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bilancio di missione 2019

  • PARTE PRIMA

  • PARTE SECONDA

  • PARTE TERZA

  • PARTE QUARTA

  • PRECEDENTI EDIZIONI

    HOMEPAGE BILANCI

  • 3.1. L’Attività Istituzionale 2019

    La Fondazione ha rafforzato il proprio sostegno al processo di infrastrutturazione sociale nelle regioni del Mezzogiorno, sia promuovendo nuove iniziative in linea con i documenti programmatici approvati, che consolidando il sostegno alle linee di intervento già avviate precedentemente.
    Le risorse a disposizione per il 2019 ammontano a 23,84 milioni di euro e comprendono sia le risorse che residuano da esercizi precedenti che le nuove allocazioni.In relazione alle linee di intervento previste nel “Documento programmatico annuale” per il 2019, la Fondazione ha pubblicato il Bando Beni Confiscati volto a sostenere interventi di valorizzazione di beni confiscati attraverso l’avvio di nuove attività di economia sociale. Nell’ambito del bando sono stati sostenuti 7 progetti. Sempre sul tema dei beni confiscati, nel corso dell’anno la Fondazione ha pubblicato il Bando Terra di lavoro vero dedicato alla presentazione di proposte di valorizzazione di un fondo agricolo incolto confiscato alla camorra nel comune di Cancello ed Arnone (CE), in risposta al quale è stata finanziato un progetto.
    Rispetto ai Bandi Innovativi, la Fondazione ha pubblicato l’Iniziativa Carceri, per favorire l’inserimento socio-lavorativo dei detenuti, nell’ambito della quale sono stati finanziati 8 progetti.
    In relazione al tema del capitale umano, è stato completato il processo di selezione relativamente al Bando Brains to South, per attrarre talenti nei centri e nelle università meridionali, che ha portato al sostegno di 14 progetti.
    Con il Bando Storico-artistico e culturale, pubblicato nel 2017 e volto a recuperare e valorizzare i beni culturali inutilizzati al Sud, sono stati finanziati 7 progetti.
    Rispetto all’ambito di intervento relativo al volontariato, la Fondazione ha pubblicato il Bando Volontariato per aree interne volto a rafforzare il ruolo delle “reti locali” di volontariato per contrastare fenomeni di esclusione sociale nelle aree interne del Sud Italia lontane dai servizi essenziali. In risposta al bando sono pervenute 83 proposte la cui valutazione era ancora in corso a fine anno.
    È proseguita nel 2019 la sperimentazione delle Iniziative in Cofinanziamento in collaborazione con altri enti erogatori, tese a produrre un effetto “leva” e a determinare un maggior afflusso di risorse per progetti di infrastrutturazione sociale al Sud. Nell’ambito di questa linea di intervento sono state finanziate 12 iniziative.
    In collaborazione con altri enti finanziatori sono state inoltre sostenute 5 progettualità a valere sul bando B circular, fight climate change! promosso dalla Fondazione punto.sud e 3 interventi a valere sul bando OSO-Ogni Sport Oltre promosso dalla Fondazione Vodafone Italia.
    Infine, è stato pubblicato il bando Biblioteche e comunità per la valorizzazione di biblioteche pubbliche in collaborazione con il Centro per il Libro e la Lettura che ha portato al finanziamento di 11 iniziative.

    Nel corso dell’anno la Fondazione ha confermato la realizzazione di partnership istituzionali, ovvero collaborazioni con enti che operano sia a livello nazionale che internazionale in ambiti di azione comuni. Rientrano in questa linea di intervento le iniziative Funder 35, Never Alone’(Minori Stranieri Non Accompagnati) ed Emergenza migranti – Soccorsi in mare/prima accoglienza.
    È stato completato il processo di valutazione delle proposte pervenute in risposta al bando Artigianato, promosso in collaborazione con l’Osservatorio dei Mestieri d’Arte di Firenze (OMA) e volto a sostenere alcune eccellenze della tradizione artigiana meridionale che stanno scomparendo, che ha portato al finanziamento di 3 progetti.
    Nel corso dell’anno è stata, inoltre, sostenuta in collaborazione con altre fondazioni un’iniziativa volta a sperimentare esperienze di teatro in carcere ed è stata rinnovata la collaborazione con la Commissione Fullbright per favorire gli scambi accademici tra Italia e Stati Uniti.

    Sono proseguite le iniziative di Sviluppo Locale nell’area di Guspini ed Arbus (VS) in Sardegna ed è stato avviato un processo di sviluppo locale in Calabria che prevede la progettazione di due macro-interventi da parte delle organizzazioni di terzo settore attive nelle diverse province.

    È stato rinnovato l’intervento FQTS – Formazione dei Quadri del Terzo Settore meridionale.

    La Fondazione ha continuato l’accompagnamento alle sei Fondazioni di comunità avviate negli anni precedenti.

    Nell’ambito delle Iniziative di comunicazione, sono stati assegnati 3 nuovi contributi.

    La Fondazione ha concesso contributi ad altre 12 iniziative, prevalentemente a supporto di attività del Terzo settore e per interventi su tematiche direttamente collegate alle proprie iniziative istituzionali.

    Oltre a sostenere la fase di avvio dei nuovi progetti approvati nel corso del 2019, la Fondazione ha continuato ad offrire il proprio sostegno e accompagnamento a tutti i progetti, ai programmi di volontariato e alle iniziative finanziate attivate negli anni precedenti e in corso di svolgimento.

    Nel corso dell’anno è, infine, proseguita l’azione di supporto finanziario alle organizzazioni del terzo settore che vantano crediti verso la pubblica amministrazione mediante il Fondo di garanzia gestito da Cooperfidi Italia.

    L’insieme delle attività svolte nel corso del 2019 e dei relativi contributi assegnati è di seguito dettagliato:

    *All’iniziativa sono state destinate risorse aggiuntive per un importo complessivo pari ad € 789.235 messe a disposizione da parte di Fondazione Vismara: l’importo complessivo erogato è stato quindi pari ad € 3.157.100.
    ** Oltre a 1 mln di euro destinati dal Documento programmatico annuale, sono stati assegnati all’iniziativa ulteriori € 144.000 dal Fondo non dedicato.

    Nel corso del 2019 sono state, dunque, finanziate 79 iniziative per risorse complessive pari a 17,52 milioni di euro.
    Le organizzazioni complessivamente coinvolte nelle diverse iniziative sono circa 390 tra associazioni, cooperative sociali, fondazioni, imprese sociali, enti ecclesiastici, enti pubblici e soggetti privati. L’attivazione di partenariati ha innescato un interessante processo di aggregazione, favorendo la messa in rete di esperienze, competenze e culture differenti.

    3.1.1. I Progetti Esemplari

    Bando Beni confiscati

    Obiettivo: valorizzare i beni confiscati alle mafie nelle regioni meridionali con iniziative sostenibili nel tempo di natura sociale, culturale ed economica, in grado di contribuire sia allo sviluppo socio-economico del territorio sia alla riappropriazione del bene da parte della comunità di riferimento, sul piano simbolico oltre che in termini di produzione di servizi utili alla collettività.
    In Italia su più di 30 mila beni immobili confiscati, oltre 15 mila sono “destinati”, ovvero già assegnati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (ANBSC) agli enti locali. L’82% è localizzato nelle regioni meridionali. Anche per le dimensioni che il fenomeno sta via via assumendo (solo nel 2018 sono stati destinati oltre 1.700 immobili nelle regioni del Sud, di cui oltre 1.200 per finalità sociali), i beni confiscati possono costituire una grande opportunità per il consolidamento e lo sviluppo di iniziative di imprenditorialità sociale, su cui costruire modelli socio-economici alternativi e liberi dalle mafie.
    La destinazione dei beni confiscati a usi sociali e di pubblica utilità può, e deve, riuscire a produrre effetti importanti sui territori del Mezzogiorno: dalla creazione di lavoro e occupazione, alla riaffermazione del valore etico e civico derivante dalla riappropriazione da parte delle comunità di ciò che le è stato sottratto con la violenza, dal contrasto al disagio sociale e all’emarginazione, al sostegno di minori, famiglie in difficoltà, anziani e tossicodipendenti. I beni confiscati possono, inoltre, contribuire all’integrazione degli immigrati che spesso, in aree a forte infiltrazione mafiosa, sono vittime del caporalato.
    Risorse: 4 milioni di euro, di cui 3 milioni messi a disposizione dalla Fondazione CON IL SUD e 1 milione di euro da Fondazione Vismara
    Modalità: il bando è rivolto alle organizzazioni del terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia che possono presentare proposte di valorizzazione di beni confiscati già assegnati, prevedendo l’avvio di nuove attività di economia sociale.
    Gli interventi devono essere proposti da partnership composte da tre o più organizzazioni, almeno due delle quali appartenenti al mondo del Terzo settore. Possono essere, inoltre, coinvolte le istituzioni, le università, la ricerca e il mondo economico.
    I partenariati devono dimostrare l’effettiva disponibilità del bene confiscato per almeno 10 anni dalla data di scadenza del bando.
    Stato dell’arte: in risposta al bando sono pervenute 47 proposte, di cui 24 ammissibili ed ammesse alla fase di valutazione.

    • 7 progetti finanziati, per un importo complessivo pari a € 3.157.100 (media di 450 mila euro a iniziativa), di cui circa 790 mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Vismara.
    • 2 in Campania (province di Salerno e Caserta), 1 in Calabria (provincia di Reggio Calabria), 2 in Sicilia (provincia di Palermo) e 2 in Puglia (province di Foggia e Brindisi).
    • Coinvolte complessivamente 50 organizzazioni tra associazioni, cooperative sociali, istituzioni locali, università.
    • I progetti prevedono modalità e ambiti differenti di valorizzazione dei beni: si va dalla conversione di un edificio confiscato alla mafia a Casteldaccia (PA) in un caffè letterario, con area food multietnica e il coinvolgimento di chef stellati e giovani immigrati, alla creazione a Battipaglia (SA) di un supermercato sociale che, oltre alle attività commerciali, realizzerà interventi educativi e di sensibilizzazione. Una villetta confiscata alla camorra a Casapesenna (CE) diventerà uno spazio multigenerazionale, con percorsi di sostegno alla genitorialità e consulenza a donne in difficoltà, mentre in centro a Reggio Calabria in un bene confiscato alla ‘ndrangheta, esattamente al re dei videopoker Campolo, sorgerà un welfare lab con servizi per famiglie, persone in difficoltà e aziende. Sono tre, infine, i progetti di agricoltura sociale bio su terreni confiscati a Polizzi Generosa (PA), a Cerignola (FG) e San Vito dei Normanni (BR).

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti.

    Segue una breve descrizione dei progetti raggruppati per regione di intervento.

    CALABRIA

    La proposta Impronte a Sud – Welfare Lab avvierà, all’interno di un bene confiscato nel centro di Reggio Calabria, un’offerta di servizi rivolti a famiglie, persone in difficoltà ed aziende: sportello informativo e di orientamento al lavoro, CAF, spazio di co-working, servizi di mobilità per anziani e servizi di accompagnamento alle imprese sui temi dell’impresa responsabile. Inoltre, sarà realizzato un portale per facilitare l’accesso alle prestazioni sanitarie specialistiche e verranno attivati vari laboratori (ricerca sociale, realizzazione arredi e riparazione impianti ed attrezzature). Sono previsti 15 tirocini e 8 inserimenti lavorativi, nell’ambito dei lavori di manutenzione domestica e dei servizi di assistenza alla persona, all’interno di 4 cooperative partner.

    CAMPANIA

    Il progetto Social Market intende realizzare, in un bene confiscato nel territorio di Battipaglia (SA), un supermercato “sociale” che si caratterizzi anche come ‘polo di comunità’, in cui alle attività commerciali si affiancano interventi educativi e di sensibilizzazione. Si prevede la costituzione di una cooperativa sociale con l’inserimento lavorativo di 6 disoccupati di lungo corso a cui affidare la gestione del supermercato. L’iniziativa ha, inoltre, l’obiettivo di valorizzare il patrimonio agroalimentare del territorio attraverso la promozione delle produzioni locali di eccellenza e la vendita di prodotti freschi e trasformati, una piccola cucina self-service e uno spazio degustazione.

    In provincia di Caserta, il progetto GenerAZIONI FRUTTUOSE. Centro servizi intergenerazionale intende potenziare, in una villetta confiscata a Casapesenna (CE), il preesistente ‘centro di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura’, trasformandolo in attrattore socio – culturale e spazio multigenerazionale. Nel centro si prevede di attivare interventi di prevenzione primaria e secondaria di situazioni di disagio, percorsi individuali e di gruppo, sportelli di mediazione culturale, sostegno alla genitorialità, consulenza a donne in difficoltà, favorendo il collegamento con i servizi del territorio. L’idea imprenditoriale è incentrata sulla creazione di una impresa sociale a cui affidare la gestione di un “caffè letterario” in cui sono previsti 5 inserimenti lavorativi.

    PUGLIA

    Il progetto Il fresco profumo della libertà ha l’obiettivo di potenziare le attività di agricoltura sociale in un terreno confiscato di 8 ettari a Cerignola (FG), mediante la coltivazione e trasformazione di prodotti ortofrutticoli (ciliegie, uva, zucchine, melanzane, broccoletti) e l’avvio di un’attività di turismo sociale (realizzazione di un piccolo B&B da 3 posti letto). Inoltre, è prevista la realizzazione di un orto sociale, l’allestimento di una bottega solidale e l’implementazione di una serie di attività di promozione del territorio, per favorire l’inclusione sociale di 6 persone in condizioni di difficotà.

