini di sviluppo socio-economico, per la comunità locale.

    Stato dellarte: in relazione alla prima fase sono stati individuati 13 beni su cui le comunità sono state chiamate a proporre interventi di valorizzazione. In relazione alla seconda fase sono pervenute 18 proposte, la cui valutazione era in corso al 31 dicembre 2018.

    Sviluppo Locale – Guspini e Arbus

    Obiettivo: favorire percorsi di sviluppo locale nel territorio di Guspini e Arbus (VS), identificando tematiche di interesse generale, da sviluppare attraverso iniziative sistemiche e integrate. 

    Risorse: 5 milioni complessivamente destinati all’iniziativa.

    Modalità: viene confermato il processo di coprogettazione nei comuni di Guspini e Arbus (VS), in cui la Fondazione assume un ruolo attivo nella fase di animazione territoriale e progettazione condivisa. La principale innovazione introdotta riguarda la collaborazione di risorse territoriali da coinvolgere nella conduzione dei processi di progettazione partecipata. 

    Stato dellarte: nel corso del 2018, con l’assegnazione di un secondo contributo all’organizzazione Legambiente Guspini, è proseguito il percorso di progettazione partecipata che ha coinvolto complessivamente circa 70 organizzazioni del territorio e 200 persone. Sono stati avviati due principali tavoli di lavoro per la progettazione esecutiva di proposte condivise sul tema dell’agricoltura sociale e del turismo sostenibile.

    Iniziative e progetti in cofinanziamento 

    Obiettivo: la Fondazione ritiene importante, nel perseguimento della propria missione, stabilire relazioni e avviare collaborazioni con enti e istituzioni che condividano lo spirito e gli obiettivi che la animano. In tal senso, ha avviato una specifica linea di intervento finalizzata a promuovere interventi al Sud, congiuntamente ad altri enti di erogazione, al fine di catalizzare ulteriori risorse del privato sociale attorno alla domanda proveniente dalle regioni meridionali. Le iniziative in cofinanziamento consentono, infatti, un effetto “leva” sul Mezzogiorno, la riduzione del divario tra domanda e offerta di interventi sottoposti alla Fondazione, un maggiore coordinamento e confronto tra soggetti cofinanziatori e quindi l’attivazione di meccanismi di infrastrutturazione sociale anche a monte del processo erogativo. 

    Risorse: 3,31 milioni di euro

    Modalità: le modalità di partecipazione e i criteri di selezione relativi a tale linea di intervento, indicati nel Regolamento sulle iniziative in cofinanziamento, prevedono che la Fondazione possa mettere a disposizione fino ad un massimo del 50% delle risorse finanziarie complessivamente previste. I progetti sostenuti attraverso questa linea di intervento sono identificati attraverso tre canali:

    • Bandi/Inviti elaborati in collaborazione con altri enti erogatori, su tematiche di comune interesse, o progetti da identificare congiuntamente con l’ente cofinanziatore;
    • scaffale dei progetti: i progetti pervenuti in risposta ai diversi Bandi e iniziative promosse dalla Fondazione, valutati positivamente ma non finanziati per incapienza di fondi (in questo caso specifico la quota di cofinanziamento non potrà superare il 30%);
    • progetti proposti da enti del Terzo Settore e sostenuti per almeno il 50% da uno o più enti erogatori, non meridionali.

    Stato dellarte: nel corso del 2018 la Fondazione ha avviato iniziative in cofinanziamento con altri enti erogatori, sia attraverso specifici bandi, sia promuovendo singoli interventi; in particolare, ha rinnovato il percorso di cooperazione e ha avviato nuove collaborazioni con Fondazione Peppino Vismara, Fondazione San Zeno, Open Society Institute, UBI Banca e altri enti cofinanziatori.

    • 12 iniziative singole sostenute
    • Erogate risorse per €1.842.000 e altrettante messe a disposizione per il Mezzogiorno da parte di enti cofinanziatori.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti. 

    Si riporta, di seguito, una breve descrizione dei progetti raggrupati per regione di intervento.

    CALABRIA

    Ad Arghillà, quartiere di Reggio Calabria in cui risiedono famiglie rom, immigrati e persone in difficoltà, il progetto ECOLANDIA Parco Super-Abile mira a creare un luogo d’inclusione, integrazione e infrastrutturazione sociale. In particolare, sono previsti interventi di valorizzazione per rendere il Parco Ecolandia un parco naturale accessibile a tutti; il ripristino di un bene confiscato che diventerà una sala polifunzionale; e la creazione di una impresa sociale composta da 6 giovani e donne del territorio che si occuperà di promozione, marketing e comunicazione del Parco. Per maggiore accessibilità non si intende solo l’abbattimento delle barriere fisiche, ma anche accessibilità relazionale legata ad opportunità di formazione e inclusione sociale, e accessibilità virtuale grazie alla realizzazione di una piattaforma per offrire agli utenti servizi di produzione e fruizione culturale. Tutte le attività contribuiranno alla diffusione della cultura della legalità e alla coesione sociale del territorio.

