3.3 – Attività istituzionale 2024
1 Nel 2024 la Fondazione ha proseguito il proprio sostegno al processo di infrastrutturazione sociale nelle regioni del Mezzogiorno, sia promuovendo nuove iniziative in linea con i documenti programmatici approvati, sia consolidando il sostegno alle linee di intervento già avviate precedentemente.
Le risorse complessivamente disponibili per il 2024 ammontano a 25,05 milioni di euro, e comprendono sia le risorse che residuavano da esercizi precedenti che le nuove allocazioni.
– 1 Per il dettaglio dei progetti e delle iniziative sostenute, si rinvia all’appendice. –
Tabella 2 – Programmazione 2024
*importi in milioni di euro
Nota 1: allocazioni deliberate dal CdI negli anni precedenti e di cui viene confermata, per il 2024, la disponibilità al CdA per le erogazioni. Alcuni importi potrebbero variare per gli assestamenti di bilancio.
Nota 2: allocazioni deliberate dal CdI nella seduta del 20 dicembre 2023 sulla base delle disponibilità deliberate dal CdA.
Nota 3: la colonna è determinata dalla somma delle prime due colonne ed indica il totale degli importi che il CdA ha a disposizione per le erogazioni del 2024 sulla base della ripartizione qui determinata.
Per il sostegno al “volontariato” è stato pubblicato un bando volto a promuovere interventi multidimensionali di volontariato che rispondano a sfide sociali e creino spazi di partecipazione e di protagonismo attivo dei giovani. A fronte delle 335 proposte ricevute, sono stati selezionati i 33 progetti in grado di favorire la partecipazione dei cittadini ad esperienze di cittadinanza attiva e di solidarietà, mettendo così in circolo nuove energie per l’intera società e rafforzando al tempo stesso gli ETS che operano quotidianamente sui territori.
Sul tema dei beni ambientali è in corso di istruttoria la nuova edizione del bando Ambiente, incentrata sulla promozione di pratiche di economia circolare a impatto sociale in grado di ridurre gli sprechi, estendere la vita utile dei prodotti, ridurre l’utilizzo di risorse vergini e generare valore dagli scarti. Alla data di scadenza sono pervenute 90 proposte.
In relazione alle iniziative innovative, è stato pubblicato un bando dedicato al reinserimento sociale e lavorativo di persone detenute (‘Evado a lavorare’), per il quale sono pervenute 63 proposte. Nello stesso ambito è stato siglato un accordo con il Comune di Napoli per realizzare congiuntamente una iniziativa che sperimenti l’inserimento abitativo di 5 famiglie Rom e Sinti del campo di Scampia “Cupa Perillo” in altrettanti beni confiscati alla criminalità organizzata, avviando percorsi di inclusione sociale e lavorativa.
Sono stati inoltre completati i processi di valutazione riferiti al bando relativo ai beni confiscati alle mafie 2023 che promuove la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie con iniziative sostenibili nel tempo di natura sociale, culturale ed economica, in grado di contribuire sia allo sviluppo socio-economico del territorio circostante, sia alla riappropriazione del bene da parte della comunità di riferimento. In risposta al bando sono pervenute 40 proposte di cui 8 hanno ricevuto una valutazione positiva. I progetti recupereranno 12 beni, coinvolgendo la comunità e favorendo l’inserimento lavorativo di 58 persone, in buona parte in condizioni di fragilità.
Sul tema socio-sanitario, si è conclusa l’istruttoria dell’ultima edizione del bando 2023 volta a migliorare il benessere dei caregiver familiari di persone con elevato carico di cura, intervenendo su tutte le dimensioni di vita e interagendo efficacemente con le politiche pubbliche e i bisogni del territorio. Delle 107 proposte presentate, ne sono state selezionate 12; i progetti supporteranno circa 3.000 caregiver di persone con un elevato bisogno di cura (es. pazienti oncologici, cronico degenerativi, con malattie rare, disabilità congenita o sopravvenuta).
Sul tema della valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale proseguono le collaborazioni con alcuni enti pubblici per valorizzare i beni di interesse culturale; in particolare, con il Comune di Taranto per la valorizzazione di Palazzo Amati, con il finanziamento di un progetto che intende innescare servizi culturali innovativi e qualificati legati al tema della blue economy e delle identità locali, e con il Ministero della cultura (Direzione regionale Musei Puglia) per la pubblicazione di un avviso congiunto per l’attivazione di un partenariato speciale pubblico-privato finalizzato alla valorizzazione del Castello Carlo V di Lecce. Siglato anche un accordo con il comune di Catanzaro e con l‘Università degli Studi “Magna Græcia” per la valorizzazione del Complesso monumentale San Giovanni di Catanzaro mediante un avviso congiunto per l’attivazione di un partenariato speciale pubblico-privato.
Tra le iniziative in cofinanziamento sono state finanziate 8 progettualità grazie al sostegno di 32 enti cofinanziatori.
Nel corso dell’anno la Fondazione ha confermato la realizzazione di partnership istituzionali, ovvero collaborazioni con enti che operano sia a livello nazionale che internazionale, in ambiti di azione comuni. In particolare, in collaborazione con Fondazione Moleskine, nell’ambito della call ‘Creativity Pioneers 2024’, sono state sostenute 8 organizzazioni che utilizzano la leva della creatività come strumento di cambiamento sociale. È stata pubblicata la quarta edizione del bando ‘Biblioteche e comunità’, promosso in collaborazione con il Centro per il libro e la lettura per promuovere il ruolo delle biblioteche comunali nel sud Italia come luoghi di confronto culturale e inclusione sociale. Con Fondazione Cassa Depositi e Prestiti è stato pubblicato un bando per l’attivazione di ecosistemi culturali nel Mezzogiorno, favorendo l’attivazione di processi di sviluppo locale fondati sulla valorizzazione dei beni comuni. Con Fondosviluppo è stata attivata una collaborazione volta a sostenere lo sviluppo di cooperative sociali rafforzandone la dimensione imprenditoriale e generando al contempo un concreto impatto sociale ed economico nella comunità di riferimento.
Rientrano nel novero dei partenariati istituzionali anche le iniziative ‘Per aspera ad astrà e il programma di sostegno ai migranti entrambe con Acri, e ‘Never Alone’ un’iniziativa con fondazioni italiane ed europee per rispondere in maniera coordinata e organica al fenomeno migratorio che interessa i minori che arrivano in Italia.
La Fondazione prosegue, inoltre, le collaborazioni attivate con due fondazioni internazionali attraverso accordi di regranting sul tema dell’orientamento scolastico-professionale (con JP Morgan Foundation) e del contrasto alla violenza di genere. Nel 2024 è stato stipulato un ulteriore accordo di regranting in collaborazione con la Peter Mozino Foundation per la gestione di un fondo memoriale dedicato al sig. Peter Mozino, cittadino americano originario di Montebello Jonico (RC) volto alla gestione della biblioteca multimediale attivata per volontà del fondatore nel suo comune di origine. Tra le iniziative di regranting rientra anche il progetto europeo Sofigreen che intende contribuire alla transizione ecologica delle imprese dell’economia sociale e solidale (SSEE) agevolando l’accesso a finanziamenti dedicati.
È stato rinnovato l’intervento FQTS – Formazione dei Quadri del Terzo settore meridionale, prevedendo un focus sul tema del coinvolgimento delle comunità locali meridionali.
La Fondazione ha concesso contributi ad altre 15 iniziative, prevalentemente a supporto di attività del Terzo settore e per interventi su tematiche direttamente collegate alle proprie iniziative istituzionali.
Oltre a sostenere la fase di avvio dei nuovi progetti approvati nel corso del 2024, la Fondazione ha continuato a offrire il proprio sostegno e accompagnamento a tutti i progetti, alle fondazioni di comunità e alle iniziative finanziate attivate negli anni precedenti e in corso di svolgimento.
L’insieme delle attività svolte nel corso del 2024 e dei relativi contributi assegnati è di seguito dettagliato:
Tabella 3 – Attività istituzionale 2024
3.3.1 I progetti ‘esemplari’
Bando Ambiente
Obiettivo: Il bando ha l’obiettivo di promuovere pratiche di economia circolare a impatto sociale in grado di ridurre gli sprechi, estendere la vita utile dei prodotti, ridurre l’utilizzo di risorse vergini e generare valore dagli scarti.
I progetti finanziati dovranno sperimentare modelli di produzione e consumo sostenibili nel tempo fondati su processi di economia locale e sociale.
Nel lungo periodo l’adozione di tali strategie dovrebbe agevolare il cambio di paradigma nella produzione di beni e servizi e nei comportamenti delle persone, favorendo la transizione della società meridionale dal modello “lineare” a quello “circolare”.
Risorse: 4 milioni di euro
Modalità: La Fondazione intende sostenere progetti sperimentali in grado di sviluppare strategie di economia circolare che considerino una o più fasi del ciclo di vita del prodotto: prima dell’uso (rifiuta, ripensa, riduci), durante l’uso (conserva, riusa, condividi, ripara, rigenera) e successivamente all’uso (ricicla e restituisci agli ecosistemi). Saranno valorizzati i progetti in grado di promuovere strategie integrate, assicurando la salvaguardia della biodiversità, l’equilibrio degli ecosistemi e l’adattamento al cambiamento climatico.
