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bilancio di missione 2017

  • PARTE PRIMA

  • PARTE SECONDA

  • PARTE TERZA

  • PARTE QUARTA

  • PRECEDENTI EDIZIONI

    HOMEPAGE BILANCI

  • Gli effetti delle iniziative sul territorio

    4.1 Modalità di erogazione e progetti sostenuti

    In dieci anni di attività, tra il 2007 e il 31 dicembre 2017, la Fondazione con il Sud ha assegnato 1.065 differenti contributi per un valore di oltre 191 milioni di euro. Il 73% dei contributi deliberati (140 milioni di euro) è stato assegnato nell’ambito della linea d’azione Progetti esemplari che ha visto il sostegno a 568 differenti iniziative.

    All’interno dei progetti esemplari, oltre alle iniziative istituzionali (bandi e inviti promossi dalla Fondazione), confluiscono differenti modalità di erogazione, avviate negli anni precedenti, che prevedono processi di sostegno congiunti con altri enti erogatori: i singoli progetti in cofinanziamento (9,7 milioni di euro) ed i bandi in cofinanziamento e partenariati istituzionali (6,4 milioni di euro).

    Iniziative e contributi assegnati per linee d’azione

    Per le fondazioni di comunità sono stati deliberati 18,3 milioni di euro (9,6% dei contributi assegnati). All’interno di tale linea d’azione sono state finanziate anche tre progettualità promosse dalle fondazioni, successivamente al termine dei cinque anni di accompagnamento previsti dalla Fondazione con il Sud.
    Con riferimento agli strumenti di sostegno al volontariato, relativamente al quale sono stati erogati 24,8 milioni di euro (13% dei contributi assegnati), nel corso del 2017 non sono stati finanziati ulteriori interventi.
    Oltre 6,3 milioni di euro sono stati assegnati per sostenere sei edizioni del programma Formazione quadri del terzo settore ed alcune iniziative specifiche ad esso collegate; mentre alla linea d’azione Altre iniziative è stato destinato l’1,2% delle assegnazioni (2,3 milioni di euro). Tra queste sono stati conteggiati anche i contributi assegnati per le attività di comunicazione, come strumento di promozione di infrastrutturazione sociale.
    Si riporta di seguito il prospetto riepilogativo delle risorse complessivamente assegnate dalla Fondazione con il Sud attraverso le diverse modalità operative e i settori di intervento.

    *Dato comprensivo di 28 contributi per la progettazione esecutiva assegnati nell’ambito Sviluppo Locale

    Con una programmazione di risorse per circa 232,5 milioni di euro, messe a disposizione attraverso i diversi strumenti erogativi adottati, nel corso di undici anni di attività la Fondazione ha assegnato l’82% dei fondi previsti. I contributi effettivamente liquidati ai soggetti beneficiari ammontano, invece, a circa il 70% delle risorse assegnate.

    Andamento erogazioni e liquidazioni

    I 191,3 milioni di euro assegnati complessivamente tra il 2007 e il 2017 sono comprensivi di tutti gli importi deliberati dalla Fondazione, compresi eventuali contributi revocati o non accettati dalle organizzazioni beneficiarie. Non vengono, invece, conteggiati i contributi destinati ai CO.GE nell’ambito del Fondo speciale per il Volontariato.
    La differenza tra la disponibilità di risorse (232,5 milioni di euro) e le effettive assegnazioni è dovuta alle procedure di istruttoria e valutazione che possono articolarsi su più annualità e che prevedono il sostegno alle sole proposte progettuali qualitativamente migliori.
    Anche i contributi liquidati vengono conteggiati al lordo di tutti i trasferimenti operati nei confronti dei soggetti beneficiari e non tengono conto dei casi di recupero o restituzione degli importi erogati.
    Si riportano di seguito i dati annuali (2007-2017) in merito alla disponibilità di fondi prevista dai documenti programmatici, ai contributi assegnati, agli importi liquidati e al numero di iniziative finanziate.