    CAMPANIA

    Il progetto Centro Polifunzionale Oikos intende attivare un centro polifunzionale per 20 persone con disabilità (18-50 anni) a Torre del Greco in provincia di Napoli, con l’obiettivo di rispondere all’assenza sul territorio di centri che, oltre ad affrontare esigenze di carattere sanitario, favoriscano l’inclusione sociale e relazionale degli utenti. Infatti, il progetto si basa sull’accoglienza delle persone con disabilità in dimensioni di semi-residenzialità, in un ambiente familiare simile alla casa (oikos), con soluzioni aperte alla vita della comunità. Le vasta gamma di attività e laboratori previsti mira ad incrementare il grado di autosufficienza e di libertà di sviluppo della persona anche attraverso l’apprendimento di lavori manuali, lo sviluppo di capacità di espressione artistica, il mantenimento o miglioramento del livello culturale raggiunto, e attività di socializzazione. Il progetto prevede inoltre un percorso di inserimento lavorativo protetto. Il centro, per essere autorizzato ad operare, dovrà essere soggetto a lavori di adeguamento e ristrutturazione.

    Il progetto A-SCETATE nasce dall’incontro dell’esperienza educativa nel territorio napoletano dei “Maestri di Strada” con il “Projeto Axé”, che si occupa del recupero di ragazzi di strada a Bahia, in Brasile. Obiettivo dell’iniziativa è quello di contribuire alla diffusione della metodologia dell’arteducazione (teatro, street art, musica) e di incoraggiare la comunità educante all’adozione di strumenti educativi innovativi in contesti complessi. Il progetto prevede, infatti, oltre ai laboratori di arteducazione destinati a 120 giovani frequentanti gli istituti scolastici della periferia orientale di Napoli, anche interventi di formazione continua sul campo per circa 100 persone tra educatori, insegnanti e genitori di tutta la regione Campania. 

    Nel Rione Sanità di Napoli, il progetto Accogliere per ricominciare intende sistematizzare un modello di intervento multidimensionale a favore di detenuti ed ex detenuti che includa il reinserimento socio-economico e relazionale. Nello specifico, il progetto prevede la riqualificazione di un immobile di proprietà dell’Arcidiocesi di Napoli, concesso in comodato gratuito al soggetto proponente, da destinare a casa di accoglienza per coloro che usufruiscono di misure alternative alla detenzione ma sono privi di abitazione, per un totale di 15 persone nell’arco di tutta la durata del progetto. Nel centro diurno situato al piano inferiore della casa di accoglienza si terranno corsi di formazione destinati a circa 70 detenuti messi alla prova, che includeranno laboratori artigianali (bigiotteria, falegnameria, grafica, arte presepiale, lavorazione del cuoio e del rame) come misura alternativa al’affidamento ai servizi sociali. Per ciascun ospite è prevista la predisposizione di un percorso individualizzato per la riattivazione delle competenze e di educazione al lavoro.

    PUGLIA

    Il progetto iFun, iWork, iLive, iAm: percorso di vita in autismo intende promuovere la messa in rete di tutti i soggetti (famiglie, scuola, servizi sociali, ASL) che nella città di Foggia si occupano della presa in carico di bambini e ragazzi con autismo, e favorire la creazione di strumenti e percorsi condivisi. L’intervento prevede la creazione di una piattaforma on line di valutazione funzionale e presa in carico che consentirà di monitorare il piano educativo individualizzato e una più facile gestione dei dati, a disposizione di tutti i soggetti interessati. Con il sostegno di AReSS Puglia – Agenzia Regionale Strategica per la Salute e il Sociale, verrà avviato un percorso sperimentale di rafforzamento delle autonomie e di acquisizione di competenze funzionali all’inclusione socio-lavorativa di 20 giovani con autismo. È previsto un focus specifico nelle aree della domotica con la partecipazione dei ragazzi nella creazione e test di ausili personalizzati per potenziare le autonomie in casa. I ragazzi più grandi saranno soci di una costituenda cooperativa sociale mista A e B che offrirà servizi di domotica per ambient assisted living personalizzato. Sono previste inoltre attività di affiancamento e formazione per le scuole e le famiglie. 

    SARDEGNA

    Il Progetto di Sviluppo Locale Marghine cuore di Sardegna si propone di valorizzare il territorio del Marghine, situato in provincia di Nuoro, attraverso interventi di riqualificazione del patrimonio naturalistico e storico (creazione del Bosco Sacro nel Bosco Storico di Badde Salighes attraverso installazioni artistiche e ripristino del cammino dei viali dell’acqua), di infrastrutturazione fisica e tecnologica (realizzazione di un database e di un atelier del territorio nel quale rappresentare la cultura, i saperi, i sapori e il patrimonio della comunità attraverso una serie di installazioni multimediali), messa in rete di iniziative di animazione e promozione, e il potenziamento delle competenze distintive degli attori locali, in particolare del terzo settore. Si intende costituire la Consulta dello sviluppo locale, attraverso il coinvolgimento di circa 40 organizzazioni tra associazioni e cooperative presenti sul territorio per la condivisione e la realizzazione di progetti e piani di sviluppo sociale ed economico. Per la gestione delle diverse attività il progetto propone di creare una nuova cooperativa e due associazioni.