Nella convinzione che non ci possa essere sviluppo sostenibile senza sviluppo sociale, gli interventi dovranno attivare processi partecipativi volti a ridurre le diseguaglianze e a favorire l’inclusione socio-lavorativa (con particolare riferimento alle categorie svantaggiate) e la coesione comunitaria, rafforzando lo scambio tra Terzo settore, imprese for profit e enti pubblici, anche in un’ottica di integrazione con le politiche pubbliche territoriali e nazionali.
I progetti dovranno, inoltre, impegnarsi nella diffusione della cultura della circolarità, al fine di responsabilizzare i cittadini riguardo all’impatto delle loro scelte di consumo.
Gli interventi devono essere proposti da partnership composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore. Possono essere, inoltre, coinvolte le istituzioni, le università, la ricerca e il mondo economico.
Stato dell’arte: In risposta al bando sono pervenute 90 proposte. Il processo di valutazione è ancora in corso al 31 dicembre 2024.
Bando Evado a lavorare
Obiettivo: Il bando ha l’obiettivo di sostenere concreti processi di reinserimento sociale e lavorativo di persone in esecuzione penale, favorendone la progressiva autonomia, con l’intento di dare piena attuazione alla funzione rieducativa della pena e ridurre i tassi di recidiva nel lungo periodo.
I progetti dovranno adottare un approccio integrato e orientato a dare una reale ed effettiva ‘seconda possibilità’ ai detenuti con pena definitiva residua non superiore ai quattro anni intra o extra moenia, con particolare attenzione alle situazioni di maggiore fragilità.
Risorse: 3 milioni di euro
Modalità: Il bando prevede due fasi: la prima, finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio, la seconda basata su un percorso di accompagnamento e progettazione esecutiva per un gruppo ristretto di progetti, al fine di focalizzare le strategie progettuali e a meglio orientarle al raggiungimento dell’obiettivo del bando.
La Fondazione, ritenendo il lavoro componente fondamentale del processo rieducativo, sosterrà progetti sperimentali a carattere multidimensionale e sistemico finalizzati a garantire opportunità lavorative dignitose ai detenuti e al contempo percorsi di responsabilizzazione della comunità, promuovendo reti di sostegno accoglienti e inclusive e percorsi di riparazione.
Tutti i progetti finanziati dovranno includere la componente occupazionale quale strumento di riscatto e inclusione sociale dei detenuti, favorendo l’incontro dinamico tra domanda e offerta di lavoro, anche attraverso l’attivazione e/o il potenziamento di servizi volti a garantire un’adeguata connessione dentro-fuori il carcere. I progetti dovranno inoltre mettere al centro le persone in esecuzione penale e porre attenzione anche a tutte le altre dimensioni rilevanti di vita (es. abitativa, sanitaria, legale, …) promuovendo l’acquisizione di life skill e il rafforzamento delle relazioni affettive, funzionali a garantire l’efficacia dei percorsi di reinserimento.
Gli interventi dovranno integrarsi con le politiche e le risorse pubbliche esistenti, senza sovrapporsi a misure di sostegno già attive e favorire una programmazione condivisa tra pubblico, privato e Terzo settore per un reinserimento integrato e coordinato dei detenuti.
Al fine di ridurre il pregiudizio verso la detenzione e contribuire a rendere stabili i percorsi occupazionali e di reinserimento sociale, sarà determinante creare o rafforzare contesti lavorativi e comunitari adeguati attraverso percorsi di sensibilizzazione del mondo produttivo e, più in generale, della cittadinanza.
Gli interventi devono essere proposti da partnership composte da due enti del Terzo settore e ogni struttura penitenziaria competente in relazione alla tipologia di beneficiari coinvolti nell’intervento. Possono essere, inoltre, coinvolte le istituzioni, le università, la ricerca e il mondo economico.
Stato dell’arte: In risposta al bando sono pervenute 63 proposte. Il processo di valutazione è ancora in corso al 31 dicembre 2024.
Bando per l’avvio di una sperimentazione correlata al piano di superamento dell’insediamento Rom Cupa Perillo a Scampia, Napoli
Obiettivo: favorire l’integrazione e la partecipazione delle persone rom all’interno delle comunità locali contrastando la ghettizzazione fisica e sociale, accompagnando la fuoriuscita di un primo nucleo di famiglie dal campo di ‘Cupa Perillo’.
La sperimentazione, che avrà carattere integrato e multidimensionale, prevede il ricollocamento abitativo di almeno cinque nuclei familiari rom, all’interno di 5 beni immobili confiscati alla criminalità organizzata trasferiti al patrimonio indisponibile del Comune di Napoli.
Risorse: 1,5 milioni di euro messi a disposizione da Fondazione con il Sud. Il Comune di Napoli si impegna a rendere i 5 beni immobili fruibili per uso abitativo e metterli a disposizione del partenariato selezionato.
Modalità: L’iniziativa prevede la pubblicazione di bando congiunto per l’individuazione di una proposta progettuale presentata da soggetti del Terzo settore per l’attuazione di una sperimentazione correlata al «piano di superamento dell’insediamento rom ‘Cupa Perillo’ a Scampia, Napoli in Viale della Resistenza» e delle connesse attività di accompagnamento verso l’autonomia dei nuclei familiari coinvolti.
I processi di autonomia e inclusione sociale proposti dovranno porre prioritaria attenzione alla dimensione lavorativa, oltre che a quella abitativa, attraverso la formazione e l’inserimento dei beneficiari nel mercato del lavoro e favorire la regolarizzazione documentale, il sostegno alla scolarizzazione e all’accesso ai servizi socio-sanitari, nell’ottica di una presa in carico multidimensionale dell’intero nucleo familiare.
Gli interventi dovranno orientare le famiglie rom beneficiarie della sperimentazione al rafforzamento delle competenze individuali e alla costruzione di buone relazioni sociali.
Dovranno inoltre essere sviluppate azioni di sensibilizzazione delle comunità locali, favorendo il contrasto ai pregiudizi e alle discriminazioni e la creazione di una comunità inclusiva e accogliente.
La sperimentazione contribuirà a definire, anche grazie al lavoro di valutazione, i criteri per il suo allargamento di scala, identificando in particolare le condizioni di fattibilità per replicare l’intervento su un numero maggiore di nuclei familiari o in altri contesti urbani. I dati raccolti sull’efficacia dei percorsi di autonomia sperimentati, potranno inoltre contribuire alla programmazione pubblica sul tema dell’inclusione delle persone rom.
Le proposte dovranno essere presentate da partenariati composti da almeno tre soggetti e includere, oltre al soggetto responsabile, almeno un altro ente del Terzo settore.
Stato dell’arte: al 31 dicembre 2024, il bando è in via di pubblicazione.
Bando Socio-sanitario 2023
Obiettivo: Il bando ha l’obiettivo di migliorare il benessere dei caregiver familiari di persone con elevato carico di cura (es. pazienti oncologici, cronico degenerativi, con malattie rare, disabilità congenita o sopravvenuta), intervenendo su tutte le dimensioni di vita e interagendo efficacemente con le politiche pubbliche e i bisogni del territorio.
Le progettualità, non sostitutive dell’intervento pubblico, devono prevedere un approccio integrato, basato sulla piena collaborazione tra tutti gli attori responsabili dell’assistenza, pubblici e privati, in grado di supportare i caregiver familiari e le persone assistite, sia nelle difficoltà vissute quotidianamente nell’esperienza di cura derivanti da specifiche patologie e disabilità, sia nella “riappropriazione” dei propri spazi di vita sociali, relazionali e lavorativi.
Tale obiettivo si fonda sulla convinzione che la costruzione di un sistema “integrato” di sostegni e servizi possa contribuire al miglioramento della qualità di vita delle persone assistite e dei familiari che se ne prendono cura, consentendo di poter assolvere al meglio alla funzione di supporto e assistenza e valorizzando, al tempo stesso, il caregiver come titolare di diritti e bisogni propri.
Risorse: 4 milioni di euro
Modalità: Il bando è strutturato in due fasi: la prima, finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio, la seconda basata su un percorso di accompagnamento e progettazione esecutiva per un gruppo ristretto di progetti, al fine di focalizzare le strategie progettuali e a meglio orientarle al raggiungimento dell’obiettivo del bando.
L’iniziativa prevede la partecipazione, in qualità di partner, dell’ente pubblico responsabile dei servizi socio-assistenziali del territorio sul quale si intende intervenire (es. ASL, Ambito, Comune, etc.) al fine di favorire una sperimentazione congiunta dei servizi offerti anche in un’ottica di sostenibilità.
Le proposte dovranno sviluppare interventi sperimentali a carattere multidimensionale e sistemico finalizzati a migliorare la qualità di vita dei caregiver familiari e a garantire un’efficace organizzazione territoriale dei servizi rivolti ai caregiver e ai loro assistiti integrandosi adeguatamente con le politiche pubbliche e le misure di sostegno già attive.
Gli interventi possono prevedere, oltre alle attività di orientamento e consulenza, sostegno psicologico, supporto logistico, momenti di sollievo al carico di cura, anche attività volte a favorire il benessere psico-fisico del caregiver, attraverso attività di promozione del tempo libero, momenti di sollievo, di aggregazione, auto/mutuo aiuto e networking per la condivisione di esperienze tra familiari, e promuovere comunità di cura e reti di prossimità.