    4.2 Le organizzazioni coinvolte

    Con riferimento alla natura delle organizzazioni beneficiarie, i contributi sono stati assegnati per il 32,2% (61,6 milioni di euro) ad associazioni (non di volontariato), per il 26,4% (50,5 milioni di euro) ad organizzazioni della cooperazione sociale e per il 15,6% (29,8 milioni di euro) ad organizzazioni di volontariato. Alle fondazioni (in particolare mediante la costituzione delle 5 fondazioni di comunità) sono stati assegnati circa 30,8 milioni di euro, mentre agli enti pubblici, siano essi amministrazioni pubbliche o università ed enti di ricerca, finanziati prevalentemente nell’ambito dei bandi di tutela dei beni ambientali e valorizzazione del capitale umano, sono stati assegnati circa 12 milioni di euro (6,2% dei contributi complessivamente assegnati). Agli enti ecclesiastici sono stati assegnati complessivamente 6,7 milioni di euro (3,5% dei contributi complessivamente assegnati), mentre è ancora minima la partecipazione di imprese sociali di natura non cooperativa.

    Contributi e progetti per tipologia giuridica dei soggetti assegnatari

    Per la realizzazione delle diverse iniziative finanziate sono state coinvolte oltre 5.600 diverse organizzazioni; tenendo conto di come nel corso del tempo diverse organizzazioni abbiano partecipato a più iniziative, i rapporti di partenariato ammontano a circa 8.000 collaborazioni.
    Con riferimento alla tipologia giuridica delle organizzazioni coinvolte, si registra un 39,3% di organizzazioni di volontariato, un 25,5% di associazioni (promozione sociale, ONG, associazioni culturali, ecc.) e un 9,8% di soggetti della cooperazione sociale. La prevalenza di organizzazioni di volontariato è attribuibile alla natura dell’intervento di sostegno al volontariato, che prevede la partecipazione quasi esclusiva di questa tipologia di organizzazioni aggregate in reti molto numerose.

    Il debole incremento del numero di nuove organizzazioni partecipanti alle attività della Fondazione viene confermato anche dai dati sulla rappresentatività territoriale, ovvero dal numero di organizzazioni partecipanti rispetto al totale delle organizzazioni censite.

    * Elaborazioni su ISTAT (Censimento Industria e Servizi 2011); per la numerosità delle organizzazioni di volontariato si è fatto riferimento al Report Nazionale sulle Organizzazioni di Volontariato censite dal sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSVnet 2015)

    Il grafico seguente mostra la rappresentatività della Fondazione, intesa come percentuale della tipologia di soggetti coinvolti attraverso le iniziative sostenute sul totale delle tipologie giuridiche presenti nelle regioni di riferimento. Al fine di evidenziare l’andamento della rappresentatività territoriale, il grafico evidenzia le percentuali riferite al totale delle iniziative sostenute al 2010, al 2016 e al 2017. L’incremento registrato tra le prime due annualità è di circa il 75%; sostanzialmente stabile risulta la rappresentatività registrata tra il 2016 e il 2017.

    Andamento rappresentatività organizzazioni

    4.3 I territori d’intervento

    Coerentemente con i dati sulla popolazione residente, si conferma una concentrazione dei contributi erogati nelle regioni Campania e Sicilia, che raccolgono rispettivamente il 28,8% e il 26,1% del totale delle risorse assegnate, al 31 dicembre 2017. La terza area di maggiore concentrazione delle risorse è la Puglia, mentre su Calabria, Basilicata e Sardegna convergono, generalmente, meno contributi: il 17,2% del totale delle risorse assegnate per le tre regioni.

