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BILANCIO SOCIALE 2021

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  • 2.10 Bando Non uno di meno

    Il bando “Non uno di meno” è un’iniziativa per la presentazione di progetti volti a contrastare i rischi di dispersione scolastica nella fascia di età 6-13 anni e supportare le famiglie nelle attività di affiancamento scolastico dei propri figli, nei quartieri con maggiore grado di vulnerabilità sociale del Lazio, in particolare nella fase immediatamente successiva all’emergenza sanitaria. 

    L’iniziativa, frutto della co-programmazione tra la Regione Lazio e Con i Bambini, è stata pubblicata il 4 agosto 2020, con scadenza il 30 settembre 2020, e ha visto pervenire complessivamente 38 progetti. 

    I due enti hanno collaborato proficuamente per tutta la durata del processo di ammissibilità e valutazione, condividendo i criteri e la strategia complessiva. Le risorse disponibili per il finanziamento degli interventi ammontano complessivamente a 1 milione di euro, di cui 500.000 euro stanziati dalla Regione con la L.R. n. 28/2019 e 500.000 euro quale cofinanziamento da parte di Con i Bambini. 

    Delle 38 proposte pervenute, di cui 8 non ammissibili per motivi formali, sono stati individuati e finanziati 6 progetti, maggiormente coerenti con le finalità del bando ed espressione di pratiche innovative e efficaci. Tutte le proposte si sono focalizzate, in particolar modo, sul contrasto alla dispersione scolastica nella fascia di età 6-13 anni, anche attraverso il supporto delle famiglie tramite presidi educativi da attivare nei quartieri delle diverse province laziali di intervento. 

    Tab. 15 – Bando Non uno di meno 2020: contributi assegnati e liquidati

    In coerenza con quanto richiesto dal bando, i 6 progetti selezionati hanno, pertanto, previsto: 

    • la creazione o il potenziamento di “presidi educativi”, intesi come spazi aperti e “apribili” a bambini e ragazzi, in particolare privilegiando quelli verdi e all’aria aperta, anche attraverso l’impiego dell’outdoor education; 
    • il supporto delle famiglie, sia attraverso sportelli di ascolto, sia tramite l’attivazione di servizi di prossimità e la promozione di forme di mutuo aiuto; 
    • il contrasto del divario digitale, aumentando le “occasioni educative” a disposizione dei bambini e dei ragazzi e supportandoli nella gestione delle nuove tecnologie; 
    • il rafforzamento del ruolo di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo dei minori nei territori di intervento (“comunità educante”). 

    La creazione e il potenziamento dei presìdi educativi, elemento cardine di tutti i progetti, costituisce l’opportunità di sperimentare nuove forme di mediazione tra il distanziamento fisico, imposto dalla crisi epidemiologica da Covid-19, e i bisogni di aggregazione e socialità propri dei target del bando. Per lo svolgimento delle attività, alcuni progetti hanno identificato luoghi, spesso pubblici, fortemente simbolici per i territori di riferimento, così da attivare nei destinatari il senso di appartenenza e la dimensione di scoperta.

    Molti presìdi educativi individuati prevedono la possibilità di svolgere attività indoor e outdoor, anche nell’ottica di dare continuità alle attività nei mesi estivi ed evitare il cosiddetto summer learning loss (fenomeno di contrazione, nel periodo estivo, dei progressi in matematica e in lettura faticosamente conquistati durante l’anno scolastico). In riferimento ai presìdi educativi, è interessante anche l’attenzione all’educazione di prossimità, soprattutto nelle aree interne coinvolte. Tutti i progetti prestano particolare attenzione all’impatto delle misure di contenimento del contagio da Covid-19 sui minori e sulle loro famiglie, registrando l’acuirsi delle disuguaglianze sociali. Le misure di isolamento e distanziamento fisico hanno inevitabilmente limitato i rapporti interpersonali tra coetanei, nonché tra i minori e i familiari anziani o gli adulti al di fuori del contesto familiare, riducendo così le opportunità di confronto e crescita derivanti dal dialogo tra pari e tra generazioni. Di conseguenza gli interventi propongono di favorire, nella fase post-emergenziale, la piena partecipazione e il protagonismo dei bambini e dei ragazzi attraverso nuove metodologie di educazione tra pari (peer education) e l’attivazione di contesti in cui, grazie al passaggio di conoscenze ed esperienze tra i membri del gruppo, i ragazzi e le ragazze possano migliorare la propria autostima e le capacità sociali, relazionali e comunicative. Complessivamente, i 6 progetti coinvolgono come destinatari diretti 1.850 minori tra i 6 e i 13 anni, 1.100 nuclei familiari e 100 docenti circa.

    Alla data del 31/12/2021 i contributi liquidati ammontano a circa 133.700 euro, pari al 28% dei complessivi 949.602 euro assegnati dai due enti finanziatori.

    Bilancio completo - versione stampabile


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