    SICILIA

    Il progetto Legalità e Sviluppo prevede la realizzazione di un polo educativo e di ricerca sui temi della legalità e della lotta alle mafie, attraverso la riqualificazione di alcuni spazi del Palazzo Biscari a Mirabella Imbaccari, Catania. Nello specifico, le antiche scuderie potranno ospitare gli archivi dei grandi processi di mafia siciliani, mentre si intende adibire le altre ale del castello a spazi di lettura e ricerca, spazi formativi e foresterie a supporto del percorso educativo. Infatti, oltre ad una fruizione tradizionale di tipo scientifico, attorno agli archivi (fisici e digitali) si intendono costruire percorsi didattici di educazione alla legalità e laboratori di storia. Le azioni educative prevedono una prima fase di formazione di circa 75 docenti ed educatori territoriali, 3 eventi residenziali della durata di tre giorni ciascuno (grazie alla foresteria già attiva all’interno del palazzo) e 50 visite organizzate coinvolgendo complessivamente oltre 1.000 ragazzi. Attraverso la realizzazione del polo educativo-culturale, si intendono favorire, inoltre, percorsi di inclusione lavorativa per soggetti deboli che verranno coinvolti nella rifunzionalizzazione degli spazi, negli allestimenti e nella gestione dei servizi logistici dell’archivio storico.

    Il progetto Innovazione sociale e ricuciture urbane intende riqualificare 5 aree urbane di Messina con una serie di interventi di rigenerazione urbana e paesaggistica altamente innovativi, creando un parco educativo e tecnologico diffuso a disposizione degli studenti di tutta la città (circa 6.000 annui). Gli interventi saranno gestiti da cooperative sociali con l’inserimento o stablizzazione di 6 lavoratori in condizione di svantaggio sociale. A Fondo Saccà, è prevista la creazione di un sito di testing internazionale sui temi dell’architettura, dell’ingegneria sostenibile e della produzione energetica da fonti rinnovabili (bio-edilizia, domotica per la gestione di energia e acqua, micro-generazione energetica da coloranti naturali e artificiali). I prototipi testati saranno trasferiti nelle altre quattro polarità del parco e saranno utilizzati per realizzare: un campo sportivo polifunzionale a Bisconte; la raccolta e trasformazione dei rifiuti umidi in un terreno a Faro Superiore adibito ad orto sociale; la trasformazione di un prototipo di piattaforma marina per la produzione di energia in un sito per la didattica e la divulgazione scientifica; un laboratorio diffuso sulle tecnologie fotovoltaiche. Inoltre, successivamente alla conclusione del progetto si prevede il raggiungimento dell’autonomia energetica dell’intero comune di Casalvecchio Siculo.

    Il progetto Il giardino del benessere intende riqualificare un terreno confiscato alla mafia nella periferia urbana di Palermo, con l’obiettivo di restituirlo alla collettività come luogo di aggregazione sociale e scambio intergenerazionale. Destinatari degli interventi sono circa 200 adulti, 100 bambini e 50 ragazzi che avranno la possibilità di frequentare il giardino. L’intervento utilizzerà la progettazione urbana partecipata al fine di individuare risposte ai temi dell’invecchiamento attivo, dell’inclusione sociale e del contrasto della disoccupazione giovanile. Il progetto prevede la realizzazione di attività di formazione/informazione, animazione e aggregazione basate sulla promozione di corretti stili di vita. In particolare, è prevista la realizzazione di orti didattici e attività sportive, destinate sia a minori che ad anziani. 

    Il progetto sperimentale LArte della libertà prevede la realizzazione di un laboratorio artistico permanente all’interno della Casa di reclusione Ucciardone di Palermo al fine di: riqualificare gli spazi del carcere con interventi di arte contemporanea e creare degli spazi di condivisione e confronto paritario tra i detenuti e gli operatori socio sanitari, incluse le guardie carcerarie, che se ne occupano. Nello specifico, si intendono attivare percorsi formativi nella forma di workshop aperti sia ai detenuti che agli operatori per favorire l’acquisizione e rafforzamento delle competenze relazionali. La collezione di arte contemporanea realizzata dai detenuti in collaborazione con artisti designati annualmente verrà aperta a un’utenza esterna. Il racconto del progetto sarà presentato negli spazi della Galleria d’Arte Moderna di Palermo e sarà documentato in un catalogo dedicato che restituirà la dimensione collettiva dell’esperienza attraverso la selezione di parole, testimonianze, immagini e fotografie dei lavori prodotti.