    Contributi e progetti per regione d’intervento

    Comparata alla popolazione residente nelle diverse regioni del Mezzogiorno, la distribuzione delle risorse appare generalmente equilibrata, pur mantenendo, come già evidenziato nelle annualità precedenti, una maggiore concentrazione in Basilicata, a fronte di una minore presenza in Puglia, Calabria e Sardegna.
    Se rapportato alle sole regioni di intervento di Fondazione con il Sud, ed escludendo i progetti interregionali, è possibile fornire una stima del contributo pro-capite per regione (circa 8,7 euro per abitante a livello aggregato). In Basilicata si registra il contributo medio pro-capite più alto (16,8 euro), mentre la Sardegna si conferma il territorio con minor concentrazione di contributi, sia a livello assoluto che medio, per abitante (5,3 euro).

    In considerazione delle diverse condizioni di centralità o perifericità delle aggregazioni urbane del territorio, è possibile proporre una ripartizione delle erogazioni della Fondazione rispetto alle aree periferiche ed ai grandi agglomerati urbani.
    La tabella seguente evidenzia il contributo medio pro-capite distribuito dalla Fondazione nelle diverse aree del Mezzogiorno, classificate in base alla loro “perifericità” (a tal fine è stata utilizzata la classificazione dei territori comunali adottata dall’Agenzia per la Coesione Territoriale).

    * Elaborazioni su dati ISTAT, popolazione residente al 1.1.2017

    Rispetto alle province d’intervento, si conferma, infine, la concentrazione delle erogazioni nelle province più popolose del Sud Italia, Napoli e Palermo; mentre il dato relativo al contributo medio pro capite per provincia conferma, come per i dati regionali, una concentrazione di fondi su Basilicata e Sicilia.

    * Elaborazioni su dati ISTAT, popolazione residente al 1.1.2017

    4.4 Cittadini coinvolti

    Nel corso di undici anni di attività, i progetti sostenuti dalla Fondazione con il Sud hanno coinvolto direttamente oltre 320.000 destinatari, prevalentemente in qualità di partecipanti ad esperienze formative, laboratoriali, sportive e ricreative, ma anche come utenti di servizi socio-assistenziali e cittadini partecipanti ad attività culturali o di sensibilizzazione. Si possono in effetti rappresentare due tipologie di destinatari degli interventi sostenuti dalla Fondazione: da un lato, i partecipanti ai numerosi interventi formativi, laboratoriali e di sensibilizzazione (ad esempio: minori, volontari, operatori del terzo settore, ecc.), dall’altro le persone appartenenti alle categorie svantaggiate (immigrati, anziani, disabili, vittime di violenza o di tratta, in generale soggetti a rischio di esclusione sociale), destinatarie di servizi specialistici a più alta intensità di presa in carico individualizzata. Questi ultimi sono circa 78.000 e rappresentano una quota pari a circa il 24% del totale dei destinatari.
    Il dato aggregato conferma l’attenzione della Fondazione verso i minori: circa il 40% dei destinatari raggiunti è rappresentato dagli studenti degli istituti scolastici che partecipano alle attività laboratoriali e di sensibilizzazione, presenti in molti progetti dei diversi ambiti di intervento. Inoltre, un ulteriore 3% dei destinatari è rappresentato dai minori appartenenti a categorie svantaggiate, che risultano, generalmente, utenti di servizi specifici di accompagnamento individualizzato.
    Si sottolinea, inoltre, il costante impegno dei progetti in direzione della qualificazione del terzo settore, in particolare dei volontari e degli operatori dei servizi educativi, che vengono coinvolti in attività di formazione, informazione, divulgazione e promozione.
    Sebbene il tema dell’immigrazione sia stato affrontato esplicitamente solo in due bandi, il coinvolgimento di cittadini di origine straniera risulta, nel corso degli anni, sempre più rilevante, assumendo un carattere trasversale in molte progettualità.
    La figura seguente riporta la stima di distribuzione delle diverse categorie di destinatari, determinata sulla base delle informazioni fornite dai soggetti beneficiari nell’ambito delle attività di monitoraggio tecnico. Oltre alla notevole importanza, già rimarcata, di minori (42%) e giovani (8%), si evidenzia l’importanza dei volontari (13%) e dei cittadini di origine straniera (8%).

