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BILANCIO SOCIALE 2022

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  • 4.2 – Indagine di “meta-analisi”

    Nel mese di giugno 2021 Con i Bambini ha dato avvio all’attività di indagine cosiddetta di ‘meta-analisi’, che prevede l’esame e la valutazione delle iniziative sostenute da Con i Bambini nell’ambito dei primi tre bandi (Prima Infanzia 2016, Adolescenza 2017 e Nuove Generazioni 2017), ai fini di trarre le principali lezioni apprese e orientare lo sviluppo futuro delle politiche per il contrasto della povertà educativa in Italia. L’incarico per lo svolgimento dell’indagine è stato affidato a LAMA Impresa Sociale, che ha risposto a una call pubblicata nel corso del 2020 e che coordina un raggruppamento di tre enti di ricerca (oltre a LAMA, AICCON – Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit e Fondazione Giuseppe Di Vittorio).

    In una prima fase, svolta nel 2021, è stata ricostruita la logica d’intervento del Fondo e dei primi tre bandi, per la quale si è fatto riferimento a una metodologia ispirata alla ‘Teoria del cambiamento’ (comunemente abbreviata nell’acronimo inglese ToC – da “Theory of Change”) ed è stata svolta una mappatura analitica dei progetti finanziati, con l’obiettivo di verificare, da un lato, la rispondenza dei progetti selezionati rispetto alle linee strategiche definite nella Teoria del Cambiamento, e dall’altro, di individuare i principali trend emergenti nei territori, in termini di distribuzione delle risorse, modelli di intervento proposti, comunità educanti attivate, tipologie di destinatari target.

    Nel 2022 si è svolta la fase di valutazione partecipativa dei risultati, che aveva come obiettivo l’analisi qualitativa dei risultati raggiunti dai tre bandi, la verifica delle ipotesi di partenza, e la messa in luce dei principali fattori abilitanti o di ostacolo incontrati dai progetti per il raggiungimento dei risultati previsti. Accanto a questi obiettivi principali, la valutazione partecipativa, essendo realizzata nella fase conclusiva dei progetti, ha offerto l’opportunità di verificare in che misura i progetti, anche a causa della pandemia da Covid-19, sono eventualmente mutati in itinere, modificandosi rispetto ai piani iniziali per adattarsi al nuovo contesto.

    Lo strumento principale di raccolta dati sono stati i questionari, rivolti per tutti i progetti ai soggetti responsabili, alle scuole partner e ai soggetti valutatori; inoltre, con un campione di soggetti valutatori sono stati realizzati dei focus group. In modo complementare ai questionari e focus group sopra richiamati, sono stati inoltre realizzati anche 9 casi studio.

    Il quadro che emerge rimanda a una sostanziale conferma di tutte le ipotesi e le strategie messe in campo nella Teoria del Cambiamento. Si segnala, in particolare, che è risultato appropriato l’approccio all’innovazione adottato dal Fondo, che mira a sostenere i processi di diffusione, adattamento e legittimazione delle pratiche educative non convenzionali, senza necessariamente ricercare l’innovazione dirompente, anche in virtù del tempo e lavoro che si rende necessario per consentire la piena legittimazione, assorbimento,e consolidamento di tutta l’innovazione già presente nei territori. Altrettanto corretta è risultata l’enfasi data alla necessità di adottare approcci multidisciplinari e integrati contro la povertà educativa minorile, in quanto non è pensabile di affrontare fenomeni articolati e multidimensionali come quelli in questione senza farsi carico della loro complessità, e dei diversi tipi di bisogno e problematiche cui rimandano. A fronte di queste e altre positive riconferme, si rilevano anche una serie di criticità e difficoltà nel mettere in pratica tutte le strategie ipotizzate. Le sfide principali riguardano in particolare l’integrazione dei percorsi e degli interventi tra scuola e territorio, il coinvolgimento e la mobilitazione delle famiglie, la difficoltà a promuovere pratiche valutative che siano volàno di apprendimento e di miglioramento continuo degli interventi.

    Nella seconda parte del 2022, infine, tutte le evidenze sono state impiegate per individuare una serie di suggerimenti utili e possibili strategie, basate sull’evidenza, e co-costruite a partire dalle voci dei territori, per il rafforzamento delle politiche pubbliche di contrasto della povertà educativa minorile in Italia. Sono state prodotte raccomandazioni generali e indicazioni operative più specifiche, rivolte agli stakeholder. Queste ultime, che non sono da intendersi come prescrizioni rigide ma piuttosto come esempi e spunti da adattare ai diversi contesti, intendono guidare e ispirare i diversi stakeholder coinvolti a ogni livello (come Governo, Regioni, amministrazioni locali) nell’attuazione concreta delle raccomandazioni proposte.

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