    INTERREGIONALI

    Il progetto dal titolo La tutela dei diritti delle persone detenute in carcere attraverso sportelli di informazione legale si propone di offrire a detenuti italiani e stranieri informazioni e tutela dei diritti legati alla condizione di detenuto tramite l’istituzione di sportelli di informazione legale in due carceri del Sud, rispettivamente nei PRAP Puglia-Basilicata e Campania. La proposta intende assicurare ai detenuti stranieri il diritto a richiedere la protezione internazionale, il rinnovo del titolo di soggiorno e il diritto ad accedere al beneficio del rimpatrio assistito. Sono previste, inoltre, attività di sensibilizzazione rivolte a studenti delle scuole medie inferiori e superiori sulle tematiche carcerarie, a partire dal volume “Il carcere spiegato ai ragazzi”. Beneficiari dell’intervento sono detenuti italiani e stranieri (circa 400), e circa 1.000 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio.

    Il progetto dal titolo Terragiusta 2019. Contrasto allo sfruttamento in agricoltura e sviluppo dei territori mira a fornire supporto sanitario e socio-legale ai lavoratori migranti stagionali che vivono e lavorano in condizioni di precarietà e sfruttamento in alcune delle aree più critiche del Mezzogiorno, come i ghetti di San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria e Borgo Mezzanone frazione di Manfredonia, in provincia di Foggia. In particolare, si prevede di assistere circa 1.600 migranti attraverso consulti medici, consulenze legali e accompagnamento ai servizi amministrativi e socio-sanitari territoriali. Il progetto metterà a disposizione una clinica mobile. Inoltre, sono previste azioni volte all’inclusione sociale, lavorativa e abitativa di un numero limitato di braccianti agricoli stranieri (10 formati in ambito agricolo e apistico di cui 6 partecipanti a tirocini). Sono previste, infine, azioni di comunicazione, advocacy e sensibilizzazione anche attraverso incontri nelle scuole destinati a 250 studenti, sul tema della migrazione e dello sfruttamento.

    Partnership istituzionali

    Vista la crescente importanza riconosciuta alla collaborazione con altri enti filantropici, nel corso del 2018 la Fondazione ha rinsaldato l’area dedicata alle partnership istituzionali. Si tratta di iniziative nate per rafforzare la partecipazione, il confronto e le competenze del terzo settore meridionale ad iniziative e su temi di interesse nazionale e internazionale. In alcuni casi tali iniziative richiedono l’assunzione di criteri di istruttoria e modalità di gestione differenti da quelli ordinariamente adottati, in quanto è necessaria la creazione di un quadro condiviso con le altre organizzazioni partner.

    Si riportano, di seguito, le iniziative relative ai partenariati istituzionali finanziate nel 2018.

    Funder 35

    Frutto di un’iniziativa nata nel 2012 nell’ambito della Commissione per le Attività e i Beni Culturali dell’Acri, il Bando Funder35 è teso a sostenere le imprese culturali giovanili nel migliorare la propria capacità di affrontare il mercato, rafforzandone competenze organizzative e gestionali e premiandone la spinta innovativa, anche attraverso la creazione di una comunità di pratiche.

    L’iniziativa è rivolta quindi alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro, localizzate sul territorio di interesse delle 19 fondazioni aderenti (esteso al Molise), purché composte in prevalenza da giovani di età inferiore ai 35 anni ed impegnate principalmente nell’ambito della produzione artistica/creativa in tutte le sue forme e nella gestione di servizi culturali. 

    Per il 2018-2020 è stata elaborata una strategia tesa a rafforzare ed allargare la comunità di pratiche costituita a partire dalle circa 300 organizzazioni sostenute nei primi due trienni, offrendo anche la possibilità di accedere a campagne di crowdfunding (come Crowdfunder35) e relativi matching funds. Il contributo della Fondazione per il 2018 è pari a 60.000 euro.

    Minori Stranieri Non Accompagnati – Iniziativa “Never Alone – Children on the Move”

    Nata da un’idea di alcune fondazioni italiane ed europee, l’iniziativa dedicata ai Minori Stranieri Non Accompagnati – MSNA rappresenta un intervento organico e coordinato delle fondazioni europee in risposta all’attuale fenomeno migratorio di portata storica che interessa in maniera particolarmente rilevante l’Italia e il suo Mezzogiorno.

    L’iniziativa, cui partecipano 9 fondazioni italiane (Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Associazione Enel Cuore Onlus, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cariparo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Vismara) e 5 europee (King Badouin Foundation, Oak Foundation, Bertelsmann Stiftung, Latsis Foundation e Stavros Niarchos Foundation), attraverso il segretariato di EPIM  – European Program on Integration and Migration, promuove il potenziamento e l’innovazione sul territorio italiano delle modalità di presa in carico e accompagnamento alla transizione verso l’età adulta dei minori stranieri non accompagnati. 

    Nell’ambito della rete di fondazioni italiane aderenti all’iniziativa, Fondazione CON IL SUD partecipa con un contributo complessivo di 2.000.000 di euro (di cui 1.000.000 di euro assegnato nel 2018).  

    L’iniziativa si sta sviluppando con efficacia, sia nella componente nazionale coordinata da Fondazione Cariplo, sia nelle azioni di ricerca e advocacy costruite a livello europeo sui quattro paesi coinvolti (Belgio, Germania, Grecia e Italia) e realizzate con il supporto di EPIM. 