Le proposte devono essere presentate da partnership composte da quattro o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore ed almeno 1 ente pubblico responsabile dei servizi socio-sanitari. Possono essere, inoltre, coinvolte le istituzioni, le università, la ricerca e il mondo economico.
Stato dell’arte: In risposta al bando sono pervenute 107 proposte, 12 delle quali selezionate per il finanziamento con 3 milioni di euro:
- i progetti coprono tutte e sei le regioni del Sud Italia: 3 in Campania e 3 in Sicilia, 2 in Puglia e 2 in Sardegna, 1 proposta in Basilicata e 1 in Calabria;
- tutti i progetti intendono sviluppare azioni di sistema per la creazione di un modello di integrazione tra servizi sociali territoriali, servizi sanitari e aziende mediante una progettazione condivisa con tutti i soggetti interessati. Particolare attenzione viene posta nella costruzione di reti di supporto sociale territoriali per garantire il sostegno ai caregiver anche in un’ottica di sostenibilità;
- complessivamente si intende migliorare le condizioni e la qualità di vita di 2.302 caregiver familiari, di cui la maggior parte (circa il 70%) assiste persone con disabilità fisica e psichica e con elevato bisogno assistenziale (es. malattie oncologiche e rare); nel restante 30% dei casi, i caregiver assistono persone con disturbo dello spettro autistico, con demenza senile o Alzheimer.
Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti.
Bando Beni Confiscati alle mafie 2023
Obiettivo: Il bando ha l’obiettivo di valorizzare i beni confiscati alle mafie con iniziative sostenibili nel tempo di natura sociale, culturale ed economica, in grado di contribuire sia allo sviluppo socio-economico del territorio circostante, sia alla riappropriazione del bene da parte della comunità di riferimento.
Tale obiettivo si fonda sulla convinzione che l’efficace valorizzazione del bene confiscato, a cura del Terzo settore, oltre a produrre servizi utili alla collettività, abbia un profondo valore simbolico e rappresenti una vittoria della legalità sulla criminalità organizzata.
La Fondazione, che nel corso degli ultimi 17 anni ha contribuito alla valorizzazione di 86 beni confiscati (54 fabbricati; 14 terreni; 17 terreni con fabbricato rurale e 1 natante) per un totale di oltre 1.8 milioni di metri quadri riqualificati, intende proseguire questo importante lavoro di sostegno concreto al Terzo settore nella gestione dei beni loro assegnati, incrementando ulteriormente il numero degli immobili confiscati valorizzati.
Risorse: 3 milioni di euro
Modalità: Il bando prevede due fasi: la prima, finalizzata alla selezione delle proposte con maggiore potenziale impatto sul territorio, la seconda basata su un percorso di accompagnamento e progettazione esecutiva per un gruppo ristretto di progetti, al fine di focalizzare le strategie progettuali e meglio orientarle al raggiungimento dell’obiettivo del bando.
La Fondazione intende sostenere interventi virtuosi e duraturi di valorizzazione di beni confiscati attraverso lo sviluppo di attività di imprenditoria sociale da parte di enti del Terzo settore radicati sul territorio di intervento.
I beni confiscati, oltre a non essere stati oggetto di un precedente finanziamento da parte della Fondazione, devono essere nella piena ed effettiva disponibilità di uno degli enti del Terzo settore che costituiscono il partenariato, per almeno 10 anni dalla data di scadenza del bando.
Gli interventi devono essere proposti da partnership composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore. Possono essere, inoltre, coinvolte le istituzioni, le università, la ricerca e il mondo economico.
Stato dell’arte: In risposta al bando sono pervenute 40 proposte, 8 delle quali selezionate per il finanziamento con 3 milioni di euro:
- i progetti, che intervengono in Campania (4), Calabria (2), Sicilia (1) e Sardegna (1), coinvolgono complessivamente 12 beni confiscati, per un totale di oltre 326.000 mq;
- i progetti prevedono il recupero di beni immobili abbandonati e inutilizzati, in molti casi anche da parecchi anni, grazie all’avvio di attività di economia sociale e servizi alla cittadinanza. Elementi chiave di successo sono sia il coinvolgimento della comunità locale – favorendo la fruizione dei beni confiscati e incoraggiando la partecipazione attiva delle comunità creando spazi di aggregazione e incontro – che il miglioramento delle autonomie relazionali delle fasce più marginali della popolazione, attraverso percorsi di inserimento lavorativo e di promozione del benessere sociale ed economico;
- attraverso i singoli interventi, verranno attivati 28 tirocini, principalmente rivolti a persone con fragilità e garantiti, entro il termine del progetto, 39 inserimenti lavorativi, di cui circa i due terzi sono sia persone fragili (persone in esecuzione penale esterna; persone con disabilità; persone con background migratorio) che persone in condizioni di svantaggio socio-economico;
- la comunità locale è coinvolta attivamente in tutti i progetti, con una partecipazione stimata di oltre 2.000 cittadini in attività di presidio e valorizzazione dei beni confiscati.
Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti.
Ambito storico-artistico e culturale
Obiettivo: Recuperare e valorizzare i beni culturali inutilizzati al Sud, di pregio storico, artistico e culturale, attraverso il coinvolgimento delle comunità locali.
I beni comuni rappresentano una straordinaria opportunità di sviluppo sociale ed economico per i territori del Mezzogiorno. La Fondazione, fin dalla sua nascita, ha inteso valorizzare e rafforzare la “vocazione” del Terzo settore al loro utilizzo condiviso, a farne uno strumento di partecipazione delle persone alla vita di comunità, una opportunità di inclusione sociale dei soggetti deboli e un momento di crescita della dimensione economico-imprenditoriale degli enti non profit.
Risorse: 2,90 milioni di euro.
Modalità: Le iniziative di valorizzazione dei beni culturali sono basate su accordi, sottoscritti dalla Fondazione con il Sud, con i Comuni o gli altri enti (pubblici o privati) proprietari dei beni, che consentano di attribuire agli enti del Terzo settore l’opportunità di avviare, al loro interno, percorsi di inclusione sociale e generazione di opportunità di lavoro, nell’ottica generale di una “restituzione” del patrimonio culturale alla comunità in vista di una concreta fruizione.
La sottoscrizione di tali accordi dovrebbe essere accompagnata dall’individuazione di un gruppo di beni adeguati rispetto alle finalità dell’iniziativa, dalla produzione da parte dei proprietari dei beni delle risorse dedicate alla ristrutturazione (salvo che i beni siano già ristrutturati) e dalla salvaguardia di un adeguato livello di autonomia della Fondazione nella selezione dei partenariati da destinare alla valorizzazione dei beni.
Stato dell’arte: È stato siglato un accordo con il Comune di Taranto per una iniziativa congiunta, finalizzata alla valorizzazione dei piani primo e secondo di Palazzo Amati. In base all’accordo, l’amministrazione comunale di Taranto e la Fondazione con il Sud hanno promosso un bando congiunto per la gestione e valorizzazione in chiave comunitaria dei piani primo e secondo di Palazzo Amati, in cui il comune di Taranto concede questi spazi in comodato d’uso per 10 anni, mentre la Fondazione con il Sud sostiene la fase di start-up dell’attività di valorizzazione mettendo a disposizione complessivamente 1.250.000 euro. Al termine del processo istruttorio delle 2 proposte ricevute, è stato deliberato il progetto ‘Kétos’ presentato dall’associazione ‘Jonian Dolphin Conservation’ in partenariato con altri 11 enti pubblici e privati del territorio. Il progetto, in continuità con quanto già precedentemente realizzato al piano terra del palazzo (grazie al progetto finanziato con il bando pubblicato nel 2014), intende innescare servizi culturali innovativi e qualificati legati al tema della blue economy e delle identità locali della «città vecchia», rendendo il bene pienamente fruibile dalla comunità cittadina, attivando percorsi di inclusione sociale e lavorativa di chi vive condizioni di difficoltà e generando innovazione sociale, crescita culturale ed economica.
Un accordo quadro tra il Ministero della cultura e la Fondazione con il Sud, siglato nel corso del 2024, consente di assegnare alcuni luoghi di interesse del Sud Italia, individuati dalla Direzione generale Musei, agli enti di Terzo settore. Dall’accordo quadro è derivato un un accordo specifico con il Ministero della cultura – Direzione regionale Puglia per la pubblicazione di un avviso congiunto finalizzato alla valorizzazione del Castello Carlo V di Lecce attraverso lo strumento del partenariato speciale pubblico-privato. La Fondazione ha messo a disposizione fino a 500.000 euro per sostenere una progettualità presentata da un ETS del Mezzogiorno in partenariato con altre organizzazioni del mondo privato e pubblico.