    A san Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, il progetto XFARM_Azienda agricola ‘Manifesto’ intende trasformare un’azienda agricola di 50 ettari confiscata alla mafia in un’impresa ‘esemplare’ dal punto di vista sociale, ecologico e produttivo. L’attività agricola si baserà sulla rigenerazione del suolo e sulla corretta nutrizione delle piante. Sui terreni dell’azienda verranno realizzati o potenziati un allevamento avicolo biologico, un uliveto, un vigneto e una produzione di leguminose. Si prevede l’uso intensivo di tecnologie digitali per l’ottimizzazione delle coltivazioni (es. sistemi di irrigazioni collegati a sensori). Nell’ambito del progetto verranno realizzati ‘orti sociali’, attivati servizi di accompagnamento turistico al territorio e al bene, creata una scuola di agricoltura organica e rigenerativa e, infine, attivato un fondo per il sostegno di progetti agricoli ad impatto sociale. Il progetto prevede 9 inserimenti lavorativi.

    SICILIA

    Il progetto GustaMundo prevede la realizzazione di un caffè letterario all’interno di un bene confiscato alla mafia che si trova sul litorale di Casteldaccia (PA). È prevista l’attivazione di un’area food multietnica, per mettere in relazione ‘chef’ stellati con giovani immigrati che si sperimentano in ricette multietniche promuovendo, in tal modo, storia e tradizioni dei paesi di origine. Sarà creato uno spazio dedicato ai bambini con laboratori ludico-ricreativi. Sono previsti 15 percorsi di formazione per donne in difficoltà, 3 delle quali verranno impiegate nelle attività di progetto, mentre le altre saranno inserite presso diverse organizzazioni del territorio.

    A Polizzi Generosa (PA) il progetto intende valorizzare il feudo “Verbumcaudo” confiscato alla mafia, attraverso la messa in produzione di 151 ettari di terreni (coltivazioni di origano, pomodori e vigneto), gestiti dalla omonima cooperativa, di cui fanno parte giovani del territorio e in cui si intendono inserire lavorativamente 8 persone con disabilità. Inoltre, è prevista la creazione di una rete stabile tra enti del terzo settore, che gestiscono beni confiscati nel settore agricolo, turistico e artigianale, finalizzata alla promozione e alla vendita dei prodotti agricoli.

    Bando Terra di lavoro vero

    Obiettivo: Iniziativa per la valorizzazione di un fondo agricolo incolto confiscato alla camorra nel comune di Cancello ed Arnone (CE).
    Con il bando Terra di lavoro vero, la Fondazione CON IL SUD intende sostenere un progetto capace di rimettere a coltura un fondo di 13 ettari, nell’ottica di creare anche opportunità di lavoro per la comunità locale, in particolare per le persone in condizioni di difficoltà.
    Il bando coniuga due temi e due tipologie di ‘beni comuni’, beni confiscati e terreni incolti, che, al di là del loro importante aspetto simbolico, rappresentano una straordinaria opportunità di sviluppo sociale ed economico.
    Risorse: 300.000 euro
    Modalità: l’invito è rivolto alle organizzazioni del terzo settore della provincia di Caserta, che possono presentare in qualità di soggetto responsabile proposte di progetto basate sulla rivitalizzazione delle tradizioni legate all’agricoltura e all’allevamento, sulle innovazioni tecnologiche e colturali in grado di favorire sia l’inclusione sociale che nuove opportunità per i giovani talenti a rischio di esodo.
    Il partenariato dovrà prevedere la partecipazione di almeno altri due enti – preferibilmente ma non necessariamente del casertano – di cui almeno uno del Terzo settore e gli altri appartenenti anche al mondo economico, delle istituzioni, dell’università, della ricerca.
    Le attività da svolgere sul terreno, che sarà dato in concessione gratuita per 10 anni dal comune di Cancello ed Arnone a favore del soggetto responsabile del progetto selezionato, dovranno essere coerenti con le caratteristiche del fondo e oltre alla coltivazione e allevamento potranno essere attività di tipo sociale, artigianale, commerciale, turistico-ricettivo, ecc., purché strettamente connesse e accessorie a quelle di carattere agricolo.
    Stato dell’arte: in risposta al bando sono pervenute 2 proposte, di cui una è stata ammessa al finanziamento

    • 1 progetto finanziato per un importo complessivo pari a 300 mila euro.
    • Il progetto ha l’obiettivo di valorizzare il terreno avviando la coltivazione di ortaggi (pomodori, zucchine, friarielli, melanzane, zucca, fave e broccoletti) sia all’aperto che all’interno di una serra. Dopo una fase di bonifica e adeguamento del sito, di installazione di un impianto di depurazione dell’acqua, si prevede di avviare le attività agricole (a cicli di rotazione), nonché quelle didattiche e di coinvolgere la comunità. Nel medio periodo si intende realizzare una fattoria didattica, percorsi di turismo responsabile – adibendo una parte del fondo a zona camping – e laboratori per studenti sulla cultura della legalità, sulla sana alimentazione e sull’inclusione sociale. Oltre ad assumere 4 lavoratori stagionali, si prevede di inserire stabilmente 2 persone in condizione di difficoltà.

    Iniziativa Carceri

    Obiettivo: favorire il reinserimento sociale dei detenuti nella comunità, anche con la finalità di lungo periodo di ridurre i tassi di recidiva.
    La Fondazione intende sostenere alcune iniziative ‘esemplari’ che prevedano l’avvio, durante il periodo della detenzione, di esperienze lavorative in grado di dare una reale ed effettiva ‘seconda possibilità’ al detenuto, ritenendo il lavoro componente fondamentale del processo rieducativo.
    L’articolo 27 della Costituzione italiana sancisce il principio del ‘finalismo rieducativo della pena’, inteso come creazione dei presupposti necessari a favorire il reinserimento del condannato nella comunità, eliminando o riducendo il pericolo che, una volta in libertà, possa commettere nuovi reati.
    La legge di riforma dell’ordinamento penitenziario n.354/75, e le successive modifiche, hanno dato attuazione a questo principio costituzionale, individuando e disciplinando norme, strumenti e modalità per garantire l’effettivo reinserimento sociale e lavorativo dei condannati.
    La situazione attuale nelle carceri italiane è ancora lontana dal garantire ai condannati un adeguato ed efficace percorso di integrazione sociale e lavorativa.
    Ad oggi, il lavoro ha sofferto nella prassi di una carenza di effettività risultando solo parzialmente efficace. Se da un lato il numero dei detenuti lavoratori è leggermente cresciuto negli anni – passando dai 10.902 (30,74%) del 1991, ai 18.404 (31,95%) del 2017 – dall’altro oltre l’85% dei lavoratori è alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria svolgendo spesso mansioni che non richiedono competenze specifiche e con elevate turnazioni (per permettere a più persone di lavorare). Al Sud tale situazione è ancor più accentuata: solo il 3,7% dei detenuti lavora per soggetti privati esterni.
    Rispetto alla possibilità di formarsi e di lavorare in carcere vi sono ancora elevate possibilità di miglioramento – a partire da un maggior impegno da parte di tutti gli attori coinvolti – ma anche ostacoli da superare per poter efficacemente favorire un reinserimento dei detenuti ed evitare un aumento del rischio di recidiva.
    Risorse: 2,5 milioni di euro
    Modalità: l’iniziativa è rivolta alle organizzazioni del terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, che possono presentare proposte di progetto che favoriscano il reinserimento sociale dei detenuti nella comunità, anche con il fine di ridurre i tassi di recidiva. Le proposte devono prevedere l’avvio, durante il periodo della detenzione, di esperienze lavorative in grado di favorire l’integrazione socio-lavorativa del detenuto, ritenendo il lavoro una componente fondamentale del processo rieducativo.
    L’inserimento lavorativo potrà avvenire all’interno o all’esterno delle carceri in realtà già consolidate oppure attraverso la costituzione di nuovi soggetti di imprenditorialità sociale. Inoltre, grazie al protocollo di intesa recentemente sottoscritto dalla Fondazione CON IL SUD con il Ministero della Giustizia e con l’ANCI, le proposte potranno prevedere il coinvolgimento dei detenuti in progetti di pubblica utilità e di volontariato, sempre ai fini del perseguimento dell’obiettivo di integrazione socio-lavorativa.
    Stato dell’arte: in risposta all’iniziativa sono pervenute 50 proposte, di cui 32 ammissibili ed ammesse alla fase di valutazione.

    • 8 progetti finanziati, per un importo complessivo pari a € 2.339.000 (una media di circa 290 mila euro a iniziativa).
    • 3 i progetti in Sicilia (province di Siracusa, Palermo, Catania, Messina, Caltanissetta), 2 in Campania (entrambi a Napoli); 1 in Calabria (Catanzaro) e 1 in Sardegna (Cagliari). Infine, 1 progetto multiregionale (interessando in Puglia le province di Lecce, Bari, Taranto, Trani; in Basilicata Matera e in Campania Napoli).
    • Coinvolti complessivamente 82 organizzazioni tra cui associazioni, cooperative o consorzi, organizzazioni di volontariato, comuni, istituti penitenziari, scuole.
    • Coinvolti 273 detenuti (tra cui minori, LGBT, pazienti psichiatrici) in 14 diversi istituti penitenziari e 3 carceri minorili del Sud Italia. Interessati anche 5 uffici per l’esecuzione penale esterna e 1 ufficio servizi sociali per minori.
    • Tra le attività previste si va dall’avvio di nuove cooperative sociali – anche su desiderio degli stessi detenuti – per la produzione e distribuzione di taralli, dolci, biscotti e altri prodotti da forno (coinvolgendo anche chef stellati); al rafforzamento di realtà imprenditoriali esistenti tra cui una lavanderia, un’impresa specializzata in prodotti da forno e catering, una sartoria sociale; all’inserimento lavorativo in un’azienda profit che lavora nel settore della raccolta dei rifiuti. Gli interventi prevedono, inoltre, percorsi formativi finalizzati all’avvio delle attività d’impresa, servizi di supporto e accompagnamento psicologico e professionale, laboratori artigianali, consulenze legali, interventi a favore dei familiari dei detenuti e lavori di pubblica utilità.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti.

    Segue una breve descrizione dei progetti raggruppati per regione di intervento.

    CALABRIA

    Il progetto Dolce lavoro intende favorire percorsi di inclusione socio-lavorativa per 10 persone detenute nella Casa Circondariale di Catanzaro, o che beneficiano delle misure alternative, attraverso la creazione di una cooperativa sociale di tipo b per la produzione di prodotti dolciari e da forno all’interno della struttura penitenziaria. I prodotti da forno e dolciari realizzati saranno commercializzati sia nel carcere (spaccio interno e bar fruibili anche da dipendenti e familiari dei detenuti) che nel mercato esterno locale, anche attraverso il web.

    CAMPANIA

    Con il progetto Fortunato si intende offrire nuove opportunità occupazionali ai detenuti della Casa Circondariale di Poggioreale, con particolare attenzione alla popolazione LGBT, attraverso l’avvio di una cooperativa di produzione e distribuzione di taralli napoletani. Si prevede l’assunzione di 6 detenuti in tre anni.

    Il progetto Mai più dentro si propone di favorire l’inclusione socio-lavorativa di 10 detenuti con problemi psichiatrici in attività di imprenditoria sociale. Per ognuno dei destinatari, individuati in collaborazione con gli istituti penitenziari e le ASL di competenza, è prevista l’elaborazione di un bilancio delle competenze, la stipula di un Progetto Terapeutico Riabilitativo Individuale e la formazione in diversi ambiti: serigrafia, grafica pubblicitaria, sartoria artigianale, orticoltura e arti bianche. Al termine della formazione è prevista l’attivazione di tirocini formativi e l’assunzione da parte delle cooperative partner.

    SARDEGNA

    LAV(or)ANDO ha l’obiettivo di favorire il recupero sociale e l’inserimento lavorativo di 24 persone sottoposte a provvedimenti penali, attraverso il potenziamento di una lavanderia già presente nella Casa Circondariale di Uta. Dopo un periodo di formazione, orientamento e tirocini si prevede l’assunzione all’interno della lavanderia di 12 persone tra i destinatari dell’iniziativa.

    SICILIA

    Il progetto Svolta all’Albergheria! Da Ballarò alle periferie per una comunità riparativa ha l’obiettivo di avviare percorsi di reinserimento sociale per detenuti (minori e adulti) presenti nelle strutture penitenziarie di Palermo. È previsto, in particolare, l’ampliamento della realtà imprenditoriale “Cotti in Fragranza”, che interviene sia all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni Malaspina (laboratorio per prodotti da forno), che presso un immobile situato nel centro di Palermo, ‘Casa San Francesco’, dove si realizzano attività di preparazione pasti per catering, eventi privati e mense per persone bisognose. Si intende, da un lato, ampliare i servizi di ristorazione e avviare un’offerta di ricezione turistica (allestimento di 5 camere singole) e, dall’altro, realizzare un nuovo prodotto da commercializzare attraverso la collaborazione con uno chef 3* Michelin. È prevista l’assunzione di 8 detenuti.
    Con FUORI – La vita oltre il carcere si intende favorire l’inclusione socio-lavorativa di 12 persone detenute nella Casa circondariale di Siracusa, potenziando l’attività del biscottificio già esistente (marchio “Dolci evasioni”) con un impianto di pelatura della mandorla che, oltre a permettere nuova occupazione, rappresenterebbe un’innovazione nel processo produttivo funzionale a ottenere nuove commesse.