    Agli 8 progetti selezionati con il primo bando, si aggiungono 8 nuove progettualità, selezionate con il bando realizzato nel 2018, volte a rafforzare l’accompagnamento verso l’autonomia di vita. La Fondazione JP Morgan Chase si è unita alle organizzazioni promotrici per questa specifica azione.

    Gli interventi si distribuiscono uniformemente a livello geografico: trattandosi in maggioranza di progetti multi-regionali, le azioni coinvolgono complessivamente 12 regioni italiane, precisamente 4 del Nord, 4 del Centro e 4 del Sud, con una rilevante concentrazione in Sicilia. 

    Oltre agli interventi già approvati, sono in preparazione diverse altre azioni, fra cui una progettualità per il sostegno del sistema di tutela, in complementarietà a quanto previsto dalla legge 47/2017, e una per il cambiamento della narrativa del fenomeno migratorio e la ricostruzione del tessuto sociale, da avviarsi nel 2019.

    ACRI – Programma sostegno ai migranti 

    Avviata nel 2016 sotto l’egida di ACRI, l’iniziativa è stata rinnovata nel 2018 in collaborazione con Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia e Fondazione Carigo, per sostenere organizzazioni del terzo settore impegnate nel consolidamento dell’esperienza pionieristica dei corridoi umanitari, nell’assistenza sanitaria e giuridica ai migranti giunti da poco in Italia o in fase di passaggio, con particolare riferimento alle aree e alle comunità di frontiera o soggette a maggiore pressione migratoria, nonché, laddove si verifichino le condizioni, nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare attivate nel Mediterraneo in coordinamento con la guardia marina costiera. Il contributo della Fondazione ammonta a 300.000 euro. Le attività saranno realizzate a partire dal 2019.

    Valorizzazione dellArtigianato deccellenza 

    Il lavoro artigiano, grazie alla qualità dei manufatti, restituisce dignità alle persone, rendendole orgogliose e gratificate, e permette di rafforzare, quando non di ricostruire, il legame con il territorio. A partire da questa considerazione, il partenariato con l’Osservatorio per il Mestieri d’Arte di Firenze (OMA) ha permesso di avviare un’iniziativa tesa a recuperare e valorizzare antiche tradizioni artigiane, inserendole in percorsi di coesione sociale e occasioni di sviluppo locale. 

    Attraverso una prima mappatura tesa ad identificare alcune tradizioni del Mezzogiorno a rischio di estinzione e la successiva pubblicazione di un bando dedicato, con una dotazione di 800.000 euro, la sfida di Fondazione CON IL SUD e OMA è quella di riscoprire il saper fare tradizionale, immaginando nuovi campi di applicazione tecnologica e commerciale e trovando nuovi potenziali talenti anche nelle giovani generazioni e tra le persone più fragili.

    Attivando modalità di selezione inedite per la fondazione, sono state previste azioni di accompagnamento nella progettazione e nella realizzazione degli interventi, che verranno approvati nel corso del 2019.

    Per aspera ad astra

    Nel corso dell’anno è stata realizzata, sotto l’egida dell’ACRI (che raccoglie Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia, Fondazione CR Modena e Fondazione CR Volterra) l’iniziativa sul tema delle cartecri Per aspera ad astra, con il coinvolgimento di cinque Istituti penitenziari. 

    Reti di Organizzazioni Nazionali e Internazionali

    Nell’ambito dei partenariati istituzionali avviati o rinnovati nel corso del 2018, la Fondazione aderisce a reti di organizzazioni nazionali ed internazionali, quali Assifero – la rete degli enti di erogazione italiani; Ariadne – la rete europea che coinvolge oltre 600 organizzazioni filantropiche che sostengono processi di cambiamento sociale e, più in generale, i diritti umani; ASviS – l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile; European Foundation Centre – la rete europea delle fondazioni; OMA – l’Osservatorio sui Mestieri d’Arte impegnato nella salvaguardia e promozione dell’artigianato artistico e del patrimonio dei mestieri d’arte. La Fondazione sostiene inoltre la Social Impact Agenda per lItalia, la cui missione è di contribuire a rafforzare in Italia l’ecosistema per gli investimenti ad impatto sociale in favore della crescita del’imprenditorialità sociale, e il neonato Forum Disuguaglianze Diversità, che intende proporre e costruire consenso attorno a politiche pubbliche e azioni collettive che riducano le disuguaglianze e favoriscano il pieno sviluppo di ogni persona (diversità). Dal 2018 la Fondazione aderisce inoltre al Forum per la Finanza Sostenibile, che promuove la conoscenza e la pratica dell’investimento sostenibile, con l’obiettivo di diffondere l’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nei prodotti e nei processi finanziari.