    Destinatari raggiunti

    I dati sulle ricadute occupazionali fanno riferimento al numero di nuovi occupati registrato tra i destinatari diretti degli interventi e alle opportunità occupazionali collegate alla costituzione di nuove organizzazioni. La rilevazione delle ricadute occupazionali tiene conto dei nuovi inserimenti lavorativi avvenuti durante l’attuazione dei progetti e degli inserimenti confermati ex post, fino a 4 anni dalla conclusione degli interventi. Complessivamente, è stato possibile confermare circa 2.000 nuovi inserimenti occupazionali, prevalentemente sotto forma di collaborazioni autonome e consulenze. Circa il 28% degli inserimenti è avvenuto attraverso modalità di lavoro subordinato, mentre un 34% fa riferimento a contratti di inserimento di vario tipo (borse lavoro, apprendistato etc.).

    Ricadute occupazionali

    La costituzione di nuove organizzazioni rappresenta uno degli effetti maggiormente apprezzabili degli interventi, sia in un’ottica di aggregazione sociale che rispetto alle ricadute occupazionali generate sui territori. A dicembre 2017, erano attivi 162 nuovi soggetti giuridici, costituitisi nell’ambito dei progetti sostenuti dalla Fondazione, prevalentemente di tipo associativo (48% considerando anche le organizzazioni di volontariato) e di cooperazione sociale (20%).

    Se da un lato è riscontrabile una discreta eterogeneità degli ambiti d’intervento delle nuove organizzazioni costituite, va evidenziata la prevalenza di nuovi soggetti che operano nel settore socio-sanitario (51%). Numerosi inoltre sono i nuovi soggetti costituiti per attività a carattere commerciale che operano in ambito artigiano e agro-alimentare.

    4.5 La valutazione delle iniziative sostenute

    La Fondazione è impegnata in una costante attività di monitoraggio che alimenta un processo di valutazione delle performance delle iniziative finanziate. Al fine di permettere una lettura comparata tra progetti molto eterogenei, la valutazione è orientata da quattro criteri trasversali: andamento delle attività, partnership e relazioni territoriali, gestione delle risorse, risultati e obiettivi conseguiti.
    Dall’interconnessione dei 4 criteri, per ciascuna iniziativa sostenuta, viene elaborato un giudizio di valutazione che si articola su 6 livelli: A+, A, B, C, D, E.

    I giudizi di valutazione, articolati secondo lo stato di attuazione degli interventi, sono stati formulati per 862 iniziative, l’80%del totale delle iniziative finanziate.
    Per 206 progetti è disponibile un giudizio di valutazione in itinere; per 270 iniziative è stata elaborata una valutazione finale, mentre 386 sono i progetti che, fino al 31 dicembre 2017, sono stati valutati successivamente alla conclusione delle attività (ex post).
    Le 203 iniziative non valutate sono composte da progetti avviati a fine 2017, per i quali non sono disponibili dati sufficienti a formulare un giudizio di valutazione, iniziative gestite direttamente dai soci fondatori della Fondazione, iniziative che non possono essere articolate secondo una struttura progettuale predefinita (generalmente classificate nella categoria Altre iniziative).

    In relazione allo stato di attuazione degli interventi, le valutazioni esprimono significati differenti. Nel caso dei progetti in corso, le valutazioni in itinere sono rivedibili ed hanno un valore di verifica dei processi attuativi e di conformità tra le attività previste e realizzate. Per ogni iniziativa si susseguono più valutazioni in itinere che rappresentano lo stato di attuazione dell’intervento ad 1/3 o 2/3 del suo ciclo attuativo.