    L’iniziativa Fuori le mura intende favorire il reinserimento sociale e lavorativo di detenuti – in regime ordinario o sottoposti a misure alternative – presenti in 5 strutture penitenziarie siciliane. Per 90 detenuti è prevista una formazione a distanza in ambito ambientale sul tema della raccolta dei rifiuti, differenziazione, processi di riciclo, tutela ambientale, oltre all’attivazione di laboratori artistici di riciclo e riuso. Previsto anche un tirocinio formativo presso le diverse sedi siciliane dell’azienda partner specializzata nella raccolta di rifiuti, la Dusty srl, con possibile assunzione per 50 detenuti.

    INTERREGIONALE

    Il progetto BIL (Benessere Interno Lordo) – Nuovi modelli di economia rigenerativa – 2nd Chance & Made in Carcere si propone di potenziare ed estendere, in sei diversi territori (Bari, Lecce, Trani, Taranto, Matera, Napoli), il modello strategico ed operativo di “Made in Carcere”. È prevista la creazione di una “Social Academy” e di due piattaforme per migliorare l’efficacia dell’attività di imprenditoria sociale: una per la valutazione del BIL (Benessere Interno Lordo) dei beneficiari diretti e indiretti e un’altra per la gestione e la profilazione dei clienti. Parallelamente a questi interventi di sistema, si intende avviare dei percorsi di inserimento sociale per 50 detenuti che prevedono orientamento, formazione, tirocinio/stage in ambiti tessile, pasticceria e agricoltura e la successiva stipula di un contratto lavorativo.

    Bando Capitale umano 2018

    Obiettivo: attrarre giovani eccellenze nei centri di ricerca del Sud nell’ottica di sviluppare e potenziare carriere indipendenti e rafforzare le relazioni scientifiche internazionali.
    Risorse: 4 milioni di euro
    Modalità: dal 2015 il bando si rivolge direttamente ai ricercatori che svolgono la propria attività all’estero o in Italia (al di fuori delle regioni di intervento della Fondazione), ai quali è stata data la possibilità di elaborare la proposta di ricerca indipendente e di individuare un centro di ricerca del Meridione presso cui realizzarla.
    La Fondazione sostiene progetti di ricerca scientifica applicata, dalla forte valenza innovativa, capaci di individuare soluzioni concrete in campo tecnologico, energetico, nanotecnologico, ICT, agroalimentare, biomedico, farmaceutico, diagnostico e nello studio e conservazione dei beni culturali o ambientali. Con l’obiettivo di apportare competenze specifiche e generare un arricchimento delle relazioni scientifiche internazionali del Mezzogiorno, è stato considerato positivamente il coinvolgimento di altri enti di ricerca, inclusi parchi tecnologici e scientifici, distretti tecnologici e università ed enti di terzo settore.
    Stato dell’arte: in risposta all’iniziativa sono pervenute 41 proposte, di cui 27 ammesse alla fase di valutazione.

    • 14 progetti finanziati, per un importo complessivo pari a € 4.000.000 (una media di circa 285 mila euro a iniziativa).
    • È la Puglia la regione con il maggior numero di progetti selezionati e risorse conferite (5 su Bari e 2 su Lecce); segue la Sardegna con 3 proposte che interessano l‘Università di Cagliari. Infine, 2 progetti saranno realizzati in Campania a Napoli, 1 in Calabria a Catanzaro e 1 in Sicilia a Palermo.
    • 4 operano nel settore dell’ambiente (per un totale di circa 1,1 milioni di euro assegnati); 5 afferiscono all’area medicina (1,3 milioni di euro); 5 riguardano il settore tecnico-ingegneristico (1,6 milioni di euro).
    • Coinvolti 40 centri di ricerca italiani e stranieri.
    • Tra le attività previste si va dallo sviluppo di un muscolo artificiale 3D interamente in vitro per il contrasto alla distrofia muscolare, allo studio del prototipo di una nuova macchina PET con ridotte radiazioni per i pazienti per la rilevazione precoce dei tumori.; dalla creazione della prima biobanca italiana per analizzare i disturbi da uso di sostanze e porre le basi per trattamenti personalizzati, alla ricerca per ottimizzare lo scavo meccanizzato delle gallerie per l’infrastrutturazione dell’Appennino meridionale. Inoltre, un progetto riguarda il monitoraggio più accurato dei fenomeni di cambiamento globale della superficie terrestre attraverso l’integrazione di diverse metodologie per il telerilevamento. Di particolare interesse anche la ricerca per la riduzione dell’impatto degli inquinanti nello smaltimento delle marmitte, favorendo al contempo il recupero di metalli preziosi, così come lo studio per individuare nuovi obiettivi terapeutici per l’osteoartrite, malattia disabilitante che colpisce prevalentemente la popolazione del Sud.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti.

    *I contributi assegnati sono stati revocati per rinuncia da parte dei ricercatori

    Segue una breve descrizione dei progetti raggruppati per regione di intervento.

    CALABRIA

    Il Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università degli Studi Magna Grecia di Catanzaro, ospiterà il progetto di ricerca Valorizzazione e sostenibilità delle produzioni animali tipiche: metodi omici per la tracciabilità e la valorizzazione dei prodotti lattiero caseari calabresi presentato dal Dott. Cristian Piras, 38 anni, ricercatore presso l’Università di Reading (UK). La ricerca si pone l’obiettivo di sviluppare un metodo rapido per la caratterizzazione del benessere della vacca podolica e della capra nicastrese, della qualità e della tracciabilità dei prodotti derivati. Il progetto intende creare una biobanca di pellets batterici a partire da campioni di latte.

    CAMPANIA

    La Dott.ssa.ssa Maria Paulina Corral Villa – 36 anni, di nazionalità equadoriana e occupata finora presso l’Università di Siviglia (Spagna) – attraverso il progetto BLUEPHARMA: OMICS approach for marine drug discovery intende produrre nuovi composti di piombo a partire da microorganismi marini al fine di realizzare nuovi farmaci che affrontino il problema dell’antibiotico-resistenza e offrano nuove terapie per la cura di diverse patologie. Il progetto, realizzato presso il Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli, si basa sullo sfruttamento di 10 ceppi bioattivi i cui estratti hanno dimostrato attività antitumorali, antimicrobiche, antiparassitarie, antiossidanti e antimicotiche in vitro.

    Presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, il Dott. Valerio Funari, 32 anni, proveniente dall’Università di Bologna, condurrà la ricerca MATCHER per la bioestrazione di metalli e altre materie prime preziose da marmitte catalitiche esauste attraverso metodi idrometallurgici. Oltre a sviluppare conoscenze di ricerca di base e industriale per il trattamento di rifiuti speciali, la ricerca intende fornire informazioni utili per allungare il ciclo di vita delle marmitte. Il progetto si caratterizza per la stretta collaborazione tra l’host institution e l’Istituto delle Scienze Marine del CNR (ISMAR) presso cui il ricercatore è stato stabilmente impiegato.

    PUGLIA

    Il progetto di ricerca Optogenetic engineered artificial muscle verrà realizzato presso il Dipartimento di Farmacia e Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro dalla Dott.ssa Ornella Cappellari, 35 anni, precedentemente impiegata presso l’Università di Manchester (UK). La ricercatrice intende sviluppare un muscolo artificiale 3D interamente in vitro, come base per la modellizzazione della Distrofia Muscolare di Duchenne e per lo studio di test farmacologici utili all’individuazione di terapie personalizzate di cura della malattia. L’utilizzo di tecniche innovative consente al muscolo artificiale di contrarsi se sottoposto a stimolo luminoso simulandone la funzionalità.

    Il Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” ospiterà il progetto di ricerca Rethinking water quality monitoring: distributed microbial photo-bioelectrochemical sensors condotto dal Dott. Matteo Grattieri, 30 anni, finora impiegato presso l’Università dello Utah, Salt Lake City (USA). La ricerca introduce nuove tecniche di monitoraggio dell’inquinamento in ambienti acquatici. In particolare, verrà realizzato un prototipo di biosensore fotoelettrochimico – basato sull’utilizzo di microorganismi fotosintentici denominati purple bacteria – che non richiede connessione ad un alimentatore di corrente e che consente la rilevazione distribuita costante su larga scala di situazioni di pericolo contaminanti.

    Presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, il Dott. Francesco Montinaro – 34 anni proveniente dall’Università di Tartu (Estonia) – sarà alla guida del progetto BIO-SUD, a BIObank for substance use disorders in Apulia: looking at genomes toward a personalized medicine approach. La ricerca intende esaminare il grado di correlazione tra caratteristiche genetiche e dipendenze ponendo le basi per lo sviluppo di trattamenti terapeutici e farmacologici delle tossicodipendenze personalizzati, attraverso la creazione in Puglia della prima biobanca italiana per i disturbi da uso di sostanze. È prevista l’analisi di un campione di 3 mila persone.

    Il progetto TUN-X – Scavo meccanizzato di gallerie in formazioni strutturalmente complesse verrà realizzato presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica del Politecnico di Bari dal Dott. Nunzio Losacco, 41 anni, precedentemente impiegato presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Il progetto ha l’obiettivo di ottimizzare lo scavo meccanizzato di gallerie in formazioni geomorfologiche strutturalmente complesse, caratteristiche dell’Appennino meridionale. La modellizzazione numerica sviluppata si applica alla realizzazione di infrastrutture a forte sviluppo lineare (linee ferroviarie ad alta velocità, autostrade, acquedotti). In particolare, il monitoraggio della tecnica di scavo meccanizzato sarà sperimentato con opere in corso di realizzazione quali la tratta ferroviaria Napoli-Bari.

    Il Dott. Andrea Nascetti, 38 anni, già legato al Royal Institute of Technology, Stoccolma (Svezia), condurrà una ricerca dal titolo EO4SDG – Earth observation for sustainable development goals: big data analytics for monitoring global land changes phenomena presso lo stesso Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica del Politecnico di Bari. La ricerca, che utilizza megadati per monitorare fenomeni di cambiamento globale a livello della superficie terrestre in contesto urbano, si pone l’obiettivo di sviluppare nuove metodologie per sfruttare l’integrazione di immagini satellitari ad alta risoluzione multispettrali e radar attraverso tecniche di apprendimento automatico.

    Il progetto di ricerca Demenza Network – che si pone l’obiettivo di analizzare e comparare i diversi metodi di valutazione del decadimento cognitivo utilizzati in Puglia e Basilicata per identificare gli strumenti migliori, ottimizzare e uniformare il processo di valutazione – verrà condotto dal Dott. Daniele Romano, 34 anni, presso il gruppo di Psicologia del Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento. Il ricercatore ha fino ad oggi svolto la sua attività di ricerca all’Università Bicocca di Milano. La creazione di un protocollo diagnostico condiviso è funzionale al miglioramento dell’iter diagnostico.

    SARDEGNA

    Il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Cagliari ospiterà due progetti: GRAnular matter for NEuromorphic COmputing (GRANECO) condotto dal Dott. Walter Tarantino, 37 anni, precedentemente impiegato al Politecnico Federale di Zurigo – ETH (Svizzera); A Liquid Argon Positron Emission Tomography (LArPET) Scanner del Dott. Masayuki Wada – 36 anni, precedentemente ricercatore dell’Università di Princeton (USA) e affiliato all’AstroCent: Particle Astrophysics Science and Technology Center di Varsavia (Polonia). Il primo progetto studia un nuovo tipo di hardware che imita l’attività computazionale del cervello umano, utilizzando materiali granulari nanostrutturati con specifiche caratteristiche elettriche prodotti con la tecnica SCBD (supersonic cluster beam deposition) che consentono di investigare tecnologie alternative a quelle basate sul silicio. Il secondo progetto di ricerca ha l’obiettivo di sviluppare il prototipo di una nuova macchina PET per la rilevazione precoce dei tumori. Il sistema PET proposto è basato sulla lettura di argon liquido mediante fotomoltiplicatori di silicio. Questo sistema diagnostico, associato a una buona risoluzione temporale, consente di acquisire immagini di alta qualità con dosi estremamente basse di radiazioni per i pazienti, rivelandosi particolarmente adatto alla diagnostica sui bambini.

    SICILIA

    Il Dott. Simone Dario Scilabra, 37 anni, precedentemente ricercatore presso il German Center for Neurodegenerative Diseases (DZNE), Monaco (Germania), con la sua ricerca dal titolo iRhom2: a new therapeutic target in osteoarthritis punta a dimostrare l’ipotesi che la disattivazione della proteina iRhom2 sia benefica per il trattamento dell’osteoartrite. Il progetto, ospitato dalla Fondazione Ri.MED a Palermo, intende sviluppare un anticorpo inibitorio dell’iRhom2 con l’obiettivo di generare una molecola per il trattamento della malattia. L’osteoartrite è una malattia disabilitante non curabile che colpisce oltre 10 milioni di persone in Italia, prevalentemente al Sud con un’incidenza superiore alla media europea.