    3.1.2 Sostegno a Programmi e Reti di Volontariato

    La linea di intervento relativa al Sostegno a Programmi e Reti di Volontariato costituisce parte integrante della missione della Fondazione. Attraverso tale iniziativa la Fondazione intende rafforzare il ruolo e l’azione svolta dalle organizzazioni di volontariato sul territorio. In particolare, accantonando in parte la logica progettuale, l’obiettivo di questa azione è sostenere e rafforzare organizzazioni e reti che già operano attivamente sul territorio, anche in termini di innovazione metodologica e organizzativa, migliorandone efficacia e impatto attraverso un adeguato supporto, con contributi contenuti. La principale caratteristica di tale linea di intervento riguarda proprio la tipologia di sostegno, che non è rivolta a finanziare progetti specifici su particolari aree tematiche. Infatti, visto il carattere trasversale che contraddistingue la natura e l’agire delle organizzazioni di volontariato, la Fondazione intende sostenere il consolidamento ed il rafforzamento dell’azione e dell’impatto delle organizzazioni e delle reti di volontariato attive sul territorio, favorendo ove possibile la sperimentazione di nuove modalità di lavoro e cooperazione in rete. 

    Nel corso del 2018 la Fondazione ha continuato l’accompagnamento dei progetti finanziati nelle precedenti annualità, sia in risposta al bando Con il Sud che Partecipa sia in risposta ai bandi sulle Reti Locali e Reti Nazionali di volontariato. 

    3.1.3 Le Fondazioni di Comunità

    Il sostegno alla costituzione di Fondazioni di Comunità

    Il sostegno alla promozione e alla costituzione di Fondazioni di Comunità nelle regioni del Sud Italia costituisce una linea di azione strategica per la Fondazione, strettamente connessa alla missione di infrastrutturazione sociale. Le Fondazioni di Comunità, infatti, sono soggetti autonomi che possono rappresentare uno strumento di sussidiarietà di notevole efficacia attraverso l’azione di raccolta, valorizzazione e impiego delle risorse nel contesto territoriale di riferimento. 

    Obiettivo: contribuire alla creazione nelle regioni meridionali di un numero significativo di Fondazioni di Comunità dotate di un patrimonio di almeno 5 milioni di euro, al fine di garantire la sostenibilità nel tempo delle loro attività e il raggiungimento di una massa cospicua in grado di attrarre altre donazioni. 

    Modalità e risorse: il sostegno alla nascita di Fondazioni di Comunità e alla costituzione del patrimonio si realizza mediante meccanismi di “raddoppio della raccolta” (grant matching), che stimolino l’autonoma raccolta fondi da parte delle Fondazioni di Comunità stesse. Il sostegno della Fondazione CON IL SUD infatti, una volta accertati i requisiti per il finanziamento, consiste innanzitutto nel raddoppio del patrimonio iniziale raccolto dalla Fondazione di Comunità, compreso tra un minimo di 300 mila euro e un massimo di 500 mila euro. A questa misura se ne aggiungono altre, destinate da un lato a consolidare la struttura patrimoniale della Fondazione di Comunità fino a un massimo di 2,5 milioni di euro complessivi e, dall’altro, a contribuire all’attività erogativa iniziale e alla copertura di costi gestionali relativi a specifici progetti volti al sostegno delle attività di raccolta fondi (rispettivamente fino a € 200.000 all’anno per iniziative sociali e 25 mila euro per progetti di fund raising per i primi cinque anni – tre più due rinnovabili).

    Per continuare a sostenere le Fondazioni di Comunità oltre i cinque anni previsti, la Fondazione ha destinato risorse aggiuntive per 1 milione di euro da assegnare una tantum a progettualità specifiche presentate dalle Fondazioni di Comunità.

    Stato dellarte: 

    Nel 2018 la Fondazione ha sostenuto la costituzione della Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani

    La Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani nata su impulso dell’Arcidiocesi di Agrigento; è stata costituita a fine 2018 dai seguenti soci fondatori: Associazione di Promozione Sociale Scirocco; Banca Popolare Etica; Confcooperative Sicilia; Consorzio Agri.Ca. Cooperativa Sociale; Consorzio Solidalia – impresa sociale di comunità; CRESM – Centro di Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione – Cooperativa Sociale; Diocesi di Trapani; Associazione Farm Cultural Park; Fondazione Peppino Vismara. Il modello che si intende adottare è di tipo ibrido e vede come riferimenti sia il modello classico delle fondazioni grant-making sia un modello più operativo volto ad orientare e sviluppare direttamente attività progettuali e spin-off aziendali. Le modalità di intervento attraverso cui si propone di operare e sviluppare la propria azione sul territorio sono i Bandi, le Azioni di sistema e la Co-progettazione. I principali ambiti di intervento fanno riferimento a: disoccupazione giovanile, cooperazione internazionale e migrazioni, gestione dei beni comuni e welfare generativo. Il piano di raccolta fondi prevede la costituzione della Fondazione con un patrimonio iniziale di 508.600 euro sulla base degli interventi e degli impegni maturati da parte dei soggetti fondatori. Vista la povertà del territorio e la scarsa presenza di imprese e grandi filantropi locali, il programma di raccolta fondi è orientato principalmente ad attrarre donatori nazionali ed internazionali. 