    Le valutazioni finali assumono un carattere definitivo in quanto vengono elaborate sulla base dell’effettivo conseguimento dei risultati attesi e degli obiettivi specifici delle diverse iniziative.
    Le valutazioni ex post, oltre a fornire un’indicazione sugli obiettivi di lungo periodo previsti dai progetti, sono maggiormente orientate a fornire un giudizio sulla continuità nel tempo delle attività e delle relazioni di partenariato.
    L’attribuzione di un punteggio numerico alla scala di valutazione (A+=5; A=4; B=3; C=2; D=1; E=0) permette di determinare un valore medio per ciascuno strumento erogativo attivato dalla Fondazione. Il valore medio, presentato per ciascuno step del processo valutativo (in itinere, finale ed ex post), consente di confrontare i diversi strumenti in considerazione delle performance raggiunte e rappresentare l’andamento nei diversi momenti del loro ciclo attuativo.
    La figura seguente riporta la ripartizione dei giudizi di valutazione in considerazione dello stato attuativo dei progetti. Una lettura trasversale in merito agli esiti delle iniziative finanziate può essere proposta sulla base delle valutazioni finali, che confermano il grado di raggiungimento dei risultati dichiarati in fase progettuale.

    Prospetto delle valutazioni 2017

    I dati sulle valutazioni finali al 31 dicembre 2017 confermano il buon esito del 76% delle iniziative finanziate, che si attestano su una valutazione buona (3) o superiore. Contenuta appare la percentuale di progetti che si attestano su una valutazione sufficiente (valore 2, 14%), che costituisce il limite minimo per confermare il sostegno ai progetti. Le iniziative concluse negativamente, mai avviate a causa di non fattibilità delle proposte di progetto o interrotte in corso d’opera, a causa di revoche o rinunce del contributo, costituiscono una percentuale relativamente bassa delle iniziative valutate.

    Indicatori ex post
    A partire dal 2015 la Fondazione ha avviato un’attività di monitoraggio “ex post” sui progetti conclusi da almeno due anni, finalizzata a valutarne la continuità e la sostenibilità nel tempo, il conseguimento degli obiettivi di lungo periodo e il proseguimento delle relazioni di partnership. Le informazioni, raccolte tramite un questionario compilato in modo autonomo, sono state utilizzate per la costruzione di indicatori di valutazione trasversale a supporto della valutazione “ex post” e per elaborare un quadro generale della situazione e dell’evoluzione delle iniziative in seguito alla loro conclusione.
    Sulla base delle risposte delle risposte fornite dalle organizzazioni partecipanti all’analisi ex-post e di eventuali successivi approfondimenti telefonici e in loco, gli Uffici della Fondazione hanno elaborato per ciascuna progettualità un giudizio di valutazione complessivo. La tabella seguente riporta l’aggregazione delle valutazioni ex-post svolte nel 2013, 2015 e 2017. Sebbene i dati facciano riferimento a progettualità e numerosità differenti, si può osservare una certa omogeneità delle valutazioni che confermano per circa il 50% delle iniziative un giudizio, sul lungo periodo, complessivamente positivo (B, A, A+).
    Le iniziative che con l’esaurirsi del finanziamento perdono sensibilmente efficacia, fino ad interrompersi e non lasciare evidenza delle attività svolte sono circa il 30% delle iniziative finanziate.

    Gli obiettivi di lungo periodo fanno riferimento agli obiettivi generali previsti dal progetto. Questi corrispondono agli effetti a lungo termine direttamente o indirettamente generati dall’intervento sulle comunità e sui territori di riferimento. Le domande relative a questo ambito hanno inteso stimolare nei soggetti beneficiari un’autoriflessione in merito ai cambiamenti riscontrati sul territorio e sulle comunità di riferimento mediante la realizzazione dell’intervento. I dati riportati si riferiscono quindi a percezioni soggettive dei referenti dei progetti finanziati, codificate dalla Fondazione alla luce delle informazioni complessivamente disponibili sui progetti.
    Per il 38% dei progetti valutati, le autovalutazioni positive da parte dei soggetti finanziati sono state confermate dalla Fondazione, in considerazione di tutti gli elementi informativi raccolti sulle singole iniziative: in tutti questi casi si può ragionevolmente desumere un’ottima riuscita degli interventi realizzati. La maggior parte delle valutazioni (43%), definite di contribuzione “media”, scontano un giudizio non completamente positivo, da parte della Fondazione, rispetto al mantenimento degli obiettivi generali delle iniziative (codificate rispetto all’ambito di intervento: ad es. nel caso della valorizzazione dei beni comuni, il giudizio viene espresso rispetto a questo obiettivo di lungo termine). Infine, una componente minore ma consistente (19%) riceve una valutazione minima rispetto alla capacità attesa di contribuire agli obiettivi di lungo termine (generalmente, in questi casi la valutazione degli uffici e l’autovalutazione tendono a coincidere).