    Bando Storico-artistico e culturale 2017


    Obiettivo: recuperare e valorizzare i beni culturali inutilizzati al Sud, di pregio storico, artistico e culturale, attraverso il coinvolgimento delle comunità locali.
    I beni comuni rappresentano una straordinaria opportunità di sviluppo sociale ed economico per i territori del Mezzogiorno. La Fondazione, fin dalla sua nascita, ha inteso valorizzare e rafforzare la “vocazione” del Terzo settore al loro utilizzo condiviso, a farne uno strumento di partecipazione delle persone alla vita di comunità, una opportunità di inclusione sociale dei soggetti deboli e un momento di crescita della dimensione economico-imprenditoriale degli enti non profit.
    Risorse: 4 milioni di euro.
    Modalità: la quarta edizione del bando Storico – artistico e culturale sviluppa la formula sperimentata nella precedente edizione: chiede ai proprietari di immobili inutilizzati di metterli a disposizione della comunità locale, mediante sottoscrizione di regolare contratto di affitto, per un periodo di almeno 10 anni e, successivamente, si rivolge alle organizzazioni non profit per proposte di valorizzazione dei beni in chiave comunitaria.
    Nel corso della prima fase, amministratori e proprietari dei beni (persone fisiche e giuridiche, enti pubblici e privati) potranno inviare alla Fondazione una manifestazione di interesse con cui si impegnano, tra l’altro, a riservarle l’onere e il diritto di individuare il miglior intervento di valorizzazione del bene e, di conseguenza, di selezionare l’ente del terzo settore a cui concederanno l’utilizzo del bene per almeno 10 anni. Nel candidare il bene, il proprietario dovrà indicare il canone annuale che l’organizzazione eventualmente assegnataria dovrà corrispondere.
    Potranno essere candidati immobili o porzioni di immobili che non siano già utilizzati o affidati e che siano idonei ad ospitare attività socio-culturali. Potranno essere prese in considerazione le aree archeologiche solo se adattabili allo svolgimento di questo tipo di attività e le chiese, solo se non più adibite al culto.
    Sono esclusi ruderi, giardini, parchi, cave, piazze, cimiteri, sorgenti, terreni o altri beni ritenuti non idonei alle attività previste. Per la selezione dei beni immobili, oltre all’effettiva rilevanza storica, artistica e culturale, costituiscono elementi di valutazione anche altri aspetti come le condizioni generali, le potenzialità di utilizzo, la posizione del bene e il contesto in cui è inserito, l’accessibilità e fruibilità, l’entità dell’eventuale canone richiesto.
    La Fondazione valuterà man mano gli immobili: di quelli ritenuti idonei sarà pubblicata una scheda sul sito www.ilbenetornacomune.it, dando la possibilità alla comunità di condividere idee e commenti.
    Nella seconda fase, gli enti del terzo settore potranno presentare progetti di valorizzazione relativi ai beni selezionati, in un’ottica di uso comune e di restituzione alla collettività degli immobili. Le proposte progettuali potranno essere presentate da partnership composte da almeno tre soggetti, di cui due organizzazioni di terzo settore, oltre a istituzioni, università, mondo economico e della ricerca. I proprietari dei beni selezionati non potranno aderire a partenariati che presentino proposte di riqualificazione e rivalutazione dell’immobile di cui detengono la proprietà. Le proposte dovranno prevedere interventi capaci di generare concreti effetti positivi, in termini di sviluppo socio-economico, per la comunità locale.
    Stato dell’arte: in relazione alla prima fase sono stati individuati 13 beni su cui le comunità sono state chiamate a proporre interventi di valorizzazione. In relazione alla seconda fase sono pervenute 18 proposte.

    • 7 progetti finanziati, per un importo complessivo pari a € 3.465.600 (una media di circa 495 mila euro a iniziativa).
    • 3 si trovano in Campania (Mulino e frantoio di San Eustachio a Montecorvino Rovella – SA, Ex Municipio di Atella a S. Arpino – CE , Casale Teverolaccio a Succivo – CE), 2 in Puglia (Palazzo Planelli Sylos a Bitonto – BA, Ex Convento dei Carmelitani a Nardò – LE), 1 in Sardegna (Complesso di S. Pietro in Silki a Sassari) e 1 in Sicilia (Ex Carcere mandamentale a Vizzini – CT).
    • 57 organizzazioni coinvolte nei partenariati.


    E’ prevista la realizzazione di imprese sociali per valorizzare le tradizioni agro-alimentari territoriali grazie al recupero di un ex carcere e di un vecchio mulino; laboratori professionali per il confezionamento di abiti per il teatro e per cosplayer coinvolgendo donne inoccupate e giovani neet; turismo esperienziale; spazi educativi per minori, giovani e famiglie; un asilo montessoriano e un centro dedicato alla ruralità.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti.

    Segue una breve descrizione dei progetti raggruppati per regione di intervento.

    CAMPANIA

    L’iniziativa Teverolaccio rural hub intende fare del Casale del Teverolaccio a Succivo (CE) un centro polivalente dedicato alla ruralità, che supporti i processi di sviluppo imprenditoriale dei coltivatori diretti locali (mediante vetrine commerciali, iniziative fieristiche, coworking, consulenza e formazione), accolga famiglie e giovani in iniziative ludico-culturali e offra sostegno alle fasce deboli (migranti, persone con disabilità, donne vittime di violenza) attraverso percorsi di inserimento lavorativo e sportelli sui diritti civili e sociali. Il progetto amplia e consolida attività già svolte all’interno di un’altra porzione del bene, attraverso un maggior coinvolgimento della comunità e l’apertura quotidiana degli spazi.

    Con il progetto Stelle fragranti si punta a valorizzare il Mulino di Sant’Eustachio a Montecorvino Rovella (SA) mediante la realizzazione di una micro impresa sociale che possa valorizzare le produzioni e le tradizioni cerealicole locali lungo le due filiere della panificazione (biscottificio) e della malteria. Prevedendo anche la coltivazione e la trasformazione delle materie prime impiegate nella produzione, l’iniziativa a regime si propone di impiegare 8 persone con disabilità mentale. Negli spazi sarà realizzato anche un Hub culturale, didattico ed educativo e verranno avviate azioni di turismo esperienziale nel mulino.

    L’iniziativa FABULA – laboratorio di comunità ha l’obiettivo di creare, all’interno dell’ex municipio di Atella (CE), uno spazio polivalente rivolto a minori, giovani e famiglie, in cui realizzare produzioni culturali (eventi, mostre, presentazioni, teatro, percorso museale) e attivare servizi ludico-educativi per bambini e adolescenti.
    Saranno creati un bar bistrot, un orto sociale e un ambiente co-working e avviati percorsi di inclusione sociale e lavorativa per giovani con disabilità motorie e intellettive.

    PUGLIA

    Il progetto BACKstage – Imparare a leggere le trame intende valorizzare il Palazzo Planelli-Sylos, a Bitonto (BA), attraverso una serie di attività socio-culturali e formative che hanno come destinatari donne inoccupate e giovani neet. È prevista la creazione di un laboratorio professionale di confezionamento di abiti da scena per teatro e per cosplayer, in cui lavoreranno 6 persone. Il progetto prevede anche, in una delle sale del Palazzo, l’allestimento di una piccola sala proiezione da 50 posti, in cui saranno svolte sia attività culturali che di formazione rivolte ai bambini. Inoltre, la comunità sarà coinvolta attivamente nella creazione di un museo visuale di quartiere, che prevede la raccolta di materiale fotografico ed interviste per ricostruire la memoria e l’identità del borgo vecchio.

    Creativitour. Percorsi per un turismo creativo si propone di valorizzare l’ex convento dei Carmelitani a Nardò (LE) mediante la creazione di un sistema di offerta turistica “esperienziale” sia all’interno del bene (dove verrà creato un caffè letterario e saranno venduti prodotti locali) che nel territorio circostante (servizi di accompagnamento e di rete per attraversare le diverse dimensioni della cultura materiale e immateriale locale: la cucina; la danza, la musica, etc.). Per la realizzazione delle diverse attività è previsto l’inserimento lavorativo di alcune persone che vivono situazioni di difficoltà.

    SARDEGNA

    Il progetto C.A.R.P.E. D.I.E.M intende creare, all’interno del Complesso di San Pietro in Silki (SS), un contenitore educativo integrato, che comprende un asilo nido, uno spazio per servizi ludico-educativi per bambini fino ai 12 anni e altre attività socio-culturali rivolte alle famiglie. L’asilo nido, che applicherà una metodologia montessoriana, dovrebbe includere fino a 30 bambini e consentire 6 inserimenti lavorativi.

    SICILIA

    Con Bee-Dini-Vizzini2030 si vuole valorizzare l’ex Carcere Mandamentale di Vizzini (CT), attraverso un’impresa sociale finalizzata allo sviluppo del territorio e alla creazione di opportunità di lavoro per 10 giovani. L’impresa intende valorizzare le tradizioni agro-alimentari locali (miele, formaggi, olio). Sono previsti corsi di formazione in apicoltura biologica, allevamento ovino e nel settore olivicolo. Saranno allestiti orti sociali e un angolo per la vendita di miele e attivati laboratori culturali, teatrali ed agro-ambientali.

    Sviluppo Locale – Guspini e Arbus

    Obiettivo: favorire percorsi di sviluppo locale nel territorio di Guspini e Arbus (VS), identificando tematiche di interesse generale, da sviluppare attraverso iniziative sistemiche e integrate.
    Risorse: 5 milioni di euro
    Modalità: viene confermato il processo di coprogettazione nei comuni di Guspini e Arbus (VS), in cui la Fondazione assume un ruolo attivo nella fase di animazione territoriale e progettazione condivisa. La principale innovazione introdotta riguarda la collaborazione di risorse territoriali da coinvolgere nella conduzione dei processi di progettazione partecipata.
    Stato dell’arte: nel corso del 2019 è proseguito il percorso di progettazione esecutiva di proposte condivise sul tema dell’agricoltura sociale e del turismo sostenibile.

    Sviluppo Locale – Calabria

    Obiettivo: favorire l’infrastrutturazione sociale, lo sviluppo dell’economia locale e l’incremento dell’occupazione in territori in cui siano presenti esperienze consolidate, sostenute dalla Fondazione CON IL SUD, attraverso iniziative in grado di aggregare e mettere in connessione le risorse umane presenti nel territorio e di cogliere le opportunità di valorizzazione offerte dal patrimonio ambientale e culturale locale.
    Risorse: 3 milioni di euro
    Modalità: la Fondazione intende sperimentare un meccanismo che, potenziando le esperienze più significative, confermi l’assunto che dal rafforzamento del capitale sociale possano derivare percorsi di sviluppo o di occupazione. A tal fine la Fondazione invita le organizzazioni attive sul territorio a presentare proposte d’intervento, seleziona quelle maggiormente coerenti con l’obiettivo dell’iniziativa e le accompagna nel percorso di definizione di un progetto esecutivo che prevede il coinvolgimento della comunità locale.
    Stato dell’arte: rispetto alle 4 organizzazioni invitate, attive nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro, sono pervenute 3 proposte di intervento, di cui una presentata congiuntamente da due organizzazioni. La Fondazione ha selezionato le due proposte più in linea con l’obiettivo dell’iniziativa, avviando il lavoro di progettazione e condivisione sul territorio sui temi d’interesse individuati: partecipazione della comunità, turismo esperienziale, ricerca e produzione di estratti vegetali.

    Iniziative e progetti in cofinanziamento

    Obiettivo: la Fondazione ritiene importante, nel perseguimento della propria missione, stabilire relazioni e avviare collaborazioni con enti e istituzioni che condividano lo spirito e gli obiettivi che la animano. In tal senso, ha avviato una specifica linea di intervento finalizzata a promuovere interventi al Sud, congiuntamente ad altri enti di erogazione, al fine di catalizzare ulteriori risorse del privato sociale attorno alla domanda proveniente dalle regioni meridionali. Le iniziative in cofinanziamento consentono, infatti, un effetto “leva” sul Mezzogiorno, la riduzione del divario tra domanda e offerta di interventi sottoposti alla Fondazione, un maggiore coordinamento e confronto tra soggetti cofinanziatori e quindi l’attivazione di meccanismi di infrastrutturazione sociale anche a monte del processo erogativo.
    Risorse: 1,77 milioni di euro
    Modalità: le modalità di partecipazione e i criteri di selezione relativi a tale linea di intervento, indicati nel regolamento sulle iniziative in cofinanziamento, prevedono che la Fondazione possa mettere a disposizione fino ad un massimo del 50% delle risorse finanziarie complessivamente previste. I progetti sostenuti attraverso questa linea di intervento sono identificati attraverso tre canali:

    • bandi/inviti elaborati in collaborazione con altri enti erogatori, su tematiche di comune interesse, o progetti da identificare congiuntamente con l’ente cofinanziatore;
    • scaffale dei progetti: i progetti pervenuti in risposta ai diversi bandi e iniziative promosse dalla Fondazione, valutati positivamente ma non finanziati per incapienza di fondi (in questo caso specifico la quota di cofinanziamento non potrà superare il 30%);
    • progetti proposti da organizzazioni del terzo settore e sostenuti per almeno il 50% da uno o più enti erogatori, non meridionali.