Iniziative e progetti in cofinanziamento
Obiettivo: La Fondazione ritiene importante, nel perseguimento della propria missione, stabilire relazioni e avviare collaborazioni con enti e istituzioni che condividano lo spirito e gli obiettivi che la animano. In tal senso, ha avviato una specifica linea di intervento finalizzata a promuovere interventi al Sud, congiuntamente ad altri enti di erogazione, al fine di catalizzare ulteriori risorse del privato sociale attorno alla domanda proveniente dalle regioni meridionali. Le iniziative in cofinanziamento consentono, infatti, un effetto “leva” sul Mezzogiorno, la riduzione del divario tra domanda e offerta di interventi sottoposti alla Fondazione, un maggiore coordinamento e confronto tra soggetti cofinanziatori e quindi l’attivazione di meccanismi di infrastrutturazione sociale anche a monte del processo erogativo.
Risorse: 3,32 milioni di euro.
Modalità: Le modalità di partecipazione e i criteri di selezione relativi a tale linea di intervento, indicati nel regolamento sulle iniziative in cofinanziamento, prevedono che la Fondazione possa mettere a disposizione fino ad un massimo del 50% delle risorse finanziarie complessivamente previste. I progetti sostenuti attraverso questa linea di intervento sono identificati attraverso tre canali:
- bandi/inviti elaborati in collaborazione con altri enti erogatori, su tematiche di comune interesse, o progetti da identificare congiuntamente con l’ente cofinanziatore;
- progetti pervenuti in risposta ai diversi bandi e iniziative promosse dalla Fondazione, valutati positivamente ma non finanziati per incapienza di fondi (in questo caso specifico la quota di cofinanziamento non potrà superare il 30%);
- progetti proposti da organizzazioni del Terzo settore e sostenuti per almeno il 50% da uno o più enti erogatori, preferibilmente non meridionali.
Stato dell’arte: Nel corso del 2024 la Fondazione ha avviato iniziative in cofinanziamento con altri enti erogatori promuovendo singoli interventi; ha rinnovato il percorso di cooperazione con Fondazione Peppino Vismara, Enel Cuore Onlus, Intesa San Paolo, Fondazione Cammino Verde e con altri enti erogatori.
Il regolamento ha portato al sostegno di iniziative eterogenee, che si propongono di sperimentare modelli innovativi di infrastrutturazione sociale e di contrasto dei fenomeni di esclusione, sia rispetto agli ambiti di intervento che alle modalità operative o metodologiche scelte. I progetti avviati nel 2024 si declinano, ad esempio, in interventi volti all’inclusione socio-lavorativa di persone con particolari fragilità, come detenuti e persone con disabilità, attraverso percorsi di supporto e accompagnamento integrati e multidimensionali, al contrasto di diversi tipi di povertà (sanitaria, economica, educativa), fino alla valorizzazione di beni pubblici e culturali attraverso la promozione di processi di cittadinanza attiva e di sperimentazioni di co-progettazione con amministrazioni comunali.
Sono state sostenute 8 iniziative con risorse pari a 2.630.000 euro; lo stesso ammontare è stato messo a disposizione da parte di soggetti cofinanziatori.
Si riporta, di seguito, l’elenco dei singoli progetti sostenuti.
Tabella 4 – Progetti in cofinanziamento 2024
3.3.2 Partenariati istituzionali e bandi in cofinanziamento
Nel corso degli anni la Fondazione ha avviato collaborazioni con altri enti erogatori, con cui sono stati messi in comune competenze e contributi finanziari per la realizzazione di bandi e iniziative congiunti. Accanto alle attività erogative, la Fondazione offre supporto e assistenza tecnica alle fondazioni e agli enti erogatori pubblici e privati, italiani e stranieri, interessati a sostenere le organizzazioni del Terzo settore impegnate sui temi del Mezzogiorno e dell’infrastrutturazione sociale.
Con l’obiettivo di veder incrementare le risorse destinate al Terzo settore meridionale e, ove possibile, la propria capacità erogativa, la Fondazione continua a svolgere a titolo gratuito un’importante funzione di intermediazione filantropica. Questo tipo di collaborazione permette inoltre di affrontare temi inediti o sperimentare modalità erogative e di intervento nuove, valorizzando l’esperienza e le competenze tecniche e tematiche di altri partner. Accanto ai vantaggi già segnalati, è interessante osservare spesso anche un positivo effetto di peer learning fra i referenti dei diversi soggetti coinvolti.
Nell’attuale scenario nazionale e globale, i partenariati rappresentano vere e proprie alleanze che permettono ai soggetti finanziatori una maggiore condivisione strategica e un maggiore impatto collettivo degli interventi.
Nell’ambito dei partenariati istituzionali la Fondazione ha quindi istituito rapporti di collaborazione con altre fondazioni private, nazionali e internazionali, o enti dotati di alte competenze in specifici settori. Tali iniziative hanno assunto nel tempo forme differenti, in considerazione delle diverse modalità operative e gestionali degli enti coinvolti, nonché delle caratteristiche dei beneficiari e dei settori di intervento.
Bando ‘Ecosistemi culturali nel Sud Italia’
Obiettivo: promuovere l’attivazione di ecosistemi culturali nel Mezzogiorno attraverso la valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale, favorendo l’attivazione di processi di sviluppo locale fondati sulla valorizzazione dei beni comuni.
Risorse: Le risorse previste per il bando sono pari a 2 milioni di euro di cui il 50% messo a disposizione da Fondazione con il Sud e il 50% da Fondazione CDP.
Modalità: Le proposte dovranno essere presentate da partenariati composti da almeno quattro soggetti, tra cui due ETS (compreso il soggetto responsabile) e l’ente pubblico su cui insiste il bene oggetto di valorizzazione. Gli interventi dovranno essere localizzati in comuni con meno di 100.000 abitanti (ma non inferiori ai 5.000) nelle regioni del Mezzogiorno. Il contributo richiesto deve essere compreso tra 250.000 e 500.000 euro.
Stato dell’arte: In risposta al bando sono pervenute 52 proposte. Il processo di valutazione è ancora in corso al 31 dicembre 2024.
Bando ‘Biblioteche e comunità’
Obiettivo: valorizzare il ruolo delle biblioteche dei comuni del Sud Italia che hanno ottenuto la qualifica di “Città che legge” per il biennio 2022-2023 come luoghi di confronto culturale e inclusione sociale, favorendo l’apertura delle biblioteche alla comunità e rendendole sempre più presidi territoriali di cultura e socialità.
In questa edizione del bando, saranno particolarmente apprezzate le proposte in grado di favorire la diffusione di presidi culturali anche in aree interne e/o in contesti periferici disagiati o/e privi di spazi dedicati alla cultura per incentivare la promozione della lettura e la fruizione dei servizi offerti dalle biblioteche in contesti fragili.
Tale obiettivo si fonda sul ruolo centrale che può essere svolto dal Terzo settore nell’innescare processi di attivazione comunitaria, sviluppo e infrastrutturazione sociale anche attraverso una stretta collaborazione con le amministrazioni locali di riferimento, favorendo la promozione di politiche gestionali sostenibili nel tempo.
Risorse: 1 milione di euro, di cui 500 mila euro sono messi a disposizione dalla Fondazione con il Sud e 500 mila euro dal Centro per il libro e la lettura.
Modalità: per partecipare alla IV edizione del bando è necessaria la creazione di una partnership tra almeno 3 organizzazioni: una del Terzo settore (soggetto richiedente), una o più biblioteche comunali e un altro soggetto che può appartenere al mondo del volontariato e del non profit ma anche delle istituzioni, delle imprese e della scuola, università e ricerca.
I progetti, della durata di 24 mesi, possono richiedere un contributo compreso tra 50 e 100 mila euro e devono essere orientati a produrre un cambiamento nel rapporto tra istituzione bibliotecaria e territorio, avviando processi che includano il miglioramento dell’accesso agli spazi (extra-orario, serale, nel fine settimana), al patrimonio bibliotecario (letterario, audiovisivo, musicale, multimediale, ICT, etc.) e ai servizi di supporto alla lettura e allo studio, prevedendo, al tempo stesso, modalità innovative di partecipazione, di confronto e di coinvolgimento di persone in condizioni di difficoltà e tradizionalmente escluse dai processi culturali, anche attraverso l’attivazione di presidi diffusi sul territorio.
Stato dell’arte: il bando è stato pubblicato a novembre 2024 con scadenza a fine febbraio 2025.
Iniziativa ‘Creativity pioneers fund’
Obiettivo: Sostenere le piccole organizzazioni non profit che promuovono la creatività come strumento di cambiamento sociale.
Risorse: 130.000 euro, di cui 65.000 per il 2024 e 65.000 per il 2025.
Modalità: Il Creativity pioneers fund è promosso nel 2021 da Moleskine Foundation insieme ad altri partner, tra cui la Fondazione con il Sud, per sostenere le piccole organizzazioni non profit che promuovono la creatività come strumento di cambiamento sociale, attraverso l’erogazione di un piccolo grant e iniziative di comunicazione volte a favorire la conoscenza reciproca e lo scambio di esperienze tra le organizzazioni dei diversi paesi.
Lo stanziamento complessivo di 130 mila euro per il biennio 2024-25 (65.000 euro per ciascuna annualità) è finalizzato al sostegno di enti non profit del Mezzogiorno che pongono la creatività al centro dei propri programmi per la trasformazione sociale delle proprie comunità di riferimento.