    La Fondazione ha inoltre continuato a supportare le cinque Fondazioni di Comunità del Mezzogiorno nate con il suo sostegno: Fondazione della Comunità Salernitana Onlus, Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, Fondazione di Comunità di Messina – Distretto Sociale Evoluto, Fondazione di Comunità Val di Noto e Fondazione di Comunità San Gennaro. 

    Le Fondazioni di Comunità sostenute

    La Fondazione della Comunità Salernitana si caratterizza per una compagine sociale mista, ampia ed equilibrata, per un approccio di tipo tradizionale sia in relazione all’attività di raccolta fondi che all’attività erogativa, che prevede interventi diversificati in risposta ai bisogni del territorio. La Fondazione della Comunità Salernitana opera attraverso il coinvolgimento concreto di tutta la comunità, offrendo al singolo cittadino, alle associazioni, alle imprese e alle istituzioni economiche, sociali e culturali del territorio occasioni di partecipazione alle attività dell’ente e di contribuire a trasformare responsabilmente il territorio in cui vivono, in uno spirito di solidarietà e sussidiarietà, attraverso la possibilità di creare fondi dedicati. 

    La Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli ha adottato un approccio “dal basso” che prevede un forte coinvolgimento della comunità, ma lascia ai territori la possibilità di individuare meccanismi di coinvolgimento attivo della cittadinanza nel processo. Il piano di raccolta fondi, pur essendo in fase iniziale piuttosto contenuto, prevede azioni volte ad un progressivo allargamento a “cerchi concentrici” a enti e istituzioni sia del territorio che esterni. La Fondazione finanzia progetti ed iniziative volte al sostegno delle fasce più deboli e al miglioramento della qualità della vita della popolazione locale. 

    La Fondazione di Comunità di Messina si caratterizza per un partenariato rappresentativo del contesto territoriale e per un approccio sistemico di intervento, che parte dalla lettura partecipata e condivisa dei bisogni per identificare azioni di sviluppo dell’economia sociale nel territorio. Le modalità di investimento risultano essere particolarmente innovative, in quanto prevedono che il 50% del patrimonio sia investito nel settore fotovoltaico. La Fondazione di Comunità di Messina sostiene stabilmente un ampio ventaglio di iniziative legate al reinserimento socio-lavorativo di ex internati dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, alla promozione della cittadinanza, all’educazione dei giovani e ad interventi di ricerca e sviluppo. 

    La Fondazione di Comunità Val di Noto nasce grazie al supporto delle due Diocesi di Siracusa e Noto e di diverse associazioni e cooperative sociali, con l’obiettivo di rafforzare iniziative già avviate sul territorio, soprattutto a favore dei giovani, e contemporaneamente sostenere le fasce deboli della popolazione locale.

    Le principali linee di azione della Fondazione riguardano tre ambiti di intervento: welfare di comunità, inclusione e coesione sociale ed economia solidale. 

    La Fondazione di Comunità San Gennaro nasce nel Rione Sanità di Napoli da una componente di terzo settore fortemente radicata a livello territoriale, sulla base dall’esperienza di valorizzazione delle Catacombe di San Gennaro. L’idea alla base della Fondazione di Comunità San Gennaro è proprio quella di valorizzare e replicare tali esperienze di sviluppo locale sostenibile, attraverso il coinvolgimento dei giovani e delle fasce deboli della popolazione. 

    3.1.4 Formazione Quadri Terzo Settore

    La Fondazione ha rinnovato il proprio sostegno al progetto di Formazione dei Quadri del Terzo Settore per un importo totale di 996 mila euro. Si tratta di un intervento formativo “sistemico”, volto a rafforzare il percorso di messa in rete e formazione dei referenti delle organizzazioni di terzo settore del Mezzogiorno e il processo di crescita delle loro competenze e capacità organizzative, gestionali e relazionali. 

    3.1.5 Iniziative di comunicazione 

    La Fondazione riconosce il ruolo della comunicazione come uno strumento diretto di attuazione della missione. Proprio in tale ottica sta sviluppando iniziative e collaborazioni finalizzate a promuovere l’infrastrutturazione sociale nel Mezzogiorno attraverso strumenti di comunicazione. In particolare, nel 2018 la Fondazione ha completato l’iter di finanziamento delle iniziative sostenute nell’ambito di un bando promosso nel 2017 in collaborazione con la Fondazione Apulia Film Commission ed ha sostenuto due nuovi interventi di portata minore.

    Bando Social Film Fund Con il Sud

    Obiettivo: “raccontare” il Sud Italia attraverso i fenomeni sociali che lo caratterizzano attraverso la produzione e diffusione di opere audiovisive su tematiche sociali. 

    Coniugando l’esperienza e le competenze specifiche dei due promotori, l’iniziativa si presenta come unica nel suo genere: permette infatti l’incontro tra imprese e professionisti dell’audiovisivo con enti del Terzo settore e del volontariato, favorendo percorsi di coesione sociale e contribuendo alla diffusione di temi sociali di rilievo nel Sud Italia.  