    Stato dell’arte: nel corso del 2019 la Fondazione ha avviato iniziative in cofinanziamento con altri enti erogatori, sia attraverso specifici bandi, sia promuovendo singoli interventi; in particolare, ha rinnovato il percorso di cooperazione con Fondazione Peppino Vismara, Open Society Foundation, UBI Banca, Caritas Italiana, Fondazione Prosolidar, Fondazione Vodafone e altri enti cofinanziatori.

    • 3 bandi in cofinanziamento con 19 iniziative sostenute in collaborazione con Fondazione Vodafone, Fondazione punto.sud e Centro per il Libro e la Lettura (CEpELL)
    • 12 iniziative singole sostenute con risorse pari a € 1.970.000 e altrettante messe a disposizione per il Mezzogiorno da parte di soggetti cofinanziatori.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei singoli progetti sostenuti.

    Si riporta, di seguito, una breve descrizione dei progetti raggrupati per regione di intervento.

    Calabria

    Il progetto Incontriamoci intende potenziare la qualità dei servizi e migliorare la gestione del Museo e dei Giardini di Pitagora a Crotone, trasformando il parco Pitagora in un punto di riferimento aggregativo e culturale per l’intera città. È previsto l’avvio di nuove attività educative e di processi di inclusione sociale e lavorativa con la collaborazione di aziende, enti locali ed enti del terzo settore del territorio. Complessivamente si prevede il coinvolgimento di 60 ragazzi in attività di co-progettazione e utilizzo degli spazi museali, la stabilizzazione lavorativa di 6 persone in condizioni di difficoltà e l’attivazione di 4 borse lavoro.

    CAMPANIA

    Con il progetto Giocarsi la carta si intende attivare un servizio di raccolta differenziata del cartone per conto del Comune di Napoli. Grazie alla commessa nell’ambito della raccolta dei rifiuti urbani si prevede l’inserimento lavorativo di 8 persone in condizione di fragilità. Per facilitare il funzionamento del servizio e sensibilizzare la cittadinanza sul tema, sono previsti la creazione di una app, l’istituzione di punti di raccolta settimanali e la realizzazione di laboratori di educazione ambientale.

    Il progetto Centro Clinico NeMO di Napoli per la presa in carico quotidiana delle persone con malattie neuromuscolari sul territorio campano intende migliorare la qualità della vita e la presa in carico dei pazienti con malattie neuromuscolari (SLA, SMA e Distrofie Muscolari), attivando un “Centro Clinico NeMO” nella città di Napoli, presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli “Ospedale Monaldi”. Si tratta di un centro ad alta specializzazione per chi è affetto da patologie neuromuscolari progressive che determinano gravi disabilità fisiche. Il centro si occuperà della cura e della presa in carico di circa 2.000 pazienti all’anno, provenienti dalla Campania e dalle regioni limitrofe, attraverso un approccio globale di cura che prevede l’erogazione di servizi di riabilitazione motoria e occupazionale e un sostegno psicologico. Sono previste attività di accompagnamento e formazione per i caregivers e di sensibilizzazione per tutta la comunità.

    PUGLIA

    Il progetto Salute e qualità di vita nel contesto urbano industrializzato: assistenza gratuita per pazienti oncologici e prevenzione a Taranto intende favorire il miglioramento della qualità di vita di 900 malati oncologici della provincia offrendo servizi gratuiti ai pazienti e ai loro familiari. I pazienti oncologici potranno usufruire dell’assistenza domiciliare gratuita, di servizi di assistenza tutelare per le pratiche di movimentazione e igiene personale e della tecnica di inserimento a domicilio dei PICC (Peripherally Inserted Central Catheter), cateteri venosi centrali per la somministrazione di farmaci e nutrimenti che riducono la sofferenza per i malati. Previsti anche momenti dedicati alla socializzazione e allo svago e visite di prevenzione ginecologica e del tumore al seno per le donne.

    Il progetto Ri-partenze nel Salento intende avviare a Lecce una gelateria sociale e un locale caffetteria con vendita di prodotti di gastronomia del territorio al fine di offrire opportunità di formazione e lavoro per 20 persone tra minori, neo-maggiorenni (ex affidatari in condizioni di povertà e difficoltà d’integrazione) e persone con disabilità.

    SARDEGNA

    Il progetto RigenerAzione urbana intende contribuire alla riqualificazione del quartiere Sant’Elia di Cagliari, attraverso il coinvolgimento attivo degli abitanti. Sarà avviato un incubatore di progettualità partecipate finalizzate alla nascita di 2 imprese sociali e al rafforzamento di un’impresa preesistente. Contemporaneamente saranno avviati dei laboratori destinati ai giovani ‘neet’ (16-22 anni) per lo sviluppo di processi culturali e artistici. Complessivamente si attende l’inserimento lavorativo di 20 persone.

    Con il progetto a A manu pigara si intende realizzare un laboratorio di trasformazione delle carni provenienti da allevamenti locali per promuovere l’economia del territorio del Sulcis Iglesiente e l’inserimento lavorativo di ragazzi in uscita da comunità e centri di recupero. Al termine del programma terapeutico per 4 ragazzi è previsto un percorso di formazione e assunzione come operaio specializzato o web writer.

    SICILIA

    Il progetto Ladoro ha l’obiettivo di definire ed applicare un modello sperimentale di intervento (‘cure and care’) a supporto dei bambini con neoplasia assistiti presso il Policlinico di Catania, per sostenere pazienti e famiglie nel percorso di diagnosi e cura della malattia oncologica. Grazie al progetto verrà potenziata l’assistenza nei reparti di Pediatria, Ematologia e Oncologia pediatrica. Inoltre, nella neonata struttura WonderLAD, verranno offerte attività orientate all’elaborazione dell’esperienza traumatica ospedaliera e alla facilitazione del processo di reintegrazione con i coetanei attraverso laboratori per lo sviluppo e l’espressione delle abilità residue e servizi di ‘scuola in ospedale’. Complessivamente si prevede di raggiungere 300 bambini e rispettivi nuclei familiari.

    Libellula – Laboratorio di monitoraggio civico della spesa pubblica intende sperimentare un modello di monitoraggio civico degli appalti pubblici nella città di Messina attraverso un coinvolgimento attivo dei cittadini. L’appalto pilota selezionato è un edificio in centro città che verrà trasformato in plesso universitario. Si intendono realizzare tre piattaforme digitali, tavoli tematici e giornate di incontro con le scuole sul tema dell’educazione civile con il coinvolgimento di 2.000 cittadini, 50 minori e 35 tra insegnanti ed educatori.

    Nei cantieri della Zisa di Palermo, il progetto GreenLab ai Cantieri prevede la realizzazione di un centro di documentazione e di un centro di educazione ambientale e alla sostenibilità (CEAS) che ospiterà interventi educativi, formativi, progetti di animazione territoriale e laboratori tematici, rivolti prevalentemente a studenti. Il progetto intende sviluppare, inoltre, un percorso di valorizzazione delle testimonianze e architetture liberty presenti nella città di Palermo.

    Lampedusa Eco Farm è un progetto che intende favorire l’inserimento socio-lavorativo di giovani e persone con disabilità attraverso la costituzione a Lampedusa di una cooperativa agricola sociale di tipo B in cui saranno impiegate 4 persone. Si intende avviare una produzione agricola tradizionale e sostenibile a Km0 attraverso il recupero di terreni abbandonati. I prodotti ottenuti saranno in parte venduti nei mercati locali e sul territorio con un furgoncino itinerante, in parte trasformati.

    INTERREGIONALE

    Il progetto interregionale Next Social Commerce – che coinvolge Campania, Lazio e Puglia – intende realizzare un portale di e-commerce per offrire spazio e nuove opportunità commerciali ad almeno 70 realtà innovative e responsabili. È prevista la costituzione di un comitato per la qualità composto da esperti di settore per garantire l’eccellenza dei prodotti in assortimento e un sistema di condivisione degli acquisti effettuati e di valutazione della qualità dei prodotti ricevuti. La gestione dei magazzini territoriali a Roma e Benevento viene organizzata sulla base di un modello di lavoro partecipato e solidale. Il progetto prevede di avviare un percorso di ‘social-working’ che attraverso l’utilizzo del budget di salute e l’attivazione dello strumento della “codatorialità” possa favorire l’inclusione lavorativa di 2 persone in condizione di fragilità sociale.

    Bandi in cofinanziamento

    Bando Biblioteche e comunità

    Obiettivo: Valorizzare il ruolo delle biblioteche comunali nel Mezzogiorno come luoghi di inclusione sociale e spazi di rigenerazione urbana.
    Risorse: 1 milione di euro, di cui 500 mila euro sono messi a disposizione dalla Fondazione CON IL SUD e 500 mila euro dal Centro per il libro e la lettura.
    Modalità: per partecipare è necessaria la creazione di un accordo di partnership tra almeno 3 organizzazioni: una del terzo settore (soggetto richiedente), una o più biblioteche comunali e un altro soggetto che potrà appartenere al mondo del volontariato e del non profit ma anche delle istituzioni, delle imprese e della scuola, università e ricerca.
    I progetti, della durata di 24 mesi, possono richiedere un contributo massimo di 100 mila euro e devono essere orientati a produrre un cambiamento nel rapporto tra istituzione bibliotecaria e territorio, avviando processi che includano da un lato il miglioramento dell’accesso agli spazi (extra-orario, serale, nel fine settimana), al patrimonio bibliotecario (letterario, audiovisivo, musicale, multimediale, ICT, etc.) e ai servizi di supporto alla lettura e allo studio; dall’altro, modalità innovative di partecipazione, di confronto e di coinvolgimento di persone in condizioni di difficoltà e tradizionalmente escluse dai processi culturali.
    Stato dell’arte: in risposta al bando sono pervenute 68 proposte, di cui 60 ammesse alla valutazione.

    • 11 progetti sostenuti per un importo complessivo pari a € 976.148,27, di cui € 488.074,14 a carico di Fondazione CON IL SUD e altrettante a carico del Centro per il libro e la lettura.
    • 3 saranno realizzati in Puglia (province di Lecce, Foggia e Bari), 2 in Sicilia (province di Agrigento e Messina), 2 in Sardegna (province di Oristano e Cagliari), 2 in Campania (province di Caserta e Salerno), 1 in Calabria (provincia di Cosenza) e 1 multiregionale (Campania e, prevalentemente, Basilicata – province di Salerno e Potenza).
    • 119 organizzazioni coinvolte fra terzo settore, pubblico e privato (con una media di 10 partner per iniziativa) e 37 biblioteche comunali

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei singoli progetti sostenuti.

    Calabria

    Il progetto Biblioteca, un porto aperto alle culture! intende mettere in rete le biblioteche del Comune di Corigliano-Rossano (CS) rafforzando i servizi offerti e garantendo l’accessibilità ai soggetti più deboli (minori e stranieri). Verrà allestita una “Biblioteca itinerante” in un camper che, raggiungendo anche ospedali e case di riposo per anziani, offrirà la possibilità di prendere libri in prestito. Prevista, inoltre, l’organizzazione di “Letture in famiglia” per nuclei con bambini fino agli 11 anni e diverse attività realizzate presso le biblioteche, in collaborazione con le librerie e le scuole del territorio: presentazioni di libri, circoli di lettura, tandem linguistici, concorsi letterari e laboratori, oltre all’attivazione di un servizio di informazione su eventi culturali e orientamento scolastico.

    Campania

    Il progetto Biblioteca bene comune intende trasformare la biblioteca di Caserta da aula studio in parziale abbandono a spazio di lettura, cultura, arte e condivisione, rafforzando il processo democratico di gestione condivisa. Si intende realizzare un fitto programma di attività, workshop e laboratori (slam poetry, letture ad alta voce in LIS e in lingua straniera, corsi di informatica e di lingue, laboratori su musiche dal mondo, antichi saperi, progettazione e autocostruzione di arredi in legno per l’allestimento degli spazi esterni della biblioteca), con una particolare attenzione al coinvolgimento di soggetti fragili (minori, disabili, anziani, migranti, indigenti).

    Il progetto Biblioteca digitale: aggregazione e inclusione sociale nella nuova biblioteca di comunità, che opera nella provincia di Salerno, intende rafforzare il ruolo sociale delle 10 biblioteche coinvolte attraverso l’attivazione di servizi innovativi digitali. Verranno potenziate le dotazioni librarie (comprese quelle dei 5 istituti scolastici partner) mediante l’acquisizione dell’abbonamento alla piattaforma di Biblioteca digitale MLOL che consentirà di accedere gratuitamente tramite web, 24 ore su 24, a contenuti multimediali (ebook, quotidiani, audiolibri, musica, film, etc.). Prevista, inoltre, l’organizzazione di eventi culturali e laboratori (lettura creativa, di inclusione sociale, multilingue per stranieri) presso le biblioteche comunali e quelle scolastiche, con l’allestimento di infopoint sul territorio.