Nel 2024 il Fondo ha sostenuto 8 organizzazioni di Terzo settore meridionale, selezionate attraverso una call pubblica, con microgrant di 5.000 euro. Inoltre, il Fondo offre la possibilità, ad una delle organizzazioni selezionate nella precedente annualità, di accedere ad un percorso di consolidamento grazie anche all’erogazione di uno structural grant del valore di 15.000 (la procedura per la selezione era in corso di definizione al 31 dicembre).
Stato dell’arte: la call del 2024 ha visto la partecipazione di 2.138 organizzazione provenienti da 135 paesi di tutto il mondo, tra cui 94 provenienti dalle 6 regioni del Sud. Cinquanta candidati hanno ottenuto un contributo di 5 mila euro; tra queste, grazie al sostegno della Fondazione con il Sud, sono state sostenute anche otto organizzazioni di Terzo settore meridionali.
- Farm Cultural Park: è un’associazione impegnata nella crescita culturale ed educativa della città di Favara (AG). L’obiettivo principale è creare «polmoni urbani”, spazi che favoriscano lo sviluppo e la fioritura delle comunità locali. L’organizzazione attraverso i suoi programmi affronta temi cruciali come l’accoglienza e l’integrazione dei giovani migranti.
- Aterraterra: rappresenta uno spazio multidisciplinare a Palermo che unisce arte, agricoltura e attivismo per stimolare la riflessione critica sulle sfide legate al cambiamento climatico. L’associazione culturale promuove e ospita eventi come residenze, mostre e workshop che coinvolgono il pubblico e le comunità agricole, offrendo strumenti pratici come le biblioteche/archivi del seme e creando occasioni di confronto e educazione su pratiche sostenibili e innovative.
- Tracanelupa Aps: è un’organizzazione che lavora a Noci in provincia di Bari per contrastare la marginalizzazione sociale, economica, educativa e culturale nell’entroterra Barese. Promuove relazioni basate sull’interdipendenza tra persone e natura, valorizza la campagna come spazio culturale e sociale, e supporta l’autodeterminazione di gruppi emarginati attraverso attività educative e culturali.
- L’Albero: è un’associazione di Melfi (PZ) dedicata a promuovere l’opera lirica in un contesto privo di tradizione operistica e di un teatro d’opera. Lavora su tre livelli: locale, nazionale e internazionale. Coinvolge le comunità lucane, artisti nazionali e organizzazioni internazionali in un modello circolare di partecipazione e mira a espandere il suo metodo di cocreazione in Europa per favorire l’inclusione sociale attraverso l’Opera, utilizzando una metodologia basata su opera e intelligenze multiple, nota come Community Opera.
- 4 Raw City Sound Aps: è un’organizzazione di Napoli dedicata alla diffusione della cultura hip hop attraverso la produzione e promozione di opere artistiche e audiovisive, workshop educativi e eventi culturali. Dotata di uno studio di registrazione e di uno spazio coworking, mira a supportare giovani delle periferie e aree marginalizzate, offrendo formazione artistica professionale e opportunità lavorative nel settore culturale e sociale.
- Arte°Grado: è un’associazione di Napoli che promuove l’utilizzo del teatro come strumento per la coesione sociale attraverso Teatringestazione, compagnia di arti performative innovativa, specializzata in ricerca teatrale e sperimentazione artistica dal 2006. La loro missione è creare spazi di confronto collettivo attraverso dispositivi artistici ibridi che integrano arte e vita quotidiana, promuovendo la coesistenza delle differenze.
- Torretta: è un’impresa sociale nata a Matera per sviluppare il TAM (Tower Art Museum), un museo d’arte contemporanea a Matera. Si propone di supportare le iniziative nel settore creativo e culturale, promuovere la produzione di nuovi contenuti culturali in contesti non convenzionali, e mettere a sistema le esperienze per favorire lo scambio e la crescita nel territorio lucano.
- La Primavera Aps: è un’associazione radicata nel territorio di Sant’Eramo in Colle (BA), fondata da giovani impegnati nell’affrontare sfide come cambiamento climatico, disuguaglianze, spopolamento, discriminazioni e disoccupazione. La missione dell’associazione è coltivare il potenziale dei giovani, offrendo un ambiente inclusivo per lo sviluppo culturale e creativo, promuovendo così il talento locale e con cervelli”.
Sostegno a programmi di sviluppo di cooperative sociali
Obiettivo: sostenere la crescita di ETS costituiti nella forma di cooperativa sociale, rafforzandone la dimensione imprenditoriale e generando al contempo un concreto impatto sociale ed economico nella comunità di riferimento.
Risorse: nell’ambito di un accordo di collaborazione con Fondosviluppo, ogni cooperativa sociale potrà ricevere un sostegno per un importo compreso tra 70.000 e 100.000 euro, messo a disposizione in quota parte da Fondazione con il Sud, tramite contributo a fondo perduto, e in quota parte da Fondosviluppo tramite sottoscrizione nel capitale sociale dell’ETS di una partecipazione determinata tramite azioni “auto estinguibili”.
Modalità: l’iniziativa si articola in due fasi, una iniziale in cui la cooperativa sociale viene invitata a presentare un’idea di programma e una successiva in cui l’ETS dovrà sviluppare una proposta esecutiva e un piano economico-patrimoniale previsionale con il supporto dei collaboratori dei due enti finanziatori.
Verranno valutate positivamente le proposte di programma in grado di identificare traiettorie di consolidamento e sviluppo socio-imprenditoriale; promuovere l’inclusione sociale e lavorativa di persone con fragilità; attivare processi di innovazione sociale e dei servizi.
Stato dell’arte: alcune cooperative sociali selezionate dai due enti finanziatori sono state invitate a presentare un’idea di programma.
Iniziativa ‘Per aspera ad astra’
Obiettivo: creare percorsi di formazione e scambio rivolti a operatori artistici, operatori sociali e detenuti che pongano al centro il teatro, nonché le arti e i mestieri propri dell’attività teatrale, al fine di mettere in rete e diffondere le migliori esperienze e prassi di teatro in carcere individuate sul territorio nazionale.
Risorse: la Fondazione ha rinnovato il sostegno all’iniziativa ‘Per aspera ad astra’. Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza contribuendo al costo complessivo della settima edizione dell’iniziativa (pari a 850.720 euro) con 110 mila euro.
Modalità: Avviata nel 2017 sotto la guida di ACRI e con il supporto operativo dell’Associazione Carte Blanche, l’intervento vede la partecipazione di 11 fondazioni: Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione con il Sud, Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione di Sardegna e Fondazione Tercas.
Stato dell’arte: Sono state sostenute complessivamente 15 compagnie teatrali che operano in altrettanti istituti penitenziari, di cui due nel Mezzogiorno. In particolare, vengono realizzate attività teatrali laboratoriali presso la casa circondariale ‘Pagliarelli-Lo Russo’ di Palermo dove dal 2018 opera l’Associazione Baccanica, e nell’istituto minorile ‘I fornelli’ di Bari, dove dal 2022 opera la cooperativa Kismet in collaborazione con Teatri di Bari.
La settima edizione dell’iniziativa, in continuità con le edizioni precedenti, intende consolidare i risultati e percorsi avviati dalle azioni integrative di comunicazione e divulgazione introdotte nel corso della precedente edizione con l’obiettivo di dare maggiore visibilità al progetto e promuoverne i valori fondanti tra gli operatori del settore culturale.
Programma di sostegno ai migranti
Obiettivo: sostenere organizzazioni del Terzo settore impegnate nel consolidamento dell’esperienza pionieristica dei corridoi umanitari, nell’assistenza sanitaria e legale ai migranti giunti da poco in Italia o in fase di transito, con particolare riferimento alle aree e alle comunità di frontiera o soggette a maggiore pressione migratoria, nonché nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare attivate nel Mediterraneo in coordinamento con la guardia marina costiera.
Risorse: la Fondazione ha contribuito al fondo gestito da ACRI per complessivi 1.600.000 euro, di cui 400.000 euro stanziati nel 2024 per le ultime due edizioni.
Modalità: Avviata nel 2016 sotto la guida di ACRI e la partecipazione di 5 fondazioni, l’iniziativa ha raccolto nel 2021 il sostegno di ben 14 fondazioni, organizzate in un gruppo di lavoro che identifica gli interventi sulla base di analisi e audizioni.
Stato dell’arte: nel corso del 2024 sono proseguiti gli interventi articolati su tre ambiti:
- consolidare il meccanismo dei corridoi umanitari rinnovando la partnership con Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle chiese evangeliche e Caritas per offrire canali sicuri e accoglienza diffusa a minori, giovani, adulti e famiglie provenienti da Libano, Etiopia, Afghanistan e Libia. Nell’ambito dei percorsi complementari (canali di studio e lavoro) è stato confermato il sostegno all’iniziativa promossa da Caritas italiana volta ad offrire a studenti universitari un percorso di formazione accademica presso università italiane ed è stato sostenuto una nuova iniziativa promossa da Talent Beyond Boundaries, volta a garantire ai rifugiati un ingresso legale e sicuro in Italia con un contratto di lavoro a partire dai bisogni delle aziende;
- sostenere le attività di assistenza sanitaria e giuridica rivolte ai migranti in condizioni di abbandono morale e materiale che transitano in località di frontiera a forte pressione migratoria (tra cui Trieste, Oulx e Ventimiglia). Un partenariato ampio, con il Danish Refugee Council, Rainbow for Africa, la ‘Commissione sinodale per la diaconia’ e ‘Caritas intemelia’, ICS-Consorzio italiano di solidarietà e Linea d’ombra odv offre assistenza ai migranti di passaggio lungo l’arco alpino. Inoltre, in una logica di sistema e continuità territoriale nel supporto lungo la rotta balcanica, è stato rinnovato sostegno Ipsia e il Jesuit Refugee Service per un intervento oltreconfine finalizzato a migliorare la qualità della vita dei migranti in transito in Bosnia Erzegovina, attraverso azioni complementari di assistenza psico-sociale e materiale svolte all’interno e fuori dai centri di accoglienza;
- sostenere attività di soccorso in mare, in collaborazione e sotto il coordinamento della guardia costiera italiana. Per tale linea di intervento è stata confermata la collaborazione con ‘SoS Méditerranée’ ed ‘Emergency’.