    Risorse: 500 mila euro, di cui 250 mila euro messi a disposizione da Fondazione CON IL SUD e 250 mila euro da Fondazione Apulia Film Commission. Di queste, 400 mila euro sono destinati alla produzione delle opere audiovisive, mentre le restanti risorse saranno utilizzate per la promozione dell’iniziativa e dei progetti.

    Modalità: Il bando è rivolto a partenariati composti da un “proponente”, che deve essere un operatore economico di produzione audiovisiva, e dai “partner” del Terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, regioni in cui opera la Fondazione CON IL SUD. L’impegno delle due Fondazioni è di selezionare e sostenere fino a 10 prodotti audiovisivi, destinando 40 mila euro a progetto.

    In risposta al bando, sono pervenute circa 100 popoposte di progetto, mettendo in rete complessivamente 350 organizzazioni tra società di produzione cinematografica italiane e straniere e organizzazioni del Terzo settore meridionale. La commissione di valutazione, presieduta dal regista e sceneggiatore Gennaro Nuziante, ha selezionato i seguenti 10 progetti:

    “Compagni di viaggio” di Sara De Martino e Aaron Ariotti (cortometraggio, Lumen Film con Associazione culturale Occse e Consorzio Concreto di Matera), “Guasto” di Paola Crescenzo (cortometraggio, Passo Uno Produzioni con Centro Auser “Rossana Benzi” e Cooperativa sociale Eridanopuglia  di Brindisi), “A casa lavori in corso” di Luciano Toriello (documentario, Toriello Luciano D.I. con Osservatorio Giulia & Rossella di Bari, Associazione Lavori in corso e Cooperativa sociale Paidos di Foggia), “Madre nostra” di Lorenzo Scaraggi (documentario, Sintesi con Cooperativa sociale Semi di vita e Forum Agricoltura Puglia di Bari), “Coltivatori di cambiamento” di Tommaso Faggiano (documentario, Medit Film con Casa delle agricolture, Associazione Diritti a Sud, Associazione Abitare i Paduli, Associazione Ciaula, Associazione Oltre mercato Salento, Associazione Salento Km0 di Lecce), “La ricreazione” di Nour Gharbi (cortometraggio, Raganella Production con Cooperativa sociale Zorba e Cooperativa sociale Centro lotta al disagio di Bari), “Santa perseguitata” di Alessandro Piva (cortometraggio, Seminal Film con Giraffa – Gruppo indagine resistenza alla follia femminile Onlus di Bari e Associazione L’Albero di Potenza), “Ponticelli la terra buona” di Registi Atelier di Cinema del Reale (documentario, Parallelo 41 con Arci Movie e Mediateca di Napoli Il Monello); “Il sistema Sanità” di Mario Pistolese e Andrea De Rosa (documentario, Upside con Fondazione San Gennaro Onlus e Cooperativa sociale La Paranza di Napoli),  “Aspettando la cuccagna” di Simone Salvemini (documentario, La Kinebottega con Associazione culturale Casarmonica e Cooperativa sociale Oasi Onlus di Brindisi).

    Le produzioni esecutive sono previste nel corso del 2019, sia per i cortometraggi di finzione sia per i documentari creativi. La produzione deve essere integrata e curata dai soggetti del Terzo settore, da attività di valorizzazione e promozione della tematica sociale affrontata, sia nella fase di ideazione e realizzazione, sia nella fase di promozione e divulgazione del prodotto audiovisivo. 

    La gestione del bando è affidata alla Fondazione Apulia Film Commission.

    Stato dellarte: concluso al 31 dicembre 2018.

    Altre iniziative di comunicazione

    Nel corso dell’anno la Fondazione ha sostenuto altre due iniziative di comunicazione, di seguito riportate.

    3.1.6 Altre iniziative finanziate

    Nel corso del 2018 la Fondazione ha promosso altre 18 iniziative, per complessivi €403.500. Si tratta di contributi tesi a sostenere iniziative rilevanti per la loro valenza di sostegno al terzo settore o per l’interesse della Fondazione verso specifiche tematiche di studio e ricerca.

    Si riporta, di seguito, l’elenco delle iniziative sostenute.

    3.1.7 Fondo di Garanzia

    La Fondazione ha costituito, in collaborazione con altri enti, un Fondo di Garanzia per sostenere le organizzazioni del terzo settore che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione. 

    L’obiettivo specifico dello strumento è fornire un sostegno finanziario alle organizzazioni del terzo settore che devono far fronte ai ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni.

    Le banche maggiormente impegnate sullo strumento sono Banca Etica e Banca Prossima. 

    La regione con la maggiore concentrazione di posizioni resta la Campania, seguita da Puglia e Sicilia. 

    Al 31.12.2018 il valore complessivo delle garanzie deliberate è pari ad euro 8.247.187, a fronte di finanziamenti erogati per complessivi euro 16.622.871.

    Bilancio completo - versione stampabile


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