    Indice di contribuzione agli obiettivi di lungo periodo

    La partnership è composta dalle organizzazioni firmatarie della proposta di progetto. Le domande dell’analisi miravano ad analizzare la sopravvivenza e l’evoluzione delle partnership dopo la conclusione dell’intervento. È stato quindi richiesto ai progetti di confermare o meno la continuità delle relazioni di partenariato su cui si basava il progetto e di esplicitarne le principali modalità.
    Combinando i risultati dell’autovalutazione dei soggetti finanziati con il punteggio dato dalla Fondazione sullo stesso tema, è possibile proporre un indice di mantenimento delle relazioni che evidenzia come quasi il 30% dei progetti mantenga solide e attive le collaborazioni avviate per la realizzazione degli interventi.[2]
    Nel 42% dei casi si può parlare di una continuità di relazioni basata su un nucleo ristretto o comunque ridotto, in termini qualitativi o quantitativi, rispetto al partenariato iniziale. Questi casi, a cui si attribuisce comunque una valutazione generale positiva, sono classificati come “mantenimento medio”. Infine, nel 31% dei casi si registra una rarefazione delle relazioni che non consente di parlare di continuità.

    [2] L’indice è stato costruito combinando le dichiarazioni di mantenimento delle collaborazioni interne al partenariato (assenza di continuità =0; parziale continuità=1; completa continuità=2) con il punteggio di valutazione (da 0 a 5) espresso dalla Fondazione in merito al criterio di partenariato ex post. Una valutazione massima rappresenta i progetti in cui l’autovalutazione sulla continuità dei rapporti di rete è stata confermata dalla Fondazione e si può ritenere che la partnership che abbia continuato a lavorare in maniera sinergica e continuativa a seguito della conclusione del progetto; una valutazione minima identifica i progetti la cui l’autovalutazione di continuità parziale o minima sia stata associata ad una valutazione negativa da parte della Fondazione.

    Indice di mantenimento delle reti

    La continuità fa riferimento alla prosecuzione di attività progettuali (o attività direttamente collegate al progetto) in seguito all’esaurirsi del finanziamento accordato dalla Fondazione. è stato pertanto richiesto ai progetti di confermare la presenza di eventuali azioni progettuali ancora in corso nei quattro anni successivi alla conclusione del finanziamento e specificarne tipologia e natura.
    Combinando i risultati dell’autovalutazione con il punteggio dato in valutazione ex-post al criterio di continuità delle attività, è possibile proporre un indice generale di continuità delle attività negli anni successivi al finanziamento[3]. L’indice, in coerenza con le rilevazioni sugli obiettivi di lungo periodo e sul mantenimento delle relazioni di rete, conferma come circa un terzo delle iniziative abbia consolidato gli interventi sostenuti con il finanziamento della Fondazione, riuscendo a protrarre le attività anche successivamente alla conclusione formale dei progetti (continuità massima 27%). Un ulteriore 30% dei progetti “continuità media” riesce comunque a dare prosecuzione agli interventi finanziati dalla fondazione, seppure in forma parziale. Circa il 40% delle iniziative presenta invece difficoltà nel mantenere operative le azioni avviate o consolidate grazie al contributo della Fondazione.