Iniziativa ‘Never alone, children on the move’
Obiettivo: offrire una risposta organica e coordinata delle fondazioni italiane ed europee all’attuale fenomeno migratorio che interessa in maniera particolarmente rilevante le minori e i minori che arrivano soli in Italia, spesso nel Mezzogiorno. Le azioni sostenute sono volte al potenziamento e all’innovazione delle modalità di accoglienza e di accompagnamento alla transizione verso l’età adulta dei minori stranieri non accompagnati.
Risorse: nell’ambito della rete di fondazioni italiane aderenti all’iniziativa, che hanno finora mobilitato risorse per complessivi 11.075.000 euro, Fondazione con il Sud ha aderito con un contributo complessivo di 2,3 milioni di euro. Il budget previsto per la nuova edizione dell’iniziativa (2024-2026) è di complessivi 2.990.000 euro, di cui 450.000 euro stanziati da Fondazione con il Sud.
Modalità: l’iniziativa, cui partecipano attualmente 8 fondazioni italiane (Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cariparo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Vismara e Fondazione con il Sud) e 5 europee (King Baudouin Foundation, Oak Foundation, Fondation Abbé Pierre e Kahane Foundation) attraverso il segretariato di EPIM – European Program on Integration and Migration, si articola su due livelli: uno nazionale, coordinato da Fondazione Compagnia di San Paolo, e uno europeo, coordinato da EPIM costruito su azioni di ricerca e advocacy a livello europeo e sui paesi coinvolti (Belgio, Francia, Grecia e Italia).
Stato dell’arte: nelle prime tre edizioni sono stati realizzati due bandi – attraverso cui sono stati sostenuti 16 progetti localizzati in 12 regioni, coinvolgendo più di 120 enti e accompagnando 4.345 giovani migranti – e 11 iniziative in co-progettazione con i partenariati locali.
L’iniziativa ha contribuito, inoltre, alla nascita di ‘Tutori in rete’, l’associazione nazionale di secondo livello costituita con il contributo di tutte le associazioni e i gruppi informali di tutori legali volontari messi in rete attraverso l’iniziativa.
Il piano strategico relativo alla quarta fase (2024-2026), in continuità con le precedenti, intende concentrarsi sui seguenti ambiti di intervento prioritari: transizione verso la maggiore età; supporto al sistema di tutela volontaria; accoglienza; protezione; sviluppo di azioni sperimentali a livello locale.
Proseguono, inoltre, le iniziative avviate negli anni passati in collaborazione con altri partner.
Commissione Fulbright
Obiettivo: Promuovere borse di studio dirette a ricercatori e docenti statunitensi interessati a fare ricerca ed insegnare presso le università ed altri istituti di ricerca nel Sud d’Italia. La comunità di borsisti e docenti contribuisce ad estendere la rete di collaborazioni e relazioni fra i ricercatori e il mondo accademico del Mezzogiorno e i loro omologhi negli Stati Uniti.
Risorse: Avviata nel 2013, la collaborazione con la Commissione Fulbright è stata rinnovata con un impegno di 300.000 euro per il periodo 2024-2027.
Modalità: Borse ricerca e insegnamento sono offerte presso le università del Mezzogiorno a docenti e ricercatori statunitensi. Specularmente, giovani studiosi e docenti del Mezzogiorno vengono sostenuti nei loro periodi di ricerca negli Stati Uniti.
Stato dell’arte: La sessione 2023/24 ha permesso a tre professori, un dottorando e uno studente di master statunitensi di fare ricerca presso università del mezzogiorno, su temi quali: i) l’impatto dell’acidificazione degli oceani sui frutti di mare; ii) uso di immagini di realtà aumentata per lo studio di malattie neurodegenerative nel sud Italia; iii) influenze arabe e musulmane sulla cultura siciliana; iv) esperienze di filiera corta in Sicilia; v) donne nello spazio nei film e nella letteratura afroamericana.
Accanto alle diverse iniziative erogative, di cui si dà conto anche in altre sezioni del Bilancio di missione, la Fondazione sviluppa modalità di cooperazione non finanziaria, con cui mette conoscenze, competenze e strumenti a disposizione di altri enti finanziatori, pubblici e privati.
Nell’ambito dei partenariati istituzionali avviati, rinnovati o in corso nel 2024, la Fondazione aderisce a reti di organizzazioni nazionali ed internazionali, quali Assifero – la rete italiana delle fondazioni e degli enti filantropici; Ariadne – la rete europea che coinvolge oltre 600 organizzazioni filantropiche che sostengono processi di cambiamento sociale e, più in generale, i diritti umani; ASviS – l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; Philea – la rete europea degli enti e delle reti filantropiche; Filiera Futura, volta a promuovere l’innovazione e sostenere l’unicità e la competitività del settore agroalimentare e AGER (Agroalimentare e ricerca) l’iniziativa che sostiene la ricerca scientifica di eccellenza a totale beneficio dell’agroalimentare italiano, con particolare riferimento alla sostenibilità ambientale ed economica delle filiere agricole, favorendo la costituzione di reti di ricerca e la formazione di giovani ricercatori; OMA – l’Osservatorio sui Mestieri d’Arte impegnato nella salvaguardia e promozione dell’artigianato artistico e del patrimonio dei mestieri d’arte.
La Fondazione sostiene inoltre la Social Impact Agenda per l’Italia, la cui missione è di contribuire a rafforzare nel nostro Paese l’ecosistema per gli investimenti ad impatto sociale in favore della crescita dell’imprenditorialità sociale. Dal 2018 la Fondazione aderisce inoltre al Forum per la Finanza Sostenibile, che promuove la conoscenza e la pratica dell’investimento sostenibile, con l’obiettivo di diffondere l’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nei prodotti e nei processi finanziari.
3.3.3 Re-granting
Nel 2024 sono proseguite le iniziative di re-granting, sviluppate in collaborazione con enti internazionali che affidano alla Fondazione la gestione di attività di selezione, erogazione, accompagnamento e monitoraggio di organizzazioni e progetti in Italia e nel Mezzogiorno. In particolare, sono in corso le 8 progettualità sul tema dell’orientamento e della transizione scuola-lavoro sostenute attraverso un cofinanziamento con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito dell’accordo di regranting tra Fondazione con il Sud e la JP Morgan Chase Foundation. Prosegue anche il sostegno alle 4 organizzazioni impegnate sui temi del contrasto alla violenza di genere e della giustizia di genere, individuate nell’ambito di un accordo di regranting con una fondazione straniera.
A valle di una negoziazione durata quasi quattro anni, è arrivata a compimento la costituzione, presso Fondazione con il Sud, di un fondo erogativo intitolato alla Fondazione Peter S. Mozino e dedicato al funzionamento, manutenzione e accessibilità della omonima biblioteca elettronica, ospitata presso il comune di Montebello Jonico (RC), luogo di origine del fondatore.
Il fondo, pari ad un importo di 250.000 USD, è stato costituito con decisione del Tribunale della Pennsylvania nel mese di settembre 2024, in esecuzione del lascito testamentario del fondatore e sarà destinato all’erogazione di contributi a enti del Terzo settore per la realizzazione di attività volte al funzionamento e alla fruibilità della biblioteca, nell’ottica di rafforzarne anche la funzione di coesione sociale.
Nell’ambito delle iniziative di regranting rientra anche il progetto europeo SOFIGREEN, cofinanziato dalla Commissione UE nell’ambito della call SMP-COSME-2022-SEE a un partenariato internazionale guidato da Fondazione MeSSina in collaborazione con Fondazione con il Sud e altre 7 organizzazioni che si occupano di innovazione sociale ed ecologica, intermediari della finanza sociale ed enti filantropici che operano in tre aree avanzate dal punto di vista dello sviluppo dell’Economia Sociale (Alvernia-Rodano-Alpi in Francia, regioni del Sud Italia e Andalusia in Spagna).
Il progetto intende contribuire alla transizione ecologica delle imprese dell’economia sociale e solidale (SSEE) agevolando l’accesso a finanziamenti dedicati e rafforzando reti di cooperazione multi-stakeholder e multi-livello. Il piano d’azione prevede la co-progettazione di un pacchetto di azioni di capacity building per le imprese sociali e corsi di formazione finalizzati a definire i loro percorsi di transizione ecologica e i possibili canali di finanziamento.