    Puglia

    Il progetto Leggere tra due mari intende potenziare i servizi delle 7 biblioteche comunali della provincia di Lecce coinvolte, garantendo l’accesso alle fasce di popolazione più fragili e in difficoltà (anziani, migranti, minori, disabili) attraverso iniziative sociali e culturali innovative e inclusive. Verranno realizzate attività di sensibilizzazione territoriale e promozione della lettura: reading di gruppo, caffè e juke-box letterari, cacce al tesoro letterarie, laboratori di scrittura/illustrazione e di digital storytelling con il coinvolgimento di persone con disabilità uditive e visive e giovani migranti. Prevista infine l’offerta di un servizio di green delivery, a piedi o in bicicletta, per favorire la fruizione del patrimonio culturale a domicilio per disabili e anziani.

    Il progetto fa C.A.L.L. (Cultura Ambiente Legami e Legalità) intende creare una rete stabile per la promozione della lettura nelle biblioteche di San Giovanni Rotondo e San Marco in Lamis (FG), favorendo la partecipazione attiva della comunità. Nello specifico, si prevede di incrementare il patrimonio librario delle biblioteche attraverso l’acquisto di 450 nuovi volumi sui temi della legalità e l’attivazione dell’abbonamento alla piattaforma digitale “Media Library”. Verranno inoltre posizionate 15 cassette per attività di book-crossing e allestita una biblioteca per gli anziani presso i centri diurni dei due comuni con la realizzazione di laboratori di lettura per i pazienti di due poli ospedalieri. Prevista, infine, l’attivazione di un servizio di biblioteca “a domicilio” per persone in difficoltà e “on the road” per intercettare chi è lontano dai luoghi tradizionali della cultura.

    Il progetto BiblioTE…CUM! interviene nelle biblioteche di Adelfia e Santeramo in Colle (BA) attraverso azioni di valorizzazione della cultura. Saranno realizzati laboratori musico-letterari rivolti agli anziani; corsi di italiano e gruppi di lettura in lingua per stranieri; incontri con pediatri per neogenitori; giochi e letture per persone con disabilità. Oltre ad un’attività di traduzione in audiolibri di alcuni testi di cultura locale, verranno allestite postazioni audiobook e due gaming zone per i più giovani (specializzate in fumetti e graphic novel) nelle quali utilizzare i libri come pretesto ludico. Previsto infine l’inserimento lavorativo, all’interno delle biblioteche, di ex tossicodipendenti impegnati nell’ultima fase del programma terapeutico.

    Interregionale

    Il progetto Bi.Be.Co – Biblioteche Beni Comuni intende migliorare l’accesso alle biblioteche presenti in 8 comuni delle province di Potenza e Salerno, rafforzando i servizi offerti, soprattutto in termini di fruizione da parte dei minori (0-18 anni) e delle loro famiglie. Verranno organizzati laboratori di lettura e costituiti gruppi di sostegno locale funzionali e intercettare bisogni specifici e a coinvolgere le comunità di riferimento. Previsto l’avvio del catalogo unificato del patrimonio librario di ciascuna biblioteca (‘Bi.Be.Co. opac’), l’attivazione di un servizio di prestito interbibliotecario e di un’unità mobile di progetto che attraverso un bus-biblioteca renderà operativo il servizio di prestito/restituzione tra i comuni coinvolti.

    Sardegna

    Il progetto Biblioteca, una risorsa per la Comunità ha l’obiettivo di rafforzare i servizi offerti dalle biblioteche di Oristano e Santa Giusta (OR) stimolando processi di rigenerazione urbana. Verranno organizzate letture collettive legate alle tradizioni e alla storia del territorio e numerosi laboratori su fundraising, alfabetizzazione informatica e cittadinanza attiva, con la realizzazione di un servizio di babyparking per agevolare la partecipazione delle donne straniere alle attività di progetto. Previsti inoltre l’attivazione di un sistema di prestito a domicilio per anziani e persone con disabilità e il posizionamento, in luoghi strategici del comune, di punti di restituzione di libri, sempre aperti.

    Il progetto Città di carta intende potenziare le risorse materiali e umane del sistema bibliotecario di Quartu Sant’Elena (CA), creando forme di collaborazione stabili con le istituzioni scolastiche del territorio per accrescere le competenze degli insegnanti e affiancarli in iniziative di promozione della lettura in classe. Prevista inoltre l’affissione di locandine su 50 autobus cittadini con testi, citazioni e riferimenti di libri dei quali si potrà verificare, tramite il QR Code, la disponibilità presso la biblioteca di Quartu Sant’Elena. Per una maggiore diffusione della lettura, verranno inoltre attivate 13 postazioni di bookcrossing presso la spiaggia del Poetto con la collaborazione dei gestori dei chioschi e degli stabilimenti balneari.

    Sicilia

    Il progetto Biblioteca sociale Villaseta intende valorizzare il ruolo sociale della biblioteca di Agrigento (succursale di Villaseta) attraverso la progettazione partecipata di attività e servizi che consentano di restituire la biblioteca alla comunità, con una particolare attenzione a bambini e ragazzi. Verrà creata una sala gaming per sfruttare le potenzialità educative dei videogiochi, accrescendo al tempo stesso l’attrattività e la capacità di aggregazione della biblioteca. Prevista inoltre l’organizzazione di un doposcuola per i bambini di un istituto comprensivo limitrofo alla biblioteca, di uno sportello di consulenza per l’autoimprenditorialità e la realizzazione di numerosi e laboratori educativi (gaming, illustrazione, fumetto, fotografia, videomaking, legalità e guida sicura con USSM e UEPE) e di scambio culturale con le comunità straniere frequentanti il CPIA.

    Il progetto Dalle parole ai fatti – Custodiamo luoghi, memorie, suoni e tradizioni, che interviene nelle biblioteche di Messina e Furnari (ME), intende favorire l’incontro tra generazioni e culture e stimolare la partecipazione della popolazione delle periferie urbane ad iniziative socio-culturali. Verranno realizzati dialoghi interculturali e i laboratori “Nati per Leggere” e “Nati per la Musica” destinati a bambini 0-6 anni. Previsti momenti di condivisione con bambini e anziani in un’ottica di scambio intergenerazionale e incontri di informazione e sensibilizzazione destinati a giovani coppie di genitori su temi inerenti la salute, lo sviluppo del bambino e l’educazione dei figli, oltre ad eventi culturali volti ad avvicinare la cittadinanza alla biblioteca (presentazioni di libri e spettacoli teatrali).

    Bando “B-circular, fight climate change!”

    Obiettivo: contribuire allo sviluppo di conoscenze e di senso critico fra i cittadini sull’interdipendenza globale e sul senso di corresponsabilità della società sui cambiamenti climatici, favorendo la diffusione di stili di vita sostenibili.
    La lotta al cambiamento climatico è sicuramente al centro dell’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, ma per una battaglia veramente efficace non si può prescindere dalla diffusione di una maggiore conoscenza del problema per acquisire più consapevolezza e cambiare i propri comportamenti.
    Il bando si inserisce all’interno dell’iniziativa NOPLANETB cofinanziata a punto.sud dall’Unione Europea, e intende contribuire a perseguire i Sustainable Development Goals (SDGs) 12 e 13 rispettivamente per la Produzione e consumo responsabili e per la lotta contro il cambiamento climatico.
    Risorse: con riferimento a tale bando, la Fondazione ha sottoscritto un accordo con Fondazione punto.sud finalizzato a sostenere progetti meritevoli nel sud Italia, mettendo a disposizione risorse fino ad un massimo di 200 mila euro nel biennio 2018-2019 (e altrettante messe a dsposizione da Fondazione punto.sud).
    Nel 2018 sono stati sostenuti 4 progetti per un ammontare complessivo pari a € 122.000, con un residuo di € 78.000 destinato all’edizione 2019 del bando.
    Modalità: il bando, in due fasi, sostiene l’impegno di enti del terzo settore impegnati in iniziative di campaigning e advocacy ambientale, capaci di promuovere azioni efficaci sul tema dei cambiamenti climatici e degli stili di vita sostenibili. In questo quadro, il coinvolgimento di amministrazioni locali e altri soggetti privati è concepito come un elemento positivo e coerente con l’approccio scelto.
    Stato dell’arte: in risposta al bando sono 59 le idee ricevute nella prima fase, di cui 45 ammesse alla valutazione e 5 organizzazioni invitate a presentare la proposta esecutiva.

    • 5 progetti sostenuti per un importo complessivo pari a € 180.000 di cui € 78.000 a carico della Fondazione CON IL SUD e € 102.000 a carico di Fondazione punto.sud.
    • 2 progetti in Sicilia, 1 in Puglia, 1 in Calabria e 1 in Sardegna.
    • niziative di sensibilizzazione che coinvolgono attivamente le nuove generazioni o i visitatori delle zone più turistiche nella direzione dell’ecosostenibilità e della tutela ambientale; l’apertura di una biblioteca degli oggetti per condividere utensili, attrezzi e saperi; eventi dedicati allo sviluppo sostenibile.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei singoli progetti sostenuti.

    Si riporta, di seguito, una breve descrizione dei progetti raggruppati per regione di intervento.

    CALABRIA

    Il progetto Knowledge vs Climate change: comunità in transizione per la resilienza della periferia sud di Reggio Calabria si pone l’obiettivo di consolidare e diffondere conoscenze in tema di sostenibilità urbana, riciclo, economia circolare e adattamento al cambiamento climatico. Sono previste attività di formazione, informazione ed educazione ai temi della sostenibilità e della resilienza assieme ad azioni concrete per la trasformazione sostenibile del territorio e delle aree urbane rivolte ai giovani under 35.

    PUGLIA

    Il progetto LOOP mira alla prevenzione del degrado ambientale e alla riduzione dei rifiuti nel Comune di Barletta. L’obiettivo è stimolare e coinvolgere le nuove generazioni in una campagna di sensibilizzazione sulle buone pratiche ambientali e proporre soluzioni di ecodesign in risposta al problema della produzione dei rifiuti. Verranno realizzati gadget e diffusi strumenti digitali utili alle aziende per mettere in circolo i sottoprodotti prima che diventino rifiuti.

    SARDEGNA

    Il progetto Made in Carloforte, localizzato nell’omonima isola, ha come obiettivo principale la sensibilizzazione di residenti e turisti al consumo responsabile. Verranno organizzati laboratori di upcycling (riuso creativo) e una campagna di promozione del turismo plastic free in cui abitanti e turisti potranno competere per riciclare quanta più plastica possibile: verranno premiati con un souvenir artigianale creato con una stampante 3D a partire dalla plastica raccolta.

    SICILIA

    Il progetto ZERO (Zona Ecologica Riuso Oggetti) intende istituire una biblioteca degli oggetti, un circuito di condivisione di utensili, attrezzi e saperi all’interno del quartiere Kalsa di Palermo. Il servizio di prestito degli oggetti d’uso verrà integrato con incontri, corsi e laboratori su competenze e pratiche ecologiche. L’obiettivo del progetto è generare un nuovo approccio culturale all’economia e al consumo basato sulla circolarità.

    Il progetto HOTSTOP giovani contro il cambiamento climatico intende promuovere nell’opinione pubblica la consapevolezza dell’impatto del cambiamento climatico in Sicilia, attraverso il rafforzamento delle competenze di un gruppo di giovani tra i 20 e i 30 anni. Sono previsti percorsi di formazione (teorica e pratica) e una campagna di comunicazione e advocacy sull’esperienza diretta legata all’impatto del cambiamento climatico. Le attività di progetto andranno a strutturarsi all’interno del primo HUB climatico giovanile siciliano, inteso come spazio fisico e virtuale.

    Bando OSO – Ogni Sport Oltre promosso da Fondazione Vodafone Italia

    Obiettivo: favorire la diffusione della pratica sportiva tra persone con disabilità fisiche, sensoriali, intellettivo-relazionali come strumento di benessere ed integrazione sociale, identificando progetti capaci di generare la diffusione della cultura dello sport e di coinvolgere i gruppi in target e la comunità di riferimento (persone con disabilità e famiglie, allenatori, volontari, tifosi, appassionati, scuole etc.).
    Risorse: con riferimento a tale bando, la Fondazione ha sottoscritto un accordo con Fondazione Vodafone finalizzato a sostenere progetti meritevoli nel sud Italia, mettendo a disposizione risorse fino ad un massimo di € 400.000 nel biennio 2018-2019 (e altrettante messe a dsposizione da Fondazione Vodafone).
    Nel 2018 sono stati sostenuti 3 progetti per un ammontare complessivo pari a € 223.550, con un residuo di € 166.500 destinato alle iniziative meritevoli selezionate attraverso l’edizione 2019 del bando.
    Modalità: il lavoro di pre-valutazione svolto da Fondazione Vodafone Italia, sulla base di criteri condivisi con la Fondazione, ha determinato la selezione di 8 proposte che interessano il Mezzogiorno. Sulla base di un ulteriore processo di istruttoria e valutazione, la Fondazione ha identificato 5 proposte ammissibili.
    Stato dell’arte: 3 progetti finanziati per un importo complessivo pari a € 141.000.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei singoli progetti sostenuti.

    Si riporta, di seguito, una breve descrizione dei progetti raggrupati per regione di intervento.

    CALABRIA

    Il progetto Diversamente abili non significa rinunciare allo sport intende favorire l’avvicinamento alla pratica sportiva di un numero sempre maggiore di ragazzi con disabilità e contribuire ad un’ampia diffusione dello sport paralimpico in età scolastica. Sono previste una serie di giornate evento dimostrative, da realizzarsi presso le scuole con il supporto di medici e paramedici, istruttori specializzati e atleti paralimpici, e l’organizzazione di escursioni di trekking per i ragazzi.