    [3] L’indice è stato costruito combinando le dichiarazioni di continuità delle attività progettuali (assenza di continuità =0; parziale continuità =1; completa continuità=2) con il punteggio di valutazione (da 0 a 5) espresso dalla Fondazione in merito al criterio di continuità ex post. Una valutazione massima rappresenta i progetti in cui l’autovalutazione sulla continuità delle attività è stata confermata dalla Fondazione e si può ritenere che le principali attività di progetto (con esclusione delle azioni di coordinamento e gestione) siano state protratte anche.

    Indice di continuità

    La sostenibilità fa riferimento alle risorse economiche e fisiche utilizzate per la continuazione delle attività a seguito dell’esaurirsi del finanziamento della Fondazione. A tal fine è stato chiesto ai soggetti di selezionare le principali fonti di risorse utilizzate. Anche in questo caso i dati sulla disponibilità di fonti di finanziamento sono stati combinati con le valutazioni formulate dalla Fondazione nel corso delle valutazioni ex post effettuate sui singoli progetti. Ne è derivato un indice di sostenibilità[4] che, rispetto agli altri indici di valutazione ex post, presenta un dato di massima positività decisamente inferiore, sintomo della generale difficoltà manifestata dalle organizzazioni nel reperire risorse sufficienti a garantire la propria autonomia nell’implementazione delle attività. Circa il 40% delle iniziative in esame ha infatti dichiarato come l’assenza di risorse rappresenti il principale elemento di difficoltà nel portare avanti le proprie attività. Solo il 6% dei progetti esaminati manifesta una capacità piena di autosostenersi mediante risorse esterne. Circa la metà delle iniziative esaminate, il 53%, pur riuscendo a dare continuità a tutte o ad alcune delle attività avviate o rafforzate nel corso del progetto, manifesta difficoltà nel riuscire a reperire le risorse necessarie alla continuità operativa.

    [4] L’indice di sostenibilità è stato costruito combinando le diverse modalità di finanziamento (da 0 a 5) cui le organizzazioni hanno dichiarato di avvalersi, con il punteggio di valutazione (da 0 a 5) espresso dalla Fondazione in merito al criterio di efficienza ex post. Una valutazione massima rappresenta i progetti in cui ad un elevato numero di fonti di finanziamento è stata associata una valutazione positiva da parte della fondazione. Una valutazione media identifica progetti che avvalendosi di poche fonti di finanziamento riescono comunque a dare continuità alle attività progettuali. Una valutazione minima rappresenta quei progetti per cui l’assenza di fonti di finanziamento esterne impedisce la prosecuzione degli interventi.

    Indice di sostenibilità


    La promozione dell’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno è al centro della missione della Fondazione. Al fine di stimare i risultati in questo ambito, è stato chiesto ai soggetti finanziati di valutare il risultato conseguito dalla propria iniziativa rispetto alle seguenti dimensioni dell’infrastrutturazione sociale: creazione o rafforzamento di reti; sviluppo e crescita del terzo settore; valorizzazione e promozione culturale; incremento della partecipazione civile; potenziamento dei meccanismi di condivisione.
    I giudizi, riportati in scala percentuale nel grafico seguente, sono comparati con la stessa rilevazione svolta nel 2015. Un valore prossimo al 100 esprime, per ogni criterio, la massima soddisfazione da parte delle organizzazioni esaminate.
    Emerge un netto incremento delle valutazioni relative alla creazione/rafforzamento delle reti (+12%), alla partecipazione della società civile (+12%) e, soprattutto, alla valorizzazione del patrimonio culturale (+17%). Si registra invece una leggera flessione nella valutazione sulla crescita del terzo settore, che potrebbe essere collegata alla difficoltà nel reperimento di risorse finanziarie evidenziate nei paragrafi precedenti. Rimane sostanzialmente stabile e negativa la valutazione in merito ai meccanismi di condivisione, sintomo di persistenti difficoltà in seno alle organizzazioni di trovare soluzioni di sviluppo e di intensificazione del capitale sociale.

    Valutazione di infrastrutturazione sociale
    (Scala percentuale)

     

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