La Fondazione con il Sud nel corso del 2024 ha gestito una call per l’individuazione delle imprese ad impatto sociale del Mezzogiorno da inserire in percorsi di transizione ambientale attraverso un contributo complessivo pari a 194.000 euro. Alla scadenza del bando, sono prevenute 39 candidature, 33 sono state selezionate per partecipare a un percorso di capacity building finalizzato a definire un piano di sviluppo imprese per raggiungere obiettivi green. Le imprese sono di piccole-medie dimensioni, alcune con un’esperienza pluriennale altre, invece, ancora in una fase di start-up ed operano principalmente in ambito agricolo/agro-alimentare, socio-sanitario e artistico-culturale. Oltre due terzi provengono dalla Sicilia (13) e dalla Campania (11); le restanti 9 hanno sede in Sardegna (3), Calabria (3), Puglia (2) e Basilicata (1).
3.3.4 Sostegno a programmi e reti di volontariato
La linea di intervento relativa al sostegno a programmi e reti di volontariato costituisce parte integrante della missione della Fondazione. Attraverso tale iniziativa si intende rafforzare il ruolo e l’azione svolta dalle organizzazioni di volontariato sul territorio. In particolare, accantonando la logica progettuale, l’obiettivo di questa azione è sostenere e rafforzare organizzazioni e reti che già operano attivamente sul territorio, anche in termini di innovazione metodologica e organizzativa, migliorandone efficacia e impatto attraverso un adeguato supporto, con contributi contenuti. La principale caratteristica di tale linea di intervento riguarda proprio la tipologia di sostegno, che non è rivolta a finanziare progetti specifici su particolari aree tematiche. Infatti, visto il carattere trasversale che contraddistingue la natura e l’agire delle organizzazioni di volontariato, la Fondazione intende sostenere il consolidamento e il rafforzamento dell’azione e dell’impatto delle organizzazioni e delle reti di volontariato attive sul territorio, favorendo, quando possibile, la sperimentazione di nuove modalità di lavoro e cooperazione in rete.
Nel corso del 2024 la Fondazione ha continuato l’accompagnamento dei progetti finanziati nel corso delle precedenti annualità – tra cui il sostegno alle attività ordinarie delle organizzazioni di volontariato – e ha promosso un nuovo bando volto alla promozione del volontariato come strumento per costruire comunità coese, per ridurre le disuguaglianze e facilitare il coinvolgimento e il protagonismo dei cittadini nei processi di cambiamento e di sviluppo del capitale sociale.
Bando Volontariato 2024
Obiettivo: Il bando ha l’obiettivo di promuovere e rafforzare l’attività di volontariato delle organizzazioni di Terzo settore meridionali attraverso lo sviluppo di interventi di utilità sociale con effetti duraturi, favorendo l’attivazione di meccanismi di cittadinanza attiva e partecipazione sociale e la diffusione dell’azione volontaria in particolare tra i giovani.
Risorse: 3 milioni di euro.
Modalità: Il bando è strutturato in unica fase in cui le organizzazioni di volontariato (ODV) e le associazioni di promozione sociale (APS), in partenariato con altri enti, sono chiamate a presentare interventi multidimensionali in grado di rispondere alle sfide sociali del territorio di riferimento, coinvolgendo nuovi volontari in attività di volontariato sia ‘occasionale’ che stabile nel tempo.
Le progettualità dovranno prevedere una strategia basata sulla valorizzazione dei principi del volontariato (promozione dell’accoglienza, vicinanza, solidarietà, sviluppo di reti relazionali, finalità civiche) attraverso interventi di utilità sociale rilevanti per la comunità coerenti con attività di interesse generale di cui all’art. 5 del CTS.
Le organizzazioni potranno presentare proposte che rendano meno rigidi i processi di gestione interna del volontariato, in coerenza con le esigenze mutevoli dei volontari stessi, trovando meccanismi di coinvolgimento più flessibili, che siano in grado di rendere l’impegno volontario compatibile con altri aspetti rilevanti della vita quotidiana e con disponibilità, talvolta più intermittenti e saltuarie, ma non per questo meno preziose e significative.
Il bando prevede che il ruolo di soggetto responsabile sia ricoperto da enti che non hanno mai ricevuto un contributo dalla Fondazione in qualità di capofila (ad eccezione dei bandi ‘volontariato’ del 2021 e del 2022 che hanno assegnato contributi diretti alle ODV), così da favorire l’emersione di nuove organizzazioni in grado di gestire progetti complessi.
Le proposte devono essere presentate da partnership composte dal soggetto responsabile (ODV o APS) e due o più organizzazioni, di cui almeno una del Terzo settore. Possono essere, inoltre, coinvolte le istituzioni, le università, la ricerca e il mondo economico.
Stato dell’arte: In risposta al bando sono pervenute 335 proposte, 33 delle quali selezionate per il finanziamento con oltre 4,87 milioni di euro:
- rispetto ai 3 milioni di euro inizialmente previsti, data l’elevata domanda e la soddisfacente qualità progettuale, la Fondazione ha allocato ulteriori 1,87 milioni di euro;
- i progetti coprono tutte le sei regioni del Sud Italia oggetto d’intervento; nello specifico 11 proposte insistono in Sicilia, 9 in Campania, 4 rispettivamente in Puglia e in Basilicata, 2 in Calabria, 1 in Sardegna e 2 proposte sono interregionali. Si segnala, inoltre, come 15 proposte intervengano in aree interne del Sud e 5 in aree periurbane caratterizzate da forme di disagio e povertà;
- la maggior parte delle iniziative propone un modello di intervento in cui i volontari svolgono un ruolo di supporto allo sviluppo di servizi e attività sulla base dei bisogni individuati. È presente però anche un cluster progetti in cui i cittadini mobilitati sono protagonisti di processi di cambiamento del proprio territorio, contribuendo direttamente all’ideazione e all’attivazione di nuovi servizi, anche attraverso attività di co-progettazione con l’obiettivo di suscitare il loro interesse verso il volontariato;
- quasi tutti i progetti propongono forme di volontariato esperienziali e flessibili che vanno incontro alle esigenze e aspettative dei giovani, richiedendo un impegno volontario poco strutturato, spesso occasionale e sporadico. Meno frequenti i progetti che propongono un approccio più tradizionale, legato ad un impegno costante e strutturato;
- la maggior parte dei volontari saranno coinvolti nelle attività promosse dai progetti (3.113), mentre una parte ridotta (circa 1/3 dei volontari complessivamente coinvolti) si prevede di inserirla in modo strutturato all’interno delle organizzazioni.
Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti.
3.3.5 Formazione quadri Terzo settore (FQTS) 2024
La Fondazione ha confermato il proprio sostegno al progetto di formazione dei quadri del Terzo settore per un importo totale di 972.000 euro. Si tratta di un intervento formativo ‘di sistema’, volto a rafforzare il percorso di messa in rete e formazione dei referenti delle organizzazioni di Terzo settore del Mezzogiorno e il processo di crescita delle loro competenze e capacità organizzative, gestionali e relazionali.
Dal 2007 ad oggi sono state coinvolte circa 4.000 organizzazioni di Terzo settore, 30.000 dirigenti e quadri del Terzo settore e 400 amministratori e funzionari delle PA con 10.000 ore di formazione, consentendo anche la messa in trasparenza e la validazione delle competenze di oltre 350 operatori e il rilascio di certificazioni per nuovi profili professionali.
Nel corso delle diverse annualità la formazione è stata declinata in percorsi trasversali (interregionali) dedicati allo sviluppo e alla crescita del territorio, alla promozione del benessere, alla cittadinanza, alla partecipazione e in percorsi regionali differenziati per ciascuna regione.
Nelle recenti edizioni del programma formativo è stata sviluppata ulteriormente la dimensione comunitaria, intesa come spazi di relazione tra persone ed enti, luoghi di identità e di appartenenza culturale e valoriale; sono state affrontate tematiche come la co-programmazione e co-progettazione, la costruzione di alleanze e partenariati strategici, il rafforzamento delle capacità di facilitazione, mediazione e animazione territoriale. Alcuni assi formativi sono stati espressamente dedicati a temi rilevanti come le questioni di genere, la cittadinanza globale e la tutela ambientale.
Con l’edizione 2024, FQTS ha confermato il lavoro sulla dimensione comunitaria, ponendo l’accento sul rafforzamento delle reti verticali e orizzontali e sullo sviluppo di relazioni fra queste, gli ETS e gli altri attori presenti nelle comunità territoriali.
La formazione si basa su una modalità mista, in presenza e a distanza (FAD) e utilizza una metodologia di tipo partecipativo.
Il modello formativo del programma FQTS si basa, infatti, sull’emersione di competenze, esperienze, pratiche e valori promossi dalle reti di Terzo settore, valorizzando la formazione tra pari, in cui i protagonisti della formazione sono essi stessi artefici e destinatari della formazione e, dunque, del cambiamento.
Sono state confermate attività volte alla valorizzazione delle competenze, all’attivazione di legami sociali solidi e duraturi e alla realizzazione di percorsi formativi di supporto alle esigenze del territorio, con possibilità di certificazione delle competenze acquisite.