    SARDEGNA

    Il progetto Abbiamo fatto squadra. Facciamo 21! intende diffondere il basket tra i ragazzi con disabilità attraverso il coinvolgimento diretto di atleti con sindrome di Down chiamati a diventare educatori. In particolare, verrà ampliato il numero di ragazzi con che fanno parte di squadre di basket C21, la categoria di campionato dedicata nata nel 2015. L’iniziativa prevede un corso teorico di formazione basket C21 per educatori e un corso di formazione pratica da istruttore. Sono previsti allenamenti congiunti tra ragazzi disabili e normodotati e la costituzione di almeno 2 nuove squadre C21.

    INTERREGIONALE

    Il progetto Tutti insieme – Torneo interscolastico di calcio balilla inclusivo intende promuovere la pratica sportiva del calcio balilla, offrendo un percorso di crescita, consapevolezza e di opportunità d’integrazione agli alunni con disabilità delle scuole di secondo grado. Si intende realizzare un torneo interscolastico di calcio balilla inclusivo in 3 regioni (Campania, Sardegna, Sicilia), a cui parteciperanno gli studenti dei primi tre anni delle scuole superiori, organizzati in squadre integrate formate da 2 studenti disabili e 2 normodotati, portando così lo sport paralimpico a scuola.

    Partnership istituzionali

    Nel corso degli anni la Fondazione ha avviato collaborazioni con altri enti erogatori, con cui sono stati messi in comune competenze e contributi finanziari per la realizzazione di bandi e iniziative congiunti. Ciò permette spesso di attirare verso il Mezzogiorno risorse aggiuntive rispetto a quelle normalmente messe a disposizione dalla Fondazione. Questo tipo di collaborazione consente inoltre di affrontare temi inediti o sperimentare modalità erogative e di intervento nuove per la Fondazione, potendosi avvalere anche dell’esperienza e delle competenze tecniche e tematiche di altri partner.
    Nell’attuale scenario nazionale e globale, i partenariati rappresentano vere e proprie alleanze che permettono ai soggetti finanziatori una maggiore condivisione strategica e un maggiore impatto collettivo degli interventi.
    Nell’ambito dei partenariati istituzionali la Fondazione ha quindi istituito rapporti di collaborazione con altre fondazioni private, nazionali e internazionali, o enti dotati di alte competenze in specifici settori. Tali iniziative hanno assunto nel tempo forme differenti, in considerazione delle diverse modalità operative e gestionali degli enti coinvolti, nonché delle caratteristiche dei beneficiari e dei settori di intervento.
    Si riportano, di seguito, le iniziative relative ai partenariati istituzionali finanziate nel 2019.

    Valorizzazione dell’Artigianato d’eccellenza

    Obiettivo: recuperare e valorizzare antiche tradizioni artigiane, inserendole in percorsi di coesione sociale e occasioni di sviluppo locale, immaginando nuovi campi di applicazione tecnologica e commerciale e trovando nuovi potenziali talenti anche nelle giovani generazioni e tra le persone più fragili.
    Il lavoro artigiano, grazie alla qualità dei manufatti, restituisce dignità alle persone, rendendole orgogliose e gratificate, e permette di rafforzare, quando non di ricostruire, il legame con il territorio. A partire da questa considerazione, il partenariato con l’Osservatorio per il Mestieri d’Arte di Firenze (OMA) ha permesso di avviare un’iniziativa tesa a riscoprire e, laddove necessario, reinterpretare il sapere artigiano.
    Risorse: 900 mila euro
    Modalità: una prima mappatura ha permesso di identificare alcune tradizioni del Mezzogiorno a rischio di estinzione, che hanno costituito l’ambito di intervento di un bando dedicato, rivolto ad organizzazioni del terzo settore che sapessero coinvolgere in un percorso progettuale gli artigiani detentori del sapere tradizionale. Le proposte selezionate sono state accompagnate, attraverso la guida di OMA, nella progettazione definitiva.
    Stato dell’arte: gli otto comparti artigianali identificati attraverso la mappatura hanno stimolato la presentazione di 43 proposte progettuali, 3 delle quali sono state accompagnate nella progettazione esecutiva e sono risultate assegnatarie di contributo. Le tradizioni artigiane su cui intervengono i progetti sostenuti sono quelle del carretto siciliano, del mandolino napoletano e del fiocco leccese. Il partenariato con OMA permetterà di accompagnare gli interventi nel corso di tutta la loro realizzazione.

    Si riporta, di seguito, l’elenco dei progetti sostenuti:

    Segue una breve descrizione dei progetti.

    Texil design social lab è incentrato sul recupero e la valorizzazione della tecnica di tessitura tradizionale del fiocco leccese, attualizzata nel design e nella funzione d’uso e reinterpretata attraverso codici estetici contemporanei. La strategia proposta si fonda sulla valorizzazione delle competenze artigianali e delle realtà imprenditoriali che afferiscono a questo settore, già operanti nel territorio salentino, in un percorso che verrà definito in maniera condivisa fra le artigiane, i 15 partecipanti alla formazione (che includono disoccupati, immigrati e donne vittime di violenza), i portatori di competenze tecniche ed imprenditoriali.

    Trinacria bike wagon ha l’obiettivo di coniugare la tutela della tradizione artigianale del carretto siciliano con la sua rifunzionalizzazione, conservandone alcuni elementi ma integrandoli con nuove e moderne funzioni e con un importante ripensamento in termini di design. In particolare, il progetto intende produrre e commercializzare un rimorchio per biciclette progettato integrando componenti tradizionali (in particolare gli elementi decorativi in legno e ferro battuto) e innovativi (nei materiali e nelle tecniche).
    Con questi obiettivi il progetto prevede di accompagnare talenti motivati (il target è composto da 16 persone, fra cui giovani, adulti, persone in condizioni di difficoltà) verso la creazione di una piccola impresa.

    Mando lino per il mondo ha l’obiettivo di valorizzare la tradizione artigianale legata alla realizzazione del mandolino napoletano classico e allargare il suo mercato potenziale, sviluppando competenze di eccellenza artigianale coadiuvate dal ricorso alle nuove tecnologie. Coinvolgendo 15 giovani del territorio di Napoli e di Scampia e in collaborazione con il carcere di Secondigliano, si prevede di avviare la produzione di due tipologie di strumenti: una pensata per un mercato di non professionisti e amatori, l’altra per un mercato d’eccellenza. A questi due principali ambiti si affianca il restauro di strumenti della liuteria di tradizione.

    Iniziativa Never Alone – Children on the Move

    Obiettivo: offrire una risposta organica e coordinata delle fondazioni italiane ed europee all’attuale fenomeno migratorio che interessa in maniera particolarmente rilevante le minori e i minori che arrivano soli in Italia, spesso nel Mezzogiorno. Le azioni sostenute sono volte al potenziamento e all’innovazione delle modalità di presa in carico e accompagnamento alla transizione verso l’età adulta dei minori stranieri non accompagnati.
    Risorse: nell’ambito della rete di fondazioni italiane aderenti all’iniziativa, che hanno finora mobilitato risorse per complessivi € 9.650.000, Fondazione CON IL SUD ha aderito con un contributo complessivo di 2 milioni di euro.
    Modalità: l’iniziativa, cui partecipano 9 fondazioni italiane (Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Associazione Enel Cuore Onlus, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cariparo, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fondazione Vismara e Fondazione CON IL SUD) e 5 europee (King Badouin Foundation, Oak Foundation, Bertelsmann Stiftung, Latsis Foundation e Stavros Niarchos Foundation) attraverso il segretariato di EPIM – European Program on Integration and Migration, si articola su due livelli: uno nazionale, coordinato da Fondazione Cariplo, e uno europeo, coordinato da EPIM costruito su azioni di ricerca e advocacy sui quattro paesi coinvolti (Belgio, Germania, Grecia e Italia).
    Stato dell’arte: i primi due bandi, aperti a tutto il territorio nazionale, hanno permesso di sostenere complessivamente 16 progetti ancora in realizzazione nel 2019 che, interessando complessivamente 12 regioni italiane, tendono all’accompagnamento verso l’autonomia di vita delle giovani e dei giovani giunti in Italia da minorenni. Altre iniziative sono state identificate e sostenute attraverso processi di progettazione condivisa, a sostegno del sistema di tutela di minori e neomaggiorenni, in complementarietà a quanto previsto dalla legge 47/2017, e a supporto del cambiamento della narrativa del fenomeno migratorio, in un’ottica di ricostruzione del tessuto sociale.

    Funder 35

    Obiettivo: sostenere le imprese culturali giovanili nel migliorare la propria capacità di affrontare il mercato, rafforzandone competenze organizzative e gestionali e premiandone la spinta innovativa, anche attraverso la creazione di una comunità di pratiche.
    Risorse: 60 mila euro
    Modalità: l’iniziativa è rivolta alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro, localizzate nel territorio di riferimento delle 19 fondazioni finanziatrici (esteso al Molise), composte in prevalenza da giovani di età inferiore ai 35 anni ed impegnate nell’ambito della produzione artistica/creativa o nella gestione di servizi culturali.
    Stato dell’arte: a partire dal 2018 Funder35 ha inaugurato una nuova fase, tesa a rafforzare ed allargare la comunità di pratiche rappresentata dalle oltre 300 organizzazioni sostenute con le edizioni precedenti, offrendo anche la possibilità di accedere a campagne di crowdfunding e relativi matching funds.
    Nel 2019 è stata quindi offerta alle organizzazioni della community la partecipazione a seminari residenziali e percorsi formativi tematici e a borse di studio di alta formazione sul tema del fundraising per la cultura, oltre alla disponibilità del portale dedicato lab.funder35.it.

    ACRI – Programma sostegno ai migranti

    Obiettivo: sostenere organizzazioni del terzo settore impegnate nel consolidamento dell’esperienza pionieristica dei corridoi umanitari, nell’assistenza sanitaria e giuridica ai migranti giunti da poco in Italia o in fase di passaggio, con particolare riferimento alle aree e alle comunità di frontiera o soggette a maggiore pressione migratoria, nonché nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare attivate nel Mediterraneo in coordinamento con la guardia marina costiera.
    Risorse: la Fondazione contribuisce con 300 mila euro al fondo di 940 mila euro.
    Modalita: avviata nel 2016 sotto l’egida di ACRI, l’iniziativa è stata rinnovata in collaborazione con Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia e Fondazione Carigo. Gli interventi sono stati identificati dal gruppo di lavoro a valle delle audizioni effettuate.
    Stato dell’arte: Sono stati sostenuti complessivamente 5 progetti, le cui attività sono state realizzate nel corso del 2019. Tutti gli interventi sono conclusi, ad eccezione di quelli relativi ai corridoi umanitari.

    Nel corso dell’anno è stata realizzata, sotto l’egida dell’ACRI ed in collaborazione con alcune Fondazioni associate (Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Fondazione Carispezia, Fondazione CR Cuneo, Fondazione CR Modena, Fondazione CR Padova e Rovigo, Fondazione CR Perugia, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione di Sardegna e Fondazione CR Volterra) la seconda edizione dell’iniziativa sul tema delle carceri “Per aspera ad astra”, con il coinvolgimento di 12 istituti penitenziari.

    È stata rinnovata la collaborazione con la Commissione Fulbright volta a promuovere borse di studio dirette a ricercatori e docenti statunitensi interessati a fare ricerca ed insegnare presso le università ed altri istituti di ricerca nel sud d’Italia. Specularmente alle borse per docenti e ricercatori statunitensi, giovani studiosi e docenti del Mezzogiorno vengono sostenuti nei loro periodi di ricerca negli Stati Uniti.

    La Fondazione ha inoltre avviato una specifica collaborazione con Open Society Foundations per il sostegno di interventi di promozione della giustizia economica, rivolti alle persone vittime di sfruttamento sia in ambito lavorativo-agricolo che domestico, o che in generale non hanno accesso a condizioni di vita decorose. Le aree e i temi di intervento individuati riguardano in maniera sinergica le condizioni abitative, educative, sanitarie e lavorative, in un’ottica di filiera.

    Nell’ambito dei partenariati istituzionali avviati o rinnovati nel corso del 2019, la Fondazione aderisce a reti di organizzazioni nazionali ed internazionali, quali Assifero – la rete degli enti di erogazione italiani; Ariadne – la rete europea che coinvolge oltre 600 organizzazioni filantropiche che sostengono processi di cambiamento sociale e, più in generale, i diritti umani; ASviS – l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nata per far crescere nella società italiana, nei soggetti economici e nelle istituzioni la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e degli obiettivi di sviluppo sostenibile; European Foundation Centre – la rete europea delle fondazioni; OMA – l’Osservatorio sui Mestieri d’Arte impegnato nella salvaguardia e promozione dell’artigianato artistico e del patrimonio dei mestieri d’arte. La Fondazione sostiene inoltre la Social Impact Agenda per l’Italia, la cui missione è di contribuire a rafforzare nel nostro Paese l’ecosistema per gli investimenti ad impatto sociale in favore della crescita del’imprenditorialità sociale, e il neonato Forum Disuguaglianze Diversità, che intende proporre e costruire consenso attorno a politiche pubbliche e azioni collettive che riducano le disuguaglianze e favoriscano il pieno sviluppo di ogni persona (diversità). Dal 2018 la Fondazione aderisce inoltre al Forum per la Finanza Sostenibile, che promuove la conoscenza e la pratica dell’investimento sostenibile, con l’obiettivo di diffondere l’integrazione dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nei prodotti e nei processi finanziari.