3.3.6 Le fondazioni di comunità
Il sostegno alla promozione e alla costituzione di fondazioni di comunità nelle regioni del Sud Italia costituisce una linea di azione strategica per la Fondazione, strettamente connessa alla missione di infrastrutturazione sociale. Le fondazioni di comunità, infatti, sono soggetti autonomi che possono rappresentare uno strumento di sussidiarietà di notevole efficacia attraverso l’azione di raccolta, valorizzazione e impiego delle risorse nel contesto territoriale di riferimento.
Obiettivo: Contribuire alla creazione nelle regioni meridionali di un numero significativo di fondazioni di comunità dotate di un patrimonio di almeno 5 milioni di euro, al fine di garantire la sostenibilità nel tempo delle loro attività e il raggiungimento di una massa cospicua in grado di attrarre altre donazioni.
Modalità e risorse: Il sostegno alla nascita di fondazioni di comunità e alla costituzione del patrimonio si realizza mediante meccanismi di ‘raddoppio della raccolta’ (grant matching), che stimolino l’autonoma raccolta fondi da parte delle fondazioni di comunità stesse. Il sostegno della Fondazione con il Sud, infatti, consiste innanzitutto nel raddoppio del patrimonio iniziale raccolto dalla fondazione di comunità, compreso tra un minimo di 300 mila e un massimo di 500 mila euro. A questa misura se ne aggiungono altre, destinate da un lato a consolidare la struttura patrimoniale della fondazione di comunità fino a un massimo di 2,5 milioni di euro complessivi e, dall’altro, a contribuire all’attività erogativa iniziale e alla copertura di costi gestionali relativi a specifici progetti volti al sostegno delle attività di raccolta fondi (rispettivamente fino a 200 mila euro all’anno per iniziative sociali e 25 mila euro per progetti di fundraising per i primi cinque anni – tre più due rinnovabili).
Per continuare a sostenere le fondazioni di comunità oltre i cinque anni previsti, la Fondazione ha destinato risorse aggiuntive per 1 milione di euro da assegnare una tantum a progettualità specifiche presentate dalle fondazioni di comunità.
Stato dell’arte: Nel 2024 la Fondazione ha continuato a supportare le comunità territoriali interessate alla creazione di una fondazione di comunità sul proprio territorio e a sostenere le 7 fondazioni di comunità del Mezzogiorno nate grazie al supporto della Fondazione.
Le fondazioni di comunità sostenute
Nell’ottica di favorire processi endogeni di sviluppo del territorio, la Fondazione con il Sud non ha identificato un modello unitario di fondazione di comunità, lasciando alle singole comunità locali la scelta sulle modalità con cui organizzarsi e operare.
Le sette fondazioni di comunità finanziate possiedono caratteristiche molto diverse, presentando elementi distintivi e di innovazione interessanti.
La Fondazione della comunità salernitana si caratterizza per una compagine sociale mista, ampia ed equilibrata, per un approccio di tipo tradizionale sia in relazione all’attività di raccolta fondi che all’attività erogativa, che prevede interventi diversificati in risposta ai bisogni del territorio. Opera attraverso il coinvolgimento concreto di tutta la comunità, offrendo al singolo cittadino, alle associazioni, alle imprese e alle istituzioni economiche, sociali e culturali del territorio occasioni di partecipazione alle attività dell’ente e di contribuire a trasformare responsabilmente il territorio in cui vivono. La Fondazione ha contribuito alla realizzazione di un centro per il dopo di noi a Sala Consilina (Centro Una Speranza), divenuto anche nuova sede della fondazione di comunità. Nel corso del 2024 la Fondazione della comunità Salernitana ha raggiunto l’obiettivo di raccolta patrimoniale pari a 2,5 milioni di euro.
La Fondazione di comunità del centro storico di Napoli ha adottato un approccio “dal basso” che prevede un forte coinvolgimento della comunità, ma lascia ai territori la possibilità di individuare meccanismi di coinvolgimento attivo della cittadinanza nel processo. La Fondazione finanzia progetti ed iniziative volte al sostegno delle fasce più deboli e al miglioramento della qualità della vita della popolazione locale.
La Fondazione di comunità di Messina si caratterizza per un approccio sistemico di intervento, che parte dalla lettura partecipata e condivisa dei bisogni per identificare azioni di sviluppo dell’economia sociale nel territorio. La Fondazione, dopo aver raggiunto gli obiettivi di raccolta patrimoniale continua a promuovere stabilmente un ampio ventaglio di iniziative volte ad accrescere e consolidare modelli di sviluppo sostenibile, contrastare le crescenti diseguaglianze, innestare nei territori processi di metamorfosi urbana, sociale e culturale, e promuovere interventi di ricerca e trasferimento tecnologico e di welfare comunitario. A fine 2022 si è trasformata nella Fondazione delle Comunità del Mediterraneo Sostenibili e Solidali per l’Inclusione e l’Accoglienza – Ente Filantropico (Fondazione MeSSInA – Ente Filantropico), con l’obiettivo di rappresentare sempre più uno strumento di infrastrutturazione sociale ed economica di differenti periferie esistenziali e geografiche dei Sud del Mondo, a partire dall’area metropolitana di Messina.
La Fondazione di comunità Val di Noto nasce grazie al supporto delle due Diocesi di Siracusa e Noto e di diverse associazioni e cooperative sociali, con l’obiettivo di consolidare relazioni di comunità e di cittadinanza e creare occasione di crescita e sviluppo della coesione sociale. Le principali linee di azione della Fondazione riguardano tre ambiti di intervento: il sostegno alle persone tra assistenza e percorsi di “ripartenza” (dalle mense alle case di accoglienza, dall’inclusione dei detenuti e dei diversamente abili all’housing); la coesione sociale con i cantieri educativi e i processi comunitari; l’economia civile, la formazione e il lavoro (dall’incubatore di imprese Eureka ai percorsi di turismo responsabile, dall’alternanza scuola lavoro all’inserimento lavorativo di soggetti fragili). Nel corso degli anni di attività la fondazione ha sostenuto la realizzazione di circa 150 iniziative del Terzo settore locale.
La Fondazione di comunità San Gennaro nasce nel Rione Sanità di Napoli da una componente di Terzo settore fortemente radicata a livello territoriale, sulla base dall’esperienza di valorizzazione delle Catacombe di San Gennaro. L’idea alla base della Fondazione di Comunità San Gennaro è proprio quella di valorizzare e replicare tali esperienze di sviluppo locale sostenibile, attraverso il coinvolgimento e l’attivazione dei giovani e delle fasce deboli della popolazione.
La Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani nasce su impulso dell’Arcidiocesi di Agrigento e grazie al supporto di altre associazioni, cooperative sociali e fondazioni. Il modello che si intende adottare è di tipo ibrido e vede come riferimenti sia il modello classico delle fondazioni grant-making sia un modello più operativo volto ad orientare e sviluppare direttamente attività progettuali e spin-off aziendali. I principali ambiti di intervento fanno riferimento a: disoccupazione giovanile, cooperazione internazionale e migrazioni, gestione dei beni comuni e welfare generativo. Vista la povertà del territorio e la scarsa presenza di imprese e grandi filantropi locali, il programma di raccolta fondi è orientato principalmente ad attrarre donatori nazionali ed internazionali.
La Fondazione di comunità di Benevento nasce dall’impegno delle principali organizzazioni di Terzo settore attive nel territorio sannita e di oltre 30 soggetti promotori (tra persone fisiche, imprese private, associazioni di categoria, ets) con l’idea di divenire un hub della prossimità e un soggetto capace di intercettare e canalizzare le risorse verso interventi di tipo comunitario, favorendo la nascita di reti stabili.
La Fondazione interviene in diversi ambiti di intervento volti al rafforzamento dell’attrattività del territorio, attraverso la creazione di nuove opportunità formative, lavorative e di imprenditoria sociale, e la sperimentazione di un nuovo welfare di prossimità. Particolare attenzione è posta anche ai temi ambientali (economia circolare, comunità energetiche) e alla valorizzazione del patrimonio locale. L’obiettivo alla base della fondazione di comunità è quello di “fare sistema territoriale”, sviluppando e tessendo reti relazionali tra le diverse organizzazioni di Terzo settore e gli altri attori della comunità e sperimentando approcci innovativi e sostenibili.
Le fondazioni di comunità hanno avviato azioni di sviluppo delle comunità territoriali di riferimento, sostenendo progetti di utilità sociale e favorendo la promozione della cultura del dono. Nel complesso le sette Fondazioni hanno finora raccolto oltre 27 milioni di euro da destinare all’incremento del proprio patrimonio e alle attività sociali sui territori. Sono oltre 800 le iniziative sociali sostenute con circa 16 milioni di euro. Le iniziative, che coinvolgono prevalentemente organizzazioni di Terzo settore e di volontariato, riguardano principalmente il settore dell’educazione dei giovani e dei minori in difficoltà, dell’assistenza sociale ad anziani, disabili e senza fissa dimora, del sostegno alla povertà e progetti di imprenditoria sociale.
3.3.7 Altre iniziative finanziate
Nel 2024, la Fondazione ha sostenuto 15 nuove iniziative, per un totale di 162.500 euro. Questi contributi sono stati destinati a supportare progetti di grande rilevanza, sia per il loro impatto sul Terzo settore, sia per l’interesse della Fondazione verso specifiche aree di studio e ricerca.
Si riporta, di seguito, l’elenco delle iniziative sostenute.