    3.1.2. Sostegno a programmi e reti di volontariato

    La linea di intervento relativa al sostegno a programmi e reti di volontariato costituisce parte integrante della missione della Fondazione. Attraverso tale iniziativa si intende rafforzare il ruolo e l’azione svolta dalle organizzazioni di volontariato sul territorio. In particolare, accantonando in parte la logica progettuale, l’obiettivo di questa azione è sostenere e rafforzare organizzazioni e reti che già operano attivamente sul territorio, anche in termini di innovazione metodologica e organizzativa, migliorandone efficacia e impatto attraverso un adeguato supporto, con contributi contenuti. La principale caratteristica di tale linea di intervento riguarda proprio la tipologia di sostegno, che non è rivolta a finanziare progetti specifici su particolari aree tematiche. Infatti, visto il carattere trasversale che contraddistingue la natura e l’agire delle organizzazioni di volontariato, la Fondazione intende sostenere il consolidamento ed il rafforzamento dell’azione e dell’impatto delle organizzazioni e delle reti di volontariato attive sul territorio, favorendo ove possibile la sperimentazione di nuove modalità di lavoro e cooperazione in rete.
    Nel corso del 2019 la Fondazione ha pubblicato un nuovo bando e ha continuato l’accompagnamento dei progetti finanziati durante nelle precedenti annualità, sia in risposta al bando “Con il Sud che partecipa” sia in risposta ai bandi sulle reti Locali e reti Nazionali di volontariato.

    Bando Volontariato 2019

    Obiettivo: Rafforzare il ruolo delle “reti locali” di volontariato per contrastare fenomeni di esclusione sociale nelle aree interne del Sud Italia, ovvero, nei comuni che, a causa della distanza dai servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), hanno subìto un graduale processo di isolamento, riduzione demografica e calo dell’occupazione.
    Se circa il 50% dei comuni italiani è definito ‘area interna’ (4.185 comuni su un totale di 8.092), questa percentuale raggiunge il 70% nel Mezzogiorno (1.472 comuni su 2.116), con la Basilicata al primo posto (96%), seguita da Sardegna (84,4%), Calabria (79%) e Sicilia (74%). Tassi più bassi, e più in linea con la media nazionale, si registrano in Puglia (54%) e Campania (49%).
    La Fondazione intende promuovere azioni integrate in grado di diffondere nuove pratiche di volontariato, innovare, ampliare o intensificare l’offerta dei servizi erogati, tutelare e valorizzare i beni comuni, offrire strumenti di mediazione culturale e di accoglienza/integrazione delle persone in condizioni di difficoltà.
    Risorse: 3,5 milioni di euro.
    Modalità: Il bando si svolge in due distinte fasi: una prima fase finalizzata alla selezione dei programmi con maggiore impatto sul territorio di intervento; una successiva seconda fase di rimodulazione condivisa, a seguito di eventuali criticità rilevate nella fase di valutazione, e di definitiva assegnazione del contributo.
    I programmi, sostenuti con un contributo compreso tra 100 mila e 180 mila euro, dovranno intervenire in almeno due comuni inclusi nelle aree interne meridionali e localizzati al massimo in due province limitrofe. Per partecipare è necessario che le ‘reti locali’ siano costituite da almeno tre enti del terzo settore (compreso il soggetto responsabile) che svolgano in modo continuo e non occasionale attività di volontariato in uno dei comuni in cui il programma intende intervenire. Si auspica inoltre la presenza all’interno della rete di altri soggetti appartenenti al mondo del volontariato, della scuola, delle istituzioni pubbliche e delle imprese for profit.
    Stato dell’arte: al 31 dicembre 2019 il percorso di valutazione era ancora in corso.

    3.1.3. Le fondazioni di comunità

    Il sostegno alla costituzione di fondazioni di comunità

    Il sostegno alla promozione e alla costituzione di fondazioni di comunità nelle regioni del Sud Italia costituisce una linea di azione strategica per la Fondazione, strettamente connessa alla missione di infrastrutturazione sociale. Le fondazioni di comunità, infatti, sono soggetti autonomi che possono rappresentare uno strumento di sussidiarietà di notevole efficacia attraverso l’azione di raccolta, valorizzazione e impiego delle risorse nel contesto territoriale di riferimento.
    Obiettivo: contribuire alla creazione nelle regioni meridionali di un numero significativo di fondazioni di comunità dotate di un patrimonio di almeno 5 milioni di euro, al fine di garantire la sostenibilità nel tempo delle loro attività e il raggiungimento di una massa cospicua in grado di attrarre altre donazioni.
    Modalità e risorse: il sostegno alla nascita di fondazioni di comunità e alla costituzione del patrimonio si realizza mediante meccanismi di “raddoppio della raccolta” (grant matching), che stimolino l’autonoma raccolta fondi da parte delle fondazioni di comunità stesse. Il sostegno della Fondazione CON IL SUD infatti, una volta accertati i requisiti per il finanziamento, consiste innanzitutto nel raddoppio del patrimonio iniziale raccolto dalla fondazione di comunità, compreso tra un minimo di 300 mila e un massimo di 500 mila euro. A questa misura se ne aggiungono altre, destinate da un lato a consolidare la struttura patrimoniale della fondazione di comunità fino a un massimo di 2,5 milioni di euro complessivi e, dall’altro, a contribuire all’attività erogativa iniziale e alla copertura di costi gestionali relativi a specifici progetti volti al sostegno delle attività di raccolta fondi (rispettivamente fino a 200 mila euro all’anno per iniziative sociali e 25 mila euro per progetti di fund raising per i primi cinque anni – tre più due rinnovabili).
    Per continuare a sostenere le fondazioni di comunità oltre i cinque anni previsti, la Fondazione ha destinato risorse aggiuntive per 1 milione di euro da assegnare una tantum a progettualità specifiche presentate dalle fondazioni di comunità.
    Stato dell’arte: Nel 2019 la Fondazione ha continuato l’azione di promozione delle fondazioni di comunità, affiancando e accompagnando le comunità organizzate nelle regioni del Sud che intendono dare vita ad una di queste realtà. La Fondazione ha inoltre continuato a supportare le sei fondazioni di comunità del Mezzogiorno nate con il suo sostegno: Fondazione della Comunità Salernitana Onlus, Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, Fondazione di Comunità di Messina – Distretto Sociale Evoluto, Fondazione di Comunità Val di Noto, Fondazione di Comunità San Gennaro e Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani.

    Le fondazioni di comunità sostenute

    Nell’ottica di favorire processi endogeni di sviluppo del territorio, la Fondazione CON IL SUD non ha identificato un modello unitario di fondazione di comunità, lasciando alle singole comunità locali la scelta sulle modalità con cui organizzarsi e operare.
    Le sei fondazioni di comunità finanziate possiedono caratteristiche molto diverse, presentando elementi
    distintivi e di innovazione interessanti.

    La Fondazione della comunità Salernitana si caratterizza per una compagine sociale mista, ampia ed equilibrata, per un approccio di tipo tradizionale sia in relazione all’attività di raccolta fondi che all’attività erogativa, che prevede interventi diversificati in risposta ai bisogni del territorio. Opera attraverso il coinvolgimento concreto di tutta la comunità, offrendo al singolo cittadino, alle associazioni, alle imprese e alle istituzioni economiche, sociali e culturali del territorio occasioni di partecipazione alle attività dell’ente e di contribuire a trasformare responsabilmente il territorio in cui vivono, in uno spirito di solidarietà e sussidiarietà, attraverso la possibilità di creare fondi dedicati.

    La Fondazione di comunità del Centro Storico di Napoli ha adottato un approccio “dal basso” che prevede un forte coinvolgimento della comunità, ma lascia ai territori la possibilità di individuare meccanismi di coinvolgimento attivo della cittadinanza nel processo. Il piano di raccolta fondi, pur essendo in fase iniziale piuttosto contenuto, prevede azioni volte ad un progressivo allargamento a “cerchi concentrici” a soggetti e istituzioni sia del territorio che esterni. La Fondazione finanzia progetti ed iniziative volte al sostegno delle fasce più deboli e al miglioramento della qualità della vita della popolazione locale.

    La Fondazione di comunità di Messina si caratterizza per un partenariato rappresentativo del contesto territoriale e per un approccio sistemico di intervento, che parte dalla lettura partecipata e condivisa dei bisogni per identificare azioni di sviluppo dell’economia sociale nel territorio. Le modalità di investimento risultano essere particolarmente innovative, in quanto prevedono che il 50% del patrimonio sia investito nel settore fotovoltaico. La Fondazione sostiene stabilmente un ampio ventaglio di iniziative legate al reinserimento socio-lavorativo di ex internati dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, alla promozione della cittadinanza, all’educazione dei giovani e ad interventi di ricerca e sviluppo.

    La Fondazione di comunità Val di Noto nasce grazie al supporto delle due Diocesi di Siracusa e Noto e di diverse associazioni e cooperative sociali, con l’obiettivo di rafforzare iniziative già avviate sul territorio, soprattutto a favore dei giovani, e contemporaneamente sostenere le fasce deboli della popolazione locale.
    Le principali linee di azione della Fondazione riguardano tre ambiti di intervento: welfare di comunità, inclusione e coesione sociale ed economia solidale.

    La Fondazione di comunità San Gennaro nasce nel Rione Sanità di Napoli da una componente di Terzo settore fortemente radicata a livello territoriale, sulla base dall’esperienza di valorizzazione delle Catacombe di San Gennaro. L’idea alla base della Fondazione di Comunità San Gennaro è proprio quella di valorizzare e replicare tali esperienze di sviluppo locale sostenibile, attraverso il coinvolgimento dei giovani e delle fasce deboli della popolazione.

    La Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani nasce su impulso dell’Arcidiocesi di Agrigento e grazie al supporto di altre associazioni, cooperative sociali e fondazioni. Il modello che si intende adottare è di tipo ibrido e vede come riferimenti sia il modello classico delle fondazioni grant-making sia un modello più operativo volto ad orientare e sviluppare direttamente attività progettuali e spin-off aziendali. I principali ambiti di intervento fanno riferimento a: disoccupazione giovanile, cooperazione internazionale e migrazioni, gestione dei beni comuni e welfare generativo. Vista la povertà del territorio e la scarsa presenza di imprese e grandi filantropi locali, il programma di raccolta fondi è orientato principalmente ad attrarre donatori nazionali ed internazionali.

    Le fondazioni di comunità hanno avviato azioni di sviluppo delle comunità territoriali di riferimento, sostenendo progetti di utilità sociale e favorendo la promozione della cultura del dono. Complessivamente le sei Fondazioni hanno finora raccolto oltre 21 milioni di euro da destinare all’incremento del proprio patrimonio e alle attività sociali sui territori. Sono circa 800 le iniziative sociali sostenute con oltre 12 milioni di euro. Le iniziative, che coinvolgono prevalentemente organizzazioni di terzo settore e di volontariato, riguardano principalmente il settore dell’educazione dei giovani e dei minori in difficoltà, dell’assistenza sociale ad anziani, disabili e senza fissa dimora, del sostegno alla povertà e progetti di imprenditoria sociale. Sono oltre 33 mila i destinatari raggiunti dagli interventi sostenuti, prevalentemente minori e giovani.

    3.1.4. Formazione Quadri Terzo Settore

    La Fondazione ha confermato il proprio sostegno al progetto di Formazione dei Quadri del Terzo Settore per un importo totale di € 1.144.000. Si tratta di un intervento formativo “sistemico”, volto a rafforzare il percorso di messa in rete e formazione dei referenti delle organizzazioni di terzo settore del Mezzogiorno e il processo di crescita delle loro competenze e capacità organizzative, gestionali e relazionali.

    3.1.5. Iniziative di comunicazione

    Altre iniziative di comunicazione

    Nel corso dell’anno la Fondazione ha sostenuto altre tre iniziative di comunicazione con un ammontare complessivo pari a 106 mila euro, di seguito riportate.

    3.1.6. Altre iniziative finanziate

    Nel corso del 2019 la Fondazione ha promosso altre 12 iniziative, per complessivi 336 mila euro. Si tratta di contributi tesi a sostenere iniziative rilevanti per la loro valenza di sostegno al terzo settore o per l’interesse della Fondazione verso specifiche tematiche di studio e ricerca.

    Si riporta, di seguito, l’elenco delle iniziative sostenute.

    3.1.7. Fondo di Garanzia

    La Fondazione ha costituito dal 2011, in collaborazione con altri enti, un Fondo di Garanzia per sostenere le organizzazioni del terzo settore che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione.
    L’obiettivo specifico dello strumento è fornire un sostegno finanziario alle organizzazioni del terzo settore che devono far fronte ai ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni.
    Le banche maggiormente impegnate sullo strumento sono Banca Etica e Banca Prossima.
    La regione con la maggiore concentrazione di posizioni resta la Campania, seguita da Puglia e Sicilia.
    Al 31.12.2019 il valore complessivo delle garanzie deliberate è pari ad € 9.729.508, a fronte di finanziamenti erogati per complessivi € 20.699